Non riusciamo neanche più a nominarle quelle due brutte parole, virus e quarantena, vogliamo cercare di vivere questo momento da un altro punto di vista, come “se fosse un sogno ad occhi aperti che ci permette di sperare, il sogno luminoso in cui vorremmo essere e in cui presto saremo”. Cosi introducono la loro “Daydream”, i tre compositori dell’etichetta INRI Classic, Gian Marco Castro, Matthew S e Pietro Roffi, che uniscono talento e creatività in un brano scritto a sei mani per lanciare un messaggio importante: la musica non si ferma mai.
Dal confinamento nelle loro case, i tre artisti hanno unito i loro diversi background e la loro esperienza per dare vita ad un brano dalla cui vendita sulle piattaforme digitali Itunes e Spotify, parte del ricavato sarà destinato in beneficenza. Un brano stratificato che prende forma tra atmosfere malinconiche e sognanti, intessute nelle trame dalla melodia del piano, della fisarmonica e dei synth. Uno specchio del presente ma con uno sguardo rivolto alla speranza che riserva il futuro, nella convinzione che la musica possa essere un’ulteriore cura nei momenti difficili.
“Daydream è il sogno ad occhi aperti che stiamo vivendo in questo momento, un sogno triste dal quale vorremmo svegliarci ma in cui ci ritroviamo istante dopo istante. Daydream però è anche il sogno ad occhi aperti che ci permette di sperare, il sogno luminoso in cui vorremmo essere e in cui presto saremo.”
Il video, per la direzione creativa e montaggio di Luca Kudu Anello, mostra attraverso la magia del bianco e nero le fasi di creazione del brano da parte di ciascun artista, mostrando frammenti di quotidianità negli spazi in cui sì è confinati: la casa e il giardino, creando un contrasto interno/esterno incorniciato dall’inconsapevole esistere e progredire della natura.
La copertina del singolo (cover dell’articolo; ndr.) è d’impatto nel suo essere minimal: rappresenta l’uomo, piccolo e indifeso nella sua solitudine e immerso nel caos dell’universo.