Inizialmente operativi come quartetto, I Boschi Bruciano dalla primavera del 2020 sono un power che canta di un mondo che sembra impazzire ogni giorno di più, delle provincie italiane, del rapporto noia/degrado, della rabbia e delle frustrazioni dei ventenni/trentenni, della necessità di urlare “io esisto!”
Il loro sound, nel segno di band come Ministri e FASK o degli internazionali Royal Blood, è caratterizzato da chitarre rock piene ed energiche e da suoni più sintetici che aprono al pop.
Il primo lavoro firmato come duo è un EP uscito nell’aprile 2021 contenente l’inedito Fuoco e la cover di Cosmo L’ultima Festa. RISERVE,  uscito il 24 marzo via Bianca Dischi e distribuito da Artist First, è il loro secondo album ed è fatto di canzoni per pogare e cantare a squarciagola. 

Abbiamo chiesto a Pietro (voce, chitarra e basso) e Vittorio (batteria e cori) di raccontarcelo traccia dopo traccia:

KM ZERO
KM ZERO vuole essere essere un inno, l’inno di un perdente. La confessione di un ragazzo tra i venti e i trenta che in risposta ai “cronometri”, alle deadline della nostra società ( scuola, lavoro, macchina, famiglia) risponde “io non ho fatto strada”, “non ho concluso proprio niente”. L’emancipazione come la intendevano i nostri genitori è ancora un obbiettivo raggiungibile? O si tratta di un retaggio di un’epoca diversa da quella che stiamo vivendo?

SARANNO ALTRI
SARANNO ALTRI  racconta di una mattina con l’hangover dopo un weekend di provincia. Il venerdì passato a bere, il sabato al bar e la domenica infine ti spiattella in faccia una triste realtà: nelle province italiane (di sicuro nella nostra) non c’è niente da fare se non stordirsi di alcol e altre sostanze. Si fa finta di divertirsi, pensando che sia così che si vive la poesia dei tanto celebrati “anni belli”. I giovani non sono tutelati, non viene difeso il diritto allo svago, al riunirsi e all’emozionarsi. Ogni riferimento alla massiccia chiusura dei live club non è affatto casuale.

ROSSO
ROSSO è una riflessione sulla noia. Il confine tra noia e trasgressione fine a se stessa è molto labile. La noia porta spesso al degrado e a prendere strade sbagliate o addirittura pericolose con leggerezza, a “passare col rosso senza pensarci troppo”.

ROCK ‘N ROLL
ROCK  ‘N ROLL è il brano più biografico e probabilmente meno polemico dell’album. Parla dei primi Tour, i concerti intesi come atto di fede, lo scappare “da Torino a Roma”. Le prime piccole grandi delusioni e i mesi passati “sul fondo di questo bicchiere”. Se si sceglie la musica o meglio la musica LIVE come strada da seguire nella vita prima o poi una domanda sorge spontanea: “a qualcuno importerà mai di me?”

SUPERO OGNI LIMITE
SUPERO OGNI LIMITE parla di quando ” ti senti morire”, è un attacco di panico in musica. Certi limiti non vanno superati o è solo toccando il fondo che si cresce e ci si può rialzare più forti di prima?

AMERICA
AMERICA è una critica all’omonima nazione, intesa sia come paese che come concetto o filosofia di pensiero. Ce la prendiamo anche con l’Italia ovviamente…L’American Dream viene propinato a noi del Bel Paese da quasi un secolo ormai ma c’è un problema: l’Italia non è l’America. Ci viene spontaneo chiederci se l’inseguire il consumo infinito e fine a sé stesso abbia ancora senso.  Per perseguire un ideale di vita che qui è irrealizzabile (e forse ormai lo è anche negli states) centinaia di giovani fuggono “lontano dai guai e lontano dai tuoi” per raggiungere la terra dei “grattacieli e dei whiskey bar” dove cercare una scusa per “vendere l’anima” al miglior offerente.

IL MIO FUTURO
Se un ragazzo della nostra generazione potesse parlare con la personificazione del proprio ‘futuro’, i sogni, le speranze e la relativa possibilità che si possano realizzare, non sarebbe una bella esperienza. Facendo fronte a pandemie, guerre in Europa e alla continua pressione di media, tecnologia e pubblicità la sensazione è che ciò che doveva accadere, ciò che ci era stato promesso, non stia accadendo. Il futuro è adesso e non ci piace, lui “continuerà a ballare” e noi non possiamo far altro che “salvarci da soli.”

ADDIO
ADDIO parla dei legami e di come l’ambiente (nel nostro caso la provincia) e le circostanze li possano sciogliere.
Oggi l’amore viene percepito in maniera distorta, c’è talmente tanto da fare e poco tempo da sprecare che le relazioni sembrano un intralcio. Ci sentiamo più vincolati di quanto non lo siamo in realtà? La libertà in termini amorosi non porta inevitabilmente alla solitudine?