Henford, pseudonimo di Federico Cerati, è un musicista polivalente, pianista, compositore, sound designer e produttore con base a Milano. Lavora inizialmente come compositore di musica per immagini, passione che è tuttora fonte di ispirazione per le sue produzioni, per poi esordire in ambito discografico nel 2018 con la band Caveleon (attualmente sotto l’etichetta Costello’s Records) ed esibendosi in decine di live performances su diversi palchi italiani tra cui Magnolia, Monk, Santeria, Bloom. Nel 2020 si dedica alla realizzazione del suo primo progetto discografico sotto lo pseudonimo Henford, e lo stesso anno conosce Niah Steiner, cantante italo-danese con la quale collabora per la realizzazione del primo singolo Bright Side. Oggi reduce dalla pubblicazione del suo secondo singolo dal titolo Sinking, lo abbiamo incontrato per un bicchiere di vino su un marciapiede di Milano, ed ecco cosa ci ha raccontato!
Cosa ti è mancato di più del periodo in cui si usciva dai locali per andare dal paninaro? Qual era la tua serata tipo?
Mi sono mancate (e mi mancano tuttora) le serate in cui si va a ballare o ai concerti dei nostri artisti preferiti. Nonostante oggi ci sia la possibilità di ascoltare musica da seduti ai con- certi, mi manca stare in piedi e muovermi a tempo di musica tra la gente. Mi mancano i grossi festival. La serata tipo in cui ci si trovava tra amici a mangiare qualcosa per poi dirigersi in fretta e furia dal nostro artista preferito e saltare tra la gente.
Per quale serata sarebbe perfetto il tuo ultimo singolo dal titolo Sinking?
In realtà Sinking me la immagino da ascoltare in un qualsiasi momento della giornata, oppure in una serata tranquilla, magari prima di uscire mentre ci si prepara o a fine serata mentre si torna a casa, quando ci si gusta la musica con calma. L’energia che caratterizza questo brano comunque lo rende adatto anche a momenti più movimentati, entusiasmanti e felici.
Come è stato per te il periodo del Covid e come ti ha cambiato?
Se da un lato il periodo della pandemia è stato un dramma per il mondo della musica, dall’altro devo dire che ho apprezzato la quiete e la tranquillità della routine quotidiana domestica, una città caotica come Milano che da un momento all’altro è diventata silenziosa e cal- ma. Ho avuto molto tempo da sfruttare con il massimo della creatività, senza distrazioni. Durante questo periodo si può dire che sia nato Henford, in un periodo in cui ho avuto la calma di creare e pianificare un futuro più consapevole, fermando per un attimo il pilota automatico che mi portava avanti senza una vera meta.
Quanto hai sfruttato i servizi di delivery?
Devo dire che li ho sfruttati molto, come in realtà facevo già da sempre! Ma in realtà la pandemia mi ha concesso anche il tempo di dedicarmi con più calma alla cucina, evitando di ordinare troppo spesso!
Come sono cambiate le tue abitudini (musicali, alimentari etc…) con il lockdown?
Grazie alla pandemia ho riequilibrato un po’ i miei ritmi. La routine quotidiana mi ha aiutato ad essere più efficiente durante la giornata, ad avere degli orari prestabiliti in cui lavoro con la musica e gestirmi meglio le faccende domestiche. Inoltre devo dire che la sera esco meno spesso rispetto al periodo pre-lockdown, preferisco prendermela per riposarmi e ricaricare le batterie per il giorno dopo.
Piani per il futuro?
Dopo queste due uscite con Niah non escludo che possa uscire qualcosa in solo. E’ da un po’ che ho avuto modo di trarre ispirazione da diversi lavori in ambito di musica per immagini, e da questo è nato il desiderio di produrre qualche brano strumentale. Spero poi che possa riprendere al più presto la vita dei concerti dal vivo, con l’obiettivo di consolidare e ampliare un repertorio per poterlo finalmente esibire live! Inoltre sarà un periodo interessante anche con i Caveleon, perchè sta per concludersi l’uscita del nostro primo album e non vediamo l’ora di lavorare a qualcosa di nuovo!
Foto @ Simone Pezzolati