A Ravenna dal 20 al 22 dicembre (prequel il 19) si aspettano le vacanze natalizie tra ritmo e ondeggiamenti precisi mentre le mani lavorano energicamente l’impasto, per farci immergere in un’altra danza tipica dell’Emilia Romagna, una vera specialità: i passatelli in brodo il tutto condito con il meglio della musica indipendente italiana (Ronin, WOW, HÅN, Eugenia Post Meridiem, Clever Square). Questi gli ingredienti principali per la realizzazione del Passatelli in Bronson Festival, tre giorni di musica, tradizione, arte culinaria, panel e presentazioni ufficiali. A fare la differenza il gusto per la ricerca e le persone che animeranno le tre giornate. In vista dell’inizio del festival abbiamo fatto due chiacchiere con il Director del P.B.F.: Christopher Angiolini che ci ha anche svelato la ricetta dei famosi passatelli. 

Come e quando è nato il Passatelli in Bronson Festival?

Ravenna come ogni città di provincia, è una città di rientro. Nel senso che durante il periodo delle festività, studenti e lavoratori lontani tornano a casa dalle proprie famiglie. Per cui l’idea era quella di un festival conviviale, un’occasione per ritrovarsi con gli amici e magari sedersi a tavola assieme tra un live e l’altro. Il cibo della tradizione diventa protagonista e da “Passatelli in Brodo” a “Passatelli in Bronson” il passo è breve. Quest’anno siamo arrivati alla nona edizione, per cui direi che nasce nel 2011, all’inizio degli Anni ’10 di cui in questi giorni si iniziano a tirare le somme.

Un festival ispirato agli anni zero che sopravvivono ai dieci, ci racconti questa idea e cosa hanno rappresentato per te gli anni zero?

Gli Anni Zero per me hanno significato un nuovo inizio, se pensi che la storia di Bronson Produzioni nasce a cavallo tra il 2003/4. Musicalmente hanno rappresentato la rinascita del fenomeno indie, ripulito dalle scorie degli Anni ’90. Poi negli Anni ‘10 si è fatta strada un’idea di clubbing, in cui musica elettronica e digitale hanno preso il sopravvento, e i laptop hanno invaso i palchi di tutto il mondo. Oggi stiamo vivendo i primi segnali di reazione a questo fenomeno. Si torna al songwriting, le chitarre ricompaiono sui palchi e la musica vuole tornare anche qualcosa di tangibile e suonato. Ovviamente tutto questo va interpretato considerando comunque che siamo nell’era in cui tutto si muove velocissimamente e le ibridazioni sono all’ordine del giorno. 

Oltre alla musica quali sono gli altri protagonisti? Vogliamo sapere qualcosa in più anche riguardo i “passatelli”.

Non solo musica certamente, presenteremo due pubblicazioni molto interessanti come il nuovissimo “La Storia Del Rock in Italia” con l’autore Stefano Gilardino e Francesco Farabegoli (Rumore) che poi ci parlerà anche del suo “400 Calci – guida da combattimento ai mostri grossi”. Per la prima volta Italian Music Export si presenterà in Romagna con un panel condotto da Nur Al Habash in dialogo con Alessandro Ceccarelli di BPM Concerti.

Brinderemo con le bollicine di Bolé il primo spumante doc romagnolo, e per l’occasione inaugureremo la mostra dell’illustratore Giacomo Bagnara. E poi mangeremo passatelli a più non posso.

Eccovi svelata la ricetta segreta: 

3 Uova

120gr di Pangrattato

120gr di Parmigiano grattugiato

1/2 scorza di limone grattugiato

Noce moscata q.b

Sale fino q.b.

Brodo di Carne per cucinare i Passatelli

Come viene scelta la lineup del Passatelli in Bronson?

L’idea di partenza è quella di essere l’ultima tappa della stagione dei live italiani e quindi in un certo senso diventa una specie di bilancio di fine anno. Visto il periodo delle festività, non ci sono band internazionali in circolazione, per cui ne approfittiamo per dare spazio agli artisti italiani. In questa edizione abbiamo rinunciato per scelta ai grandi nomi e pensato piuttosto ad allestire un programma di grandissima qualità con band e artisti dal songwriting solido, brillante e raffinato, lontani dai talent e dall’inseguimento del singolo pronto a sfondare Spotify.

Tre aggettivi per descrivere il Festival?

Gustoso – Brillante – Indipendente 

Cosa dobbiamo aspettarci da questa edizione?

Ci dobbiamo aspettare un’edizione molto coraggiosa e spumeggiante piena di nuove proposte tutte da scoprire, ci dobbiamo aspettare tantissimi brindisi tra amici che si ritrovano davanti al buon cibo della tradizione ascoltando musica e racconti lontani dai riflettori, in una dimensione ideale ed accogliente come quella di provincia.