Dalla comunità Hare Krishna alla scuola d’arte, da Brooklyn alla collaborazione con gli Animal Collective, un sound fatto di colori ed effetti speciali, il futurismo misto 80s, l’energia degli sport estremi, le sorelle Taraka e Nimai Larson, in arte PRINCE RAMA sono entrate a piedi pari nel mio “cuore musicale” grazie al loro ultimo e ottavo studio album “Xtreme Now” e grazie alla loro stravagante e allo stesso tempo spirituale performance che ha dato il via lo scorso settembre alla decima stagione del Locomotiv Club, uno dei live club più blasonati di Bologna e d’Italia, che in tutti questi anni ha saputo cogliere ed ospitare le nuove tendenze musicali.
Tra un tour mondiale che non si ferma mai, la registrazione di un nuovo film, una pausa meritata al Yosemite National Park in California, ho raggiunto Taraka e ne è uscita una bella e profonda intervista
Prince Rama: cosa significa per voi? Qual’è il significato che sta dietro questo nome?
Prince Rama significa Amore spirituale puro al 100%
Il vostro è un sound non catalogabile se non dal concetto di Powerfull music. L’ultimo studio album EXTREM NOW è un mix di generi che mi piace molto, ci trovi dentro elettronica, synth pop, punk rock, art-disco, percussioni e una nuova attitudine dance portata dal producer Alex Epton of XXXChange (Gang Gang Dance, Björk, Spank Rock, Panda Bear, The Kills). C’è tutta questa contaminazione? Dove affonda le radici il vostro sound?
Penso che fare musica sia un po’ come avere dei figli. Quando ascolti una canzone che davvero ti prende, ne sei completamente sedotto, fa l’amore con te prima che te ne renda conto, sei impregnato della sua genetica. In qualche modo questo accade con molti generi musicali diversi quindi quando inizi a registrare ci sono cromosomi di 20 diversi genitori che galleggiano dentro di te, pronti a fondersi col tuo DNA e a creare questo mostro completamente nuovo.
Cosa intendete quando dite che la vostra ispirazione è una visione di arte e sport estremi? Pensi sia possibile che convivano, che vadano pari passo? E come?
Penso che lo abbiano già fatto, è solo questione di presa di coscienza, bisogna solo che la nostra percezione se ne renda conto. In epoca pre-industriale fare arte era da intendersi come gettare se stessi in quell’oblio oscuro e sconosciuto, ai margini della vita e della morte e tornarne rinato. In realtà l’espressione “fare arte” è un’espressione relativamente nuova generata da una necessità di codificazione. Molte culture indigene americane non avevano nemmeno una parola per indicare l’arte, tutto ciò che facevano era arte. La maggior parte dell’ “arte” indigena che vediamo nei musei consiste in oggetti con una funzione di comunicazione tra le dimensioni, tra mondo umano e spirituale. Anche gli oggetti apparentemente più banali come ciotole, vestiti o armi erano impregnati di questo significato sacro e segreto che noi abbiamo appiattito. Con l’avvento della rivoluzione industriale è sopraggiunta una corsa all’appiattimento del nostro rapporto con il mondo fisico per privarlo del pericolo, del mistero e della morte: il mondo ora può essere stretto sul palmo della tua mano e controllato su di un touch screen. Gli sport estremi sono qui per condurci verso una nuova era di de-appiattimento del mondo e per ristabilire la connessione umana con quella sovraumana, la connessione mondana con quella divina. Gli sport estremi sono tutta questione di esperienza estetica ai margini della morte. Ciò che noi celebriamo come arte non sarà più un bene da acquistare e vendere ma un’esperienza più tangibile ed effimera, esperienza che ti porta ad “xtreme now” che è un estremo spazio di presenza ove la consapevolezza è pienamente intensificata, la percezione è assoluta e tutti i sensi sono attivati e occupati di modo che la separazione tra ambiente interno ed esterno crolli e divenga la nuova bellezza. Si tratta di una misurazione della bellezza determinata dalla velocità, dall’impatto, dal valore di shock e stupore, non molto diversa dalla visione profetizzata dai futuristi italiani solo che non c’è bisogno di alcun tipo di macchina se non del corpo umano.
C’è un tocco d’Italia nella vostra ultima copertina, la Gioconda nota anche come Monna Lisa. Dando una rapida occhiata al vostro tour ci sono molte date in Italia e anche in Francia. E’ solo una coincidenza?
Negli occhi sorridenti della Monna Lisa non ci sono coincidenze 😉
Da Brooklyn a Bologna: quali sono le differenze tra pubblico e clubs e quali le similitudini?
