Ascoltare la musica di LupoFiumeLeggenda, ma anche ascoltare parlare Nicolò Verti, e cioè colui che sta dietro al nome d’arte, ti fa pensare che le cose nella vita possano andare bene. Che si possa essere felici, anche sul centosessantesimo treno dell’anno che ti porta al lavoro, e dal lavoro a casa, ed è già buio, e saresti dovuto partire almeno due treni fa. Ascoltarlo significa prendersi una pausa dalla rabbia, e provare ad abbinare all’esistenza altri sentimenti, come lo stupore, la dolcezza e la capacità di astrarsi da tutto per poter sognare in pace.
(DIALOGHI ITALIANO) uscito ad Ottobre e distribuito da Altafonte Italia e Aurora dischi publishing è il primo lavoro firmato Lupofiumeleggenda. Parla di comunicazione, o meglio, della necessità di comunicare. Il titolo, preso in presto dal mondo della pornografia, gioca su un concetto un po’ beffardo e paradossale: nel 2023, le persone trovano eccitante il dialogo, ancora e più che mai. Un dialogo che è davvero una necessità, un dialogo non necessariamente verbale, ma fatto anche di contatto e sguardi, silenzi condivisi e ascolto, sensazioni, connessioni, emozioni brutali e contrastanti da vivere insieme a quello che si sceglie come proprio partner.
Oggi 22 dicembre è uscito un nuovo brano, Canzone di Natale, che sembra scritto apposta per ricordarci di prendere fiato, nella frenesia di questi giorni, e goderci il momento e l’affetto di chi ci vuole bene.
Il mondo si divide tra chi aspetta Natale per le canzoni del Natale, e i cattivi, giusto?
Esatto, e noi che siamo dalla parte giusta della storia siamo fan anche della canzone di Natale di radio Deejay. In realtà all’inizio questo pezzo volevo inviarlo privatamente come regalo a chi mi ha seguito in quest’ultimo anno, poi è uscita una canzone che mi convinceva proprio, e mi sono detto, sai che c’è, la faccio uscire e basta.
Visto che hai fatto riferimento all’anno che sta finendo, e visto che è ormai tempo: che bilancio fai del tuo 2023?
Sono parecchio contento. Il mio è un progetto piccolo, ma che si sta costruendo una sua identità. Ho ricevuto l’interesse di tante persone, sono riuscito ad allargare le prospettive, ma sono soprattutto passato dal dubbio di non suonare più, alla consapevolezza che invece continuerò a farlo. E arrivo al 2024 ancora più carico.
Quando hai avuto il momento di dubbio? Cos’era successo?
A 30 anni mi sono ritrovato con l’idea che le passioni giovanili debbano essere cancellate, o relegate in un angolo, in favore, appunto, della vita adulta. In quel momento ero anche senza band, quindi solo a gestire questa piccola crisi. Però allo stesso tempo essere rimasto da solo mi ha permesso di fare chiarezza e arrivare al punto fondamentale: o faccio musica, oppure non sono io. Che poi questo dello scrivere, del creare, dell’inventare è sempre stato il mio grande escape nella vita, fin da piccolo. Quindi me la sono risolta così: ho scoperto di poter fare le canzoni da solo, o meglio con Emanuele Santona che è il mio perfetto partner in crime, e adesso ne tiriamo fuori una dopo l’altra. Perché adesso c’è la canzone di Natale, ma noi stiamo già lavorando al pezzo di febbraio 2024, che sarà il primo singolo dell’anno nuovo.
Non dirmi che esce per San Valentino.
No, noi di Borgotaro siamo più per il carnevale.
Giusto, il carnevale di Borgotaro ha terrorizzato mezza Europa. Ma anche la tua vita quotidiana è bella hardcore: sei un medico ospedaliero, sei pendolare, sei da poco diventato papà. Quando succede, in questo frullatore, che riesci a fermarti per scrivere e comporre?
Intanto, io sono una persona iper organizzata su certe cose. Sono bello randagio su alcune, e molto settato su altre. Riesco a compartimentare le cose che devo fare nella mia giornata, tenendole separate e andando a mettere le energie al momento giusto, quando serve, su ognuna senza creare caos. E poi, dato che ho capito che nella vita le cose non si possono fare da soli, la musica nasca grazie al mio sodalizio artistico ed umano con Santona, con il quale ci si comprende e capisce, e grazie alla mia compagna, che è magica, crede nel progetto tanto quanto ci credo io, e mi permette di andare avanti. Anche in un progetto piccolo com’è il mio è importante avere una squadra intorno.
Mi racconti uno scenario molto bello, fatto di supporto, amore e rapporti fraterni. Esce ottima musica anche dalla felicità, al netto dei cliché.
Ne sono stra convinto. Come sono convinto che nessuno, davvero nessuno, ce la fa completamente da solo. E dovrebbe essere bello per tutti riconoscere i meriti delle altre persone, perché senza gli altri siamo niente, senza gli altri è finita.
Ed è un qualcosa, questo che hai detto, che si realizza quando si è più grandi, non credi?
Sì, è il lato positivo di avere 32 anni. Perché ci penso, ogni tanto, al fatto che per questo settore potrei anche essere considerato vecchio, ma alla fine io sono convinto che ci sia spazio per tutti. Soprattutto se, come me, l’obiettivo è sì il successo, inteso come riconoscimento del proprio valore da parte degli altri (e riguarda tutti gli ambiti professionali, non solo quelli artistici), ma ancor più il crearsi una propria identità che sia riconoscibile, coerente. Io voglio che il mio progetto si ritagli il suo spazio, che abbia la sua nicchia, e questo è ciò a cui ho lavorato quest’anno.
Questo è l’obiettivo concreto. Il sogno qual è?
Riempire il Forum, ovviamente. E poi San Siro. E poi fare due date di fila a San Siro.
Chi sei andato a vedere o sogni di andare a vedere a San Siro?
Io adoro Vasco, mi piace proprio lui, la sua discografia è stupenda, ma lui la trascende e ne è più grande. E poi mi piace il pop italiano, mi piace Cesare Cremonini, mi piace chi riesce a trovare una formula semplice per dire le cose. La mia aspirazione è quella: scrivere una frase facile, che tutti possano capire.
Potrai ascoltare Canzone di Natale e (DIALOGHI ITALIANO) anche live, in versione acustica, domani mattina alle ore 11.00 in Borgo del Gallo Parma al civico 2 per l’ultimo appuntamento di Concerteeno XMAS edition.
Ti aspettiamo per un brindisi insieme!