Con il suo timbro così denso e viscerale, Gaia Morelli è una voce unica nell’attuale panorama italiano. Rara è anche la sua scrittura: ricercata e autentica, capace di dipingere immagini vivide e potenti, nella quale si respirano le influenze indie e alternative pop di matrice internazionale di Big Thief, Elliott Smith, Bon Iver, Fiona Apple, Sufjan Stevens – nomi che ha inserito anche nella PLAYLIST compilata in esclusiva per B&S – e nostrana quali Marta del Grandi o Any Other che seguiamo da tempo con attenzione.
Anticipato dal singolo Rumore e dopo l’esperienza con il precedente progetto Baobab! che ha ottenuto ottimi riscontri, la cantautrice piemontese inaugura un nuovo percorso personale e pubblica il primo album La Natura Delle Cose per Dischi Sotterranei e Panico Dischi.
Tra le righe del suo mondo fa sempre capolino una lieve malinconia, tratto identitario delle atmosfere rarefatte e delicate dell’album che definito “disco di formazione”, accompagna Gaia nel passaggio all’età adulta, nello scontro con la difficoltà di rimanere sé stessi, senza farsi schiacciare dalla logica del risultato e della performance. Un lavoro che mette al centro autenticità, trasparenza, sostanza. Dieci tracce introspettive sull’importanza di analizzare, con il proprio tempo e nel proprio spazio, l’insieme della casualità che viviamo e che percepiamo ognuno in maniera differente, lasciando spazio all’errore e alla sua accettazione. Un album prodotto con Cali Low, impreziosito dalla partecipazione di Enrico Gabrielli, si personale nei contenuti ma collettivo nella sua lavorazione.