L’amore tra amanti, ma anche quello verso se stessi, verso l’arte, verso la musica. Questo è l’inno psichedelico di Lovers, ultimo singolo dei Tin Woodman, fuori per l’etichetta Retro Vox Records, secondo estratto dal nuovo album in arrivo a gennaio 2022 e intitolato Songs For Eternal Lovers.

“E gli eterni amanti sono i destinatari a cui dedichiamo i nostri brani” ci raccontano Simone Ferrari e Davide Chiari menti e padri di  Tin Woodman, il robot arrivato dalla città top secret di Wautah per diventare una rockstar. Nel corso dei secoli proseguono a raccontarci “Gli Amanti è stato uno dei titoli più utilizzati da un punto di vista pittorico. Ed eccoci qui a proporre un quadro sotto forma di canzone con un’idea di fondo di amore forte e tragico, quello di chi si ama e ferisce a vicenda. Un’idea a tratti stilnovista con un linguaggio urbano. Come una fusion compositiva fra Dante Alighieri e i Beastie Boys, oppure una poesia del Cavalcanti letta da Dr. Dre”

Al brano, che fonde alt hip hop, psych-rock, acid blues e art-pop in un’energica colata di amorosi sensi, richiamando influenze come Beck, MGMT e Ty Segall, partecipano anche Michele Marelli alla batteria e un terzetto di ottoni, costituito da Dario Acerboni al sax, Luca Bonardi alla tromba e Davide Albrici al trombone, vero e proprio valore aggiunto a erigere un muro di basse distorte che si fanno spazio in maniera imperiosa. Queste collaborazioni rafforzano il concetto di condivisione artistica alla base di Lovers.

L’attrazione verso l’arte, per i Tin Woodman, è infatti meravigliosamente fatale, ancor meglio se condivisa con spiriti affini, e sfocia in una stravagante pazzia d’amore distillata a gocce di canzoni. Ecco perché per il video di Lovers, girato presso il Moonwalk Studio di Brescia dal regista Marco Jeannin, la band bresciana ha chiamato a raccolta vari colleghi e amici, per un totale di ben quaranta artisti. Jeannin spiega: “Il video di Lovers contribuisce alla definizione del nuovo corso dei Tin Woodman, con un immaginario tra rap e glam, in bianco e nero, fatto di luci e riflessi argentei. Il concept riprende un certo tipo di clip fine anni Novanta/inizio Duemila, mettendo al centro l’alternanza tra la band e una serie di personaggi che dialogano con la lente dell’obiettivo, ritratti nell’atto di essere semplicemente se stessi, con le loro diversità. Personaggi, tra l’altro, scelti non a caso: si tratta di amici della band, certo, ma prima di tutto di artisti. Alla mia macchina da presa, il compito di immortalarli e farli diventare una sola voce, parte di un unico video. In una parola, Lovers”.

L’incredibile ed eterogenea lista degli ospiti che partecipano al video di Lovers schiera la band psych-kraut a/lpaca, Zannunzio (bassista e vocalist della band industrial-post-punk submeet, visual artist), la cantautrice Scerida, Fred (batterista della rock band The Lancasters), il compositore nu jazz-pop Stanthony, il giovane trapper 99Paranoie, il pittore Federico Divari, il duo sweet noise KICK, la noise indie band Listrea, l’alt-rock band viadellironiaLorenzo Perteghella (chitarrista della band garage-punk Yonic South), Andrea Onofrio (batterista della band garage-psych Bee Bee Sea), la coppia formata dalla cantante e performer Wawa Sané e dal ballerino, performer e beatmaker Samoo, l’autore, saggista e sceneggiatore Andrea Fontana, il ballerino Mattia Pizzato – Yatri Harshil, il songwriter Fabio Dondelli (ex frontman di Annie Hall e Il Sindaco), il producer dream pop Loneriver (bassista di Jennifer Gentle ed ex frontman de Le Case del Futuro) e infine Alex Foolish (bassista dei The Ferrets). Li abbiamo raggiunti nel backstage per fargli qualche domanda.

Come vi è venuta l’idea di coinvolgere così tanti colleghi e amici per il video?

Tin Woodman: L’idea di coinvolgere vari colleghi è venuta dal periodo: pandemia, lockdown, assenza di concerti… ed ecco che la musica e la cultura sono le prime lasciate a morire, figuriamoci l’underground musicale… Ma abbiamo notato che intorno a noi molte realtà stavano mostrando estro e qualità, con la creazione di una scena artistica vera e propria. “Lovers” è un brano d’amore ma il soggetto non è dei più classici. È più astratto, è musica, arte, cultura che con lunghi capelli ti avvolge e ti insegna ad amare. Questa scena rappresenta tale concetto in un periodo di vuoto cosmico, sociale, culturale e contenutistico.

Che significato ha per voi “Lovers”?

Scerida: “Lovers” è amore e passione verso tutto ciò che ci piace e ci fa stare bene, verso le novità, verso la bellezza, verso la diversità.

Wawa Sané e Samoo: “Lovers” evoca un’ode all’amore senza limiti di tempo o forma. Il comune denominatore umano che dobbiamo mantenere vivo è l’amore per il mondo, per noi stessi.

KICK: “Lovers” è una canzone d’amore. Ci piace però pensare a una lettura alternativa, in cui l’oggetto del desiderio è la musica, che ha il potere di farci sentire vivi come accade solo nelle migliori intese tra persone.

