Quali saranno le nuove star del pop italiano, quelle in grado di riempire gli stadi, mettere d’accordo pubblico alternativo e mainstream unendo sotto lo stesso palco più generazioni non ci è dato saperlo, ma possiamo già dagli esordi sbilanciarci su chi ha le carte in regola per diventarlo, ed Esseho è sicuramente tra questi.
Melodie e testi mai banali, allo stesso tempo catchi che conquistano già dal primo play. Lo dimostrano i numeri degli ascolti in streaming di Bambi , Costellazioni e Michelle, terzo singolo uscito sempre via Bomba Dischi, è destinato a raggiungerli. Nelle stesse parole dell’artista si scorgono le suggestioni e i riferimenti che caratterizzano il pezzo: “Con un vinile dei The Beatles e un bicchiere di Passito, nel disordine di questo brano ritrovo il mio equilibrio. Un vero e proprio gioco tra le parti, cercando di evitare gli orecchini sparsi a terra, con un finale già scritto: ‘calze a rete strappate, so che mi vuoi pescare’“.
Crea ansia avere un singolo, Bambi, da oltre 2 milioni di stream e non essersi ancora misurati con un vero e proprio tour? E quanto può aiutare crescere musicalmente in una città come Roma che riesce a darti presto il calore del pubblico?
Ciao ragazzi, sinceramente non mi provoca nessuna ansia, sono una persona che vive momento per momento senza pensare troppo al futuro. Roma come città ti da molte opportunità di farti notare live grazie ai molteplici locali di musica dal vivo, questa crea una connessione più rapida con le persone.
A Rockit hai raccontato che la pandemia non ha condizionato molto le tue giornate che già trascorrevi principalmente tra casa e studio, e che, anche quando uscivi, rimanevi “sempre in zona” con i tuoi amici. Che dimensione è per te la solitudine e cosa non ti piace tanto delle situazioni sociali?
La solitudine e la vita sociale sono due momenti imprescindibili della vita, l’alternanza degli stessi regolano il mio percorso, da una parte creo e dall’altra mi diverto con i miei amici.
In cosa riesci ad immaginarti impegnato se non ci fosse la musica nella tua vita?
Bella domanda… sicuramente in qualcosa di stimolante come la cucina, la pittura o nell’eSport, poiché anche li c’è tanta competizione e questo mi stimola.
Come è nata la collaborazione con Niccolò Contessa e Sine? Quali elementi delle tue produzioni credi abbiano trattato maggior beneficio da questa sinergia?
La collaborazione con Sine e Niccolò Contessa è nata in maniera molto spontanea, con il mio manager Alex La Gamba cercavamo dei produttori affini al mio progetto e abbiamo deciso di contattare Sine, che dopo aver ascoltato una “cartella di brani” ha deciso di coinvolgere Niccolò. Si è subito creato un bel rapporto umano-artistico e abbiamo deciso di lavorare insieme in alcuni brani del mio progetto.
Il beneficio che ne ho tratto è stato l’arricchimento musicale che questi due produttori mi hanno saputo dare.
Sei stato a tua volta produttore per Ariete e hai seguito i primi passi della Garage Gang. Ti diverti di più a “produrre” o ad “essere prodotto”?
Sono due game diversi, mi piacciono entrambi, l’uno stimola l’altro.
Nei testi delle tue canzoni riesci a creare immagini molto vivide, ti senti più influenzato dal cinema o dalla letteratura?
La letteratura mi ha influenzato maggiormente, mi piace molto leggere autori come Nazim Hikmet, Eugenio Montale ed Hermann Hesse.
Non sentivo la frase “il salto della quaglia” dai tempi di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” con un Stefano Accorsi al debutto cinematografico. E’ un film che conosci? L’immaginario creato dal singolo Michelle lo ricorda.
Purtroppo non ho mai visto questo film, ma mi riprometto di vederlo.
Una cosa che in fondo in questo anno ti è mancata terribilmente e che non vedi l’ora di poter fare.
Mi manca avere uno studio tutto mio, per poterci passare le notti insonni a fare musica con gli amici, questo per me è sempre molto stimolante.
foto credit @ Ilaria Ieie