Per Glauco le “Spine” che danno il titolo al suo nuovo pezzo sono parte integrante della vita, della musica e del posto in cui è cresciuto. Pungono, e a volte fanno male, altre risvegliano i sensi e la creatività. Glauco è un ragazzo, come dice lui stesso, “della bassa”, e con questo luogo, difficile da capire se non lo si vive, ha un rapporto di amore e odio. “Amore perché è casa – dice – e per i valori di unione e fratellanza tra generazioni diverse che frequentano gli stessi posti”. Ma anche amore per i rapporti e dialoghi che solo nelle piazze dei piccoli centri prendono vita. L’odio, invece, per lui che ha chiaro l’obiettivo di fare della musica il suo lavoro, nasce dall’inevitabile sensazione di avere meno opportunità, dal sentirsi, a volte, in una prigione, “come raccontava anche Pascoli, quando parlava delle dinamiche che si muovono dentro ad una famiglia”. La grande potenza di Glauco non sta solo nella scrittura e nell’interpretazione, ma anche nel suo talento per il freestyle, compagno di innumerevoli sere, “sia in camera da solo che con gli amici”. Da lì ha poi cominciato a trasformare barre in canzoni, e oggi proprio di queste e del percorso che le ha viste nascere abbiamo chiacchierato con lui.
Spine, il tuo ultimo singolo, sancisce l’inizio della collaborazione con il producer e musicista Alessandro Fava aka Faffa. In che modo questo incontro ha arricchito la tua musica?
Questo incontro ha arricchito la mia musica perché con lui lavoro su ogni dettaglio in modo più professionale, curo maggiormente la linea melodica e mi offre un confronto critico immediato sulle cose che posso scrivere. Inoltre il rapporto umano è eccezionale.
Cos’è per te motore creativo?
Per me motore creativo è tutto quel meccanismo che parte da un’idea fino ad arrivare ad un lavoro concreto sul progetto. Il tutto mettendo in scena i propri spunti, cambiandoli, cercandone di nuovi. Partendo da un concetto e arrivando a progettarlo e comunicarlo.
A chi ti rivolgi quando scrivi?
Principalmente mi rivolgo o a me stesso, è un modo per dare sfogo ai pensieri che affollano la testa, una specie di terapia. Quando mi rivolgo a terze persone mi piace sottolineare usi e i modi che non sopporto.
Il freestyle è parte integrante dei tuoi live. Come è nata questa passione e quando hai capito che era pane per i tuoi denti?
E’ nata da ragazzino quando ho iniziato a farlo tra amici. Poi ho continuato ad esercitarmi con il freestyle sia quando mi trovavo da solo che con altre persone. Proprio mi piace. Ho capito che era pane per i miei denti quando mi accorgevo che le reazioni di chi mi ascoltava erano più eclatanti rispetto a quando ci provavano altri. Questo mi ha dato via via più sicurezza e fiducia in questa mia capacità.
Come vivi il tuo rapporto con la provincia? Credi che abitare in una grande città aumenterebbe le tue possibilità di emergere?
Il paese è casa. Amore e odio. Penso sia tanto il posto in cui mi sento più protetto quanto quello in cui mi sento più soffocato e vulnerabile. Occorre viverla bene. Certo, credo che la città aiuti ad emergere, ma i rapporti umani che nascono in paese posso davvero essere unici.
Glauco sarà protagonista insieme a l’enigmatica cantante iraniana NAVA, della Preview di Garden Fest 2022, in scena venerdì 29 luglio a La Rotonda Giardini di Viadana. Ingresso gratuito e inizio live dalle 22.00.