Viadellironia: Siamo molto legate alle canzoni sull’amore perché pensiamo, da un lato, che proprio l’amore sia il peggiore degli strumenti di controllo sociale. Noi Viadellironia allontaniamo, e in qualche modo proteggiamo, le nostre narrazioni sull’amore dalle categorie che il pensiero dominante modella. “Lovers” agisce nello stesso modo, imponendo uno scarto al concetto di amore. Ci piacciono le canzoni che fanno dell’amore un fatto politico, perché questo ci appartiene.

Andrea Fontana: “Lovers” è un inno all’amore e all’arte come unico strumento salvifico in questi tempi difficili. È un canto di speranza che però ha la giusta dose di forza e rabbia.

99paranoie: A me “Lovers”  ricorda che alla fine non bisogna mai prendere le batoste troppo sul serio, a volte basta uno sguardo e si torna “up”. Mi ricorda il Drugo de “Il grande Lebowski.”

Fred (The Lancasters): “Lovers” ti fa apprezzare quello che hai vicino quando ti svegli la mattina, oppure ti tiene sveglio tutta la notte senza rimorsi del giorno dopo. Spacca di brutto.

Stanthony: Ciò che mi piace di “Lovers” è la sua anima dandy. “When I wake up in the morning and I look in your eyes, oh babe I’m gonna feel alive. Long haired life. Uh yeah, babe I’m gonna feel Alright”. Attualmente quando mi sveglio – se mi sveglio – non ho nessuno da guardare negli occhi. È uno di quei periodi in cui faccio fatica a sentirmi vivo. Alla fine non so se starò bene, ma nel dubbio mi fido dei Tin Woodman!

Zannunzio (submeet): “Lovers” rappresenta lo stare insieme, l’unione.

Partecipare al video dei Tin Woodman assieme a tanti altri ospiti vi ha fatto sentire parte di una “scena”, seppur eterogenea, di artisti accumunati da un’urgenza espressiva e un bisogno di condivisione ora più che mai necessari?

Viadellironia: Siamo state molto felici di essere parte di un’operazione collettiva. La scelta registica dei Tin Woodman ha una portata simbolica potente.

KICK: Assolutamente. Per quanto le proposte artistiche siano diverse tra loro, siamo tutti accomunati dalla passione per quello che facciamo, e dalla volontà di rimanere fedeli a noi stessi.

Andrea Fontana: Io ero l’unico scrittore e con me c’erano artisti, cantanti, pittori. È stata un’esperienza straordinaria che mi ha reso complice di una strategia che condivido pienamente: l’arte, qualsiasi arte, è amore. Il rapporto fra l’arte e il fruitore è assoluto e da lì nasce la meraviglia da cui ripartire.

Scerida: Mi ha fatto sentire parte di un momento che ci insegna quanto lo scambio e la condivisione all’apparenza più utopica siano in realtà possibili, regalandoci diversi spunti di riflessione sui nostri tempi moderni, in particolare in un periodo di crisi nera per l’intero settore della spettacolo come quello che stiamo vivendo.

Fabio Dondelli: È stata un’esperienza bella e divertente. Ne sentivamo l’esigenza perché c’è la necessità di mettere insieme le forze, come si faceva parecchi anni fa, chiedendo l’aiuto degli amici e condividendo la musica con le persone a cui si vuole bene.

Alex Foolish (The Ferrets): “Lovers” per me dà una botta di ritorno agli anni 90. La collaborazione con altri artisti fornisce più impatto e concretezza ai progetti. Non è importante da quale scena arrivi, ma cosa fai e con chi la fai.

a/lpaca: Sì, anche se in fondo lo sapevamo già. “Lovers” ha rappresentato un bel momento per godersi la compagnia di persone che apprezziamo come individui e come creativi. Tra Mantova e Brescia ci sono realtà che stimiamo molto e ci riteniamo fortunati a essere circondati da così tanti validi artisti, perché in un certo senso è come se gli stimoli non mancassero mai.

Zannunzio (submeet): Nel video ci sono tante persone a me già vicine ma partecipare alle riprese mi ha dato anche la possibilità di conoscerne di nuove, per esempio i KICK: grazie al nostro incontro, ho girato in seguito il loro ultimo videoclip.

99paranoie: È stata la prima volta che partecipavo a una simile tipologia di “collaborazione”, e sono stato contentissimo, anche perché purtroppo sono occasioni rare.

Fred (The Lancasters): Vivere vicino ad altri artisti permette di evolvere artisticamente e umanamente. Nel video di “Lovers” abbiamo celebrato tutto questo, ora più che mai dobbiamo valorizzare l’arte che si crea nelle nostre città. Nulla ci può fermare.

Wawa Sané e Samoo: Sì, c’è urgenza di esprimersi. “Lovers” ci ricorda che siamo i fili di una tela che può generare un paesaggio di speranza e di vera accettazione del prossimo.

Stanthony: Le riprese di “Lovers” hanno rappresentato un’occasione in cui ho potuto accorgermi di persona di quanti artisti abbiano il bisogno impellente di esprimersi. L’importante è conoscersi e creare relazioni con una forte base sociale, parallelamente ai rapporti di natura professionale. Per quanto io adori il mio Paese, devo riconoscere che qui i maggiori canali di comunicazione sono occupati dal modello legato alla grande industria.

Listrea: Le differenze vengono meno di fronte alle spontanee affinità di spirito e direzione. Il video di “Lovers” è un tentativo. Non sappiamo se possa essere considerato il prologo di un qualche tipo di rivoluzione promulgata da persone ancora interessate a un certo tipo di approccio alla musica. Però i Tin Woodman hanno tentato, perché da un tentativo può anche non nascere niente ma è l’unico modo per avanzare, per aggrapparsi a qualcosa e, perché no, per plasmare ciò che ci sta intorno. Li applaudiamo e ringraziamo.