“(Cyborg Zero) Abbiamo deciso di registrare il disco dopo un anno in cui abbiamo portato i brani che ne fanno parte in giro per concerti. In questo modo ci siamo resi conto di cosa funzionasse e cosa no, potendo sistemarli non in studio, ma sul palco. Senza troppe prove o ragionamenti sulla struttura, sulla durata o altro. In effetti è uscito fuori quello che credo sia il disco che preferisco. Quando ero nei the cyborgs scrivevamo, andavamo in studio e poi tour; per poi spesso renderci conto che il disco sarebbe potuto essere migliore. Con G è venuto tutto naturale, ho ritrovato la spontaneità che stavo perdendo ed è uscito qualcosa che ci rappresenta totalmente.”

In nome del Punk e del Rock da una costola dei “The Cyborgs” (band che ha aperto, ricordiamocelo, concerti “mondiali” a Bruce Springsteen, Deep Purple e Iggy Pop) nascono i Cyborg Zero che continuano la loro missione e ci regalano un nuovo album, frutto di una ritrovata linfa vitale.

Il chitarrista mascherato Cyborg Zero, ha formato un nuovo duo battezzato a suo nome virando ad una formazione live – lo vedremo questa sera 13 dicembre sullo stage del Postwar Cinema Club di Parma – in combo chitarra-batteria affiancato da Mr.G. Nei suoi progetti l’istrionico artista ha sempre deciso di mantenere l’anonimato e come lui il suo fedele compagno, quindi non getteranno di certo la maschera (da saldatore e passamontagna) per consegnarsi a noi umani, ma, siamo sicuri, il loro sarà uno show punk’n’roll roboante, da non perdere. Nell’attesa il duo ci ha confezionato un personalissimo #GIMMEFIVE. Godetevelo.

Robert Belfour – Hill Stomp

(Cyborg Zero) Questo è uno strumentale che ha un mood ipnotico che è fondamentale per il blues. È un genere dove ci si perde e ci si ritrova continuamente. Citando questo brano, vorrei precisare che tutto il mondo dell’hill country Blues mi ha sempre ispirato, da R.L. Burnside a Junior Kimbrough. Robert Belfour è uno di questi e il brano in questione ha qualcosa di magico.

Marc Ribot y Los Cubanos Postizos — Aurora en Pekín

(Cyborg Zero) Anche in questo caso la citazione è da allargare a tutta la produzione di Marc Ribot e ancora di più agli artisti a cui ha fatto da chitarrista, da Tom Waits a John Zorn. Di sicuro questo brano mi ha ispirato, se mi dicessero che ho solo un brano da poter ascoltare per tutta la vita, sceglierei questo. La chitarra qui fa dei temi, dei riff che hanno un gusto unico, sono dolci e potenti contemporaneamente.

MC5 – Kick out the jams

(Cyborg Zero) Gli MC5 sono il top! Questo brano mi ha ispirato molto nei suoni e nell’attitudine. Alcuni brani del mio disco riprendono totalmente, o meglio cercano di riprendere, quelle atmosfere; proprio perché si parlava di spontaneità ed è quello che si sente ascoltando il disco degli MC5 e spero si percepisca ascoltando il mio ultimo album.

Rival Sons – Electric Man

(Mr. G) i Rival Sons sono decisamente una delle mie band preferite, hanno tutto quello che serve: un suono vintage e potente con un super cantante e dei riff di chitarra pazzeschi, per non parlare di Mike Miley, uno dei mie batteristi preferiti!

James Brown – “Cold Sweat” (part 1 & 2)

(Mr. G) James Brown è uno dei migliori di sempre secondo me!! E ogni batterista, anzi musicista dovrebbe aspirare a suonare come questi qua, tanto tanto groove e niente cazzate. Alla batteria Clyde Stubblefield, un numero uno per il funk!!