Lion Warriah è un producer italiano, il suo ultimo ep si intitola City Lights, vapor dub, che si mescola all’elettronica malinconica, per dare vita ad uno scenario in cui le luci della città sembrano prendere vita e forma. Un ep che racconta di lunghe notti, di persone, di sguardi, di luoghi.
“Lion Warriah esplora i sentimenti di chi vive la notte, chi si innamora, chi piange a casa, chi beve e si diverte con un alone di tristezza.”
City Lights
Vivere a centro metri da uno dei punti più vivi nella mia città è una fonte di ispirazione importante che mi permette di osservare e immedesimarmi in differenti vite. City Lights è nata pensando al suono dei bassi che letteralmente percepisco salire nei soundcheck e poi le strade che si riempiono e i suoni, i rumori. Un misto di adrenalina, di attese, di propositi ma anche di nostalgia o malinconia per chi non è nel mood giusto. La celebrazione dell’amore in diverse forme, da quelle più irruente a quelle più romantiche fino alla delusione e l’odio. La notte, il venerdì, il sabato, in città. Un’eccitazione particolare che restituisce linfa vitale pura ad animali sociali come me. Impreziosita dal beat creato da Bassliner che restituisce l’atmosfera che avevo in mente. La macchina, lo sguardo attraverso il finestrino tra le gocce di pioggia e le luci diffuse, quasi annebbiate, un viaggio notturno da iniziare.
Destiny
Sono felice di raccontare la genesi di questo testo e brano perché parte da molto lontano cronologicamente. Circa dieci anni fa, una Opel Corsa, la periferia napoletana-casertana da sfondo, due amici, pochi soldi, la consapevolezza che la persona affianco a te è il tuo porto sicuro e che insieme è possibile superare praticamente tutto. If we stand unite, I’ll provide for us my friend. In questa parte del testo c’è tutto il senso che volevo esprimere. Chi ha almeno una volta vissuto la stessa situazione capirà e sarà difficile non immedesimarsi. Il brano è arricchito dalla voce di Marina P che ha interpretato perfettamente quel ritornello, era esattamente come lo volevo.
Sono felice che sia un testo che, a distanza di molti anni, posso ritenere attuale, visto che le persone, gli amici con cui sono cresciuto sono vicine e il legame che ci lega è ancora fortissimo nonostante le distanze. Una storia che un giorno andrebbe raccontata come si deve. Destiny è un inno all’amicizia quella vera, carnale, i fratelli e le sorelle che ti scegli.
F.O.S. (Freedom Of Speech)
FOS ha un testo importante, credo che metricamente sia anche il miglior riuscito dell’intero ep, oltre al significativo messaggio che cerca di trasmettere. Il beat minimal ma incisivo di Bassliner, mi ha permesso di scrivere in uno stile differente che però era tempo che ricercavo, una catena immaginaria che lega Bristol e Napoli. È l’unico brano in cui il testo è stato scritto dopo aver ascoltato il beat. Inizialmente doveva essere completato con una sorta di breve appendice da un brano intitolato ‘Young’, ma ci siamo ben presto resi conto che dovevamo andarci cauti nell’estremizzare la sperimentazione e procedere per gradi. Il materiale esistente ci convinceva già come rappresentazione sonora della nostra idea di evoluzione, inserire Young sarebbe stato un’esercizio di stile pretestuoso, ma è lì ferma pronta ad essere ripresa.
FOS non ha bisogno di essere spiegata a livello di testo, è immediata ma sfortunatamente non così scontata al 2020. Io personalmente gli concederei un ascolto e mi lascerei cullare.
Soundboy
A tutti piace ballare, ma a pochi interessa smontare il sound a fine serata. Sono nato e cresciuto nell’ambiente sound system, ne ho posseduto uno, sono spesso e molto volentieri al microfono di sound system e la differenza con gli altri generi e le altre serate, è che il sound va montato e, a fine serata, smontato, riposto nel furgone e spesso si riparte anche alle luci dell’alba. Quando le dance o le session terminano, trovare braccia pronte per smontare il tutto è sempre molto difficile. Soundboy è un invito a non lasciare da solo il soundman (che probabilmente ha già montato e suonato tutta la notte). Un brano specifico per una scena che io amo, quella dei sound system. Stilisticamente abbiamo giocato molto, cercando di miscelare elementi puri del reggae (fiati, tastiere, sirene, sanare…) con campioni e figure ritmiche delle drum trap. Mi piace tantissimo suonarlo live.