Lontana dall’intento di scrivere un masterpiece della letteratura italiana, ho voluto comunque riprendere dal buon vecchio Thackeray (e non da Marchetti, attenzione) la serialità delle narrazioni che si susseguono in Vanity Fair e su quella falsa riga costruire un altro tipo di storie.

Anzi, più che storie, le mie vogliono essere delle immagini che cercano di legare alla musica di un brano le sue possibili evocazioni di ambito stilistico, tale che, in questa fiera della vanità, a sfilare siano gli artisti vestiti delle loro note, dei colori invisibili che solo con un orecchio attento si possono percepire.

Sulla passerella della vanità, lasciamo che a succedersi sul catwalk (di artisti e musicisti), sia invece la nudità dell’indie.

Brunori Sas, La Ghigliottina

Brunori Sas ritorna sulle scene con una critica pungente e ironica sulla società contemporanea. Il brano, che richiama il cantautorato romano degli anni ’70, riflette sull’attualità e le sue contraddizioni, passando per il politicamente corretto, l’eccesso di superficialità e l’impatto dei social media. La figura del “maschio etero bianco” diventa simbolo di un’epoca passata, ormai nostalgica, mentre il vuoto emotivo della modernità si esprime attraverso piaceri temporanei e frasi ripetute.

Visconti, Battesimo Oscuro

Un tuffo nel torpore autunnale, squarciato da sonorità punk/gaze. Questo è “Battesimo Oscuro”, il nuovo e ultimo singolo che precede l’album di Visconti: un brano che si sofferma sul concetto di perdita e di fine, passando per l’amore e per l’abbandono in maniera violenta eppure lucida, consapevole, come dopo aver compiuto un rituale di iniziazione.

Jesse the Faccio, dimmi/sali contro

Con il doppio singolo “dimmi/sali contro”, Jesse the Faccio torna a distanza di tre anni, proponendo una riflessione intima e lo-fi che anticipa il prossimo album. In “dimmi”, la Musica diventa una figura salvifica a cui il cantautore si aggrappa in un momento di confusione, un loop di chitarra ipnotico che incarna l’incertezza interiore. “sali contro, invece, si sviluppa come un flusso di coscienza, dove la malinconia si intreccia a un barlume di speranza. Attenzione alla copertina perché potremmo rivederla!

Francesca Bono, Black Horse

Si muove tra il sogno e la realtà il nuovo singolo di Francesca Bono, “Black Horse”, avvolto in atmosfere decadenti e folk. Il cantato intimista della Bono, supportato dalle note lisergiche del pianoforte, crea un senso di attesa, quasi ritualistico, interrotto da un’esplosione improvvisa di chitarre e sintetizzatori dal sapore krautrock. Il video, diretto da Susana Ljuljanovic, accentua il lato onirico del brano, con immagini eteree di una figura femminile immersa nella natura, che evoca una spiritualità viscerale e universale.

Sbazzee, Fiori vivi

Si tinge di rosa il nuovo singolo di Sbazzee, “Fiori Vivi”: una ballad che unisce l’indie al folk, evocando artisti come Bon Iver. Con un tocco di intimità vocale, la canzone esplora il concetto di un amore che perdura, anche cambiando forma. La metafora dei “fiori vivi” rappresenta l’importanza di nutrire un sentimento con cura, riconoscendo errori e accettando eventuali distanze. La dolce malinconia della traccia si intreccia con testi profondi, che riflettono sulla crescita e la perseveranza dell’amore in tutte le sue stagioni.