Agli Hope at the Bus Stop piace farci viaggiare con la loro musica in atmosfere avvolgenti e cinematografiche.
Se The High Withe Mountain si proponeva come elogio a Into The Wild e Lines To Follow ci trasporta in stanze arredate alla Wes Anderson con Fishes Cluttering The Sea ci troviamo catapultati nel paesaggio arido di un film western. Si parla di amore sotto una lente cinica: amanti come altri pesci che otturano il mare se non fuggono da quelle scene da film, sempre dietro l’angolo.

Questo quarto brano anticipa il debut album in uscita a febbraio 2021 per Iohoo Records con distribuzione Artist First. La band arriva così al nuovo disco rafforzando ed affinando influenze ed identità, che vedono le proprie radici nell’alt-americana e nel folk-rock. Per completare il loro profilo e catturare qualcosa di più sulla loro personalità abbiamo chiesto agli HATBS di raccontarsi attraverso il nostro CV.

NOME DEL PROGETTO E COME É STATO SCELTO:
“Hope at the Bus Stop”! Il nome del progetto è arrivato dopo mesi di vuoto, non sapevamo come chiamarci, eravamo arrivati a segnarci in sala prove con nomi tipo WEARETHEBESTFUCKTHEREST. Alla fine il nome è nato tra i banchi di scuola per un gioco di bigliettini, senza un vero pensiero o filosofia dietro, per questo ci sentiamo in imbarazzo quando la gente azzarda dietrologie super profonde.

ANNO DI NASCITA DEL PROGETTO:
Allora, direi a Gennaio 2013 per l’incontro tra me e Alberto, poi da lì ci siamo trovati regolarmente a suonare fino a che, a Settembre dello stesso anno, siamo entrati for real in sala prove in 4. Maggio 2014 primo concerto, Febbraio 2015 primo EP.

NUOVO SINGOLO PUBBLICATO:
“Fishes Cluttering the Sea”, probabilmente la canzone più folk/alt folk del disco. Scritta alla fine del 2018 in un garage, parla di amore da un punto di vista cinico, amanti come altri pesci che otturano il mare se non fuggono da quelle scene da film, sempre dietro l’angolo.

INFLUENZE MUSICALI:
Se dovessi darti dei punti fissi ti direi Radiohead, Arctic Monkeys, Rolling Stone, Counting Crows, the 1975… Poi negli anni abbiamo gruppi e generi che ci hanno preso e mollato per interesse e modo di suonare, però la strada principale è data da quegli artisti citati.

LIVE CHE NON DIMENTICHERAI MAI:
Parlo per me, non sono stato a tanti concerti “grandi”, quindi ti dico gli Arctic Monkeys nel 2013, AM tour, forum di Assago a Milano. Eravamo ai lati e non si sentiva benissimo però è stato gran figo lo stesso. (il 2013 ricorre stranamente spesso in questa intervista)

COSA FATE QUANDO NON SIETE IMPEGNATI CON IL VOSTRO PROGETTO MUSICALE:
Stiamo chiusi in una stanza da ufficio, in giacca e cravatta, a zonzo su delle sedie mobili, a rimbalzarci una pallina di carta stagnola mentre ci chiediamo come far funzionare quel bridge a 02:34 min. di quella canzone oggettivamente inascoltabile ma che vogliamo far funzionare a tutti i costi. Principalmente questo.

COSA LO RENDE ORIGINALE:
L’aver scoperto gli effetti, il suono e i pedali l’altro ieri nonostante si vada avanti da 7 anni :):):):)lol

IMPEGNI PER IL FUTURO:
Abbiamo al caldo un singolo per Gennaio che anticipa il nostro primo album, in uscita a Febbraio 2021! Da lì ci aspettano una live su twitch e varie dirette instagram. Per i concerti dal vivo noi ci speriamo sempre, vedremo nei prossimi mesi. Ciao Beat&Style 😉