Beh Bologna è stato il primo posto in cui qualcuno sia mai venuto da me dopo uno show chiedendomi di autuografargli le tette…
Durante le vostre esibizioni dal vivo avete una forte personalità, che, ovviamente, il pubblico sente e, naturalmente, vede. Questa forte personalità è con voi nella vita di tutti i giorni o tipo vi trasformate prima di salire sul palco?
Tutto il mondo è un palco quindi direi di no, non ci vedo molta differenza. Lo show è solo una versione più ritualizzata del quotidiano.
Taraka ti ho sentito simulare un orgasmo durante il concerto, o forse l’esperienza live è davvero un orgasmo per te?
Fare musica è l’atto d’amore più intimo. Quindi nessuna simulazione.
Mi ha colpito alla fine della vostra performance quando indossavate un accappatoio (vedi foto sotto). Mi ha ricordato una situazione familiare quindi mi chiedevo quanto sia importante per voi mantenere continuamente un legame con il pubblico, una sinergia. Voglio dire, li avete fatti cantare, salire sul palco, li avete abbracciati uno ad uno, davvero impressionante.
La musica non finisce quando finisce la canzone, continua attraverso ogni fibra che indossi, ogni mano che stringi, ogni gesto… Questa sinergia è tutto. è importante per noi condividere questo con le persone e aiutarle a ricordare che anche loro sono una parte vitale della musica. O come disse TS Eliot eloquentemente “Ma finché la musica dura, voi stessi siete la musica”
Uno dei nostri credo a Beat & Style è che vediamo musica nella moda e moda nella musica. Sei d’accordo? Parlaci del vostro stile, mi sembra che il vostro look come cita il concept album è realizzato per gli sport estremi. Sbaglio?
Bingo! Noi disegniamo i nostri outfit in collaborazione con MessQueen, un designer di Brooklyn, e siamo effettivamente in procinto di lanciare una nuova linea che fonde gli sport estremi con l’epoca bizantina, verso l’inizio del 2017. Come ho detto in precedenza, non credo che la musica finisca quando una canzone è finita, tutto fa parte della musica, anche la moda. Ciò che indossi all’esterno deve essere in armonia con ciò che senti all’interno quindi se ti senti Xtreme Now all’interno, la tua parte esteriore dovrebbe essere in armonia con ciò che senti. è come la tua aura, materializzata.
Un’ultima domanda riguardo il nuovo film project, cosa mi puoi dire a riguardo? Sono state eliminate anche alcune date del tour Europeo per immergervi completamente.
Sfortunatamente dobbiamo mantenere il segreto. Ma sarà folle. Come il film più amato dai teenager dopo Titanic.
ENGLISH TEXT:
Prince Rama: what does it mean for you? What’s the meaning behind this name?
Prince Rama means 100% Pure Spiritual Love.
There’s no classification for your sound different from powerful music. The last studio record XTREME NOW is a mixture of genres which I really like, you can find electro, synth pop, punk rock, art-disco, percussion and a new dance attitude brought by the producer Alex Epton of XXXChange. Is there really all this contamination? Where do you identify better the origin of your sound?
I think making music is a bit like having children. When you hear a song that really catches your ear, you are utterly seduced by it, it makes love to you, and before you know it you are impregnated with it’s genetics. Somehow this happens with lots of different kinds of music so by the time you make a record there are chromosomes of 20 different parents floating around inside you waiting to fuse with your DNA and create this totally new monster.
What do you mean when you say that your inspiration is a vision of art and extreme sports? Do you think it is possible for them to come together? And how?
I think they already have– it is just a matter of our perception to catch up. Back in the pre-industrial age, making art used to be about throwing yourself into that dark unknown oblivion at the fringes of living and dying and coming back reborn. Actually, the term “making art” is a relatively new term, spawned from a drive for commodification. Most indigenous cultures in America didn’t even have a word for art– everything they did was art. Most indigenous “art” objects that we see in museums in fact served a medium function for communication between dimensions, between human and spirit world. Even the most banal seeming objects– like bowls, clothes or weapons were in fact imbued with this secret sacred significance that we have since flattened and stripped of meaning. With the advent of the industrial revolution came a rush to flatten our relationship to the physical world and render it stripped of danger, mystery, death– the world can now be held in the palm of your hand and controlled on a touch screen. Extreme Sports is here to usher in a new aesthetic era of “de-flattening” the world and re-bridging the human connection with the superhuman, the mundane with the divine. Extreme Sports is all about an aesthetic experience at the brink of death. What we celebrate as art will no longer be a commodity to buy and sell but a more intangible ephemeral experience– experiences that place you in the “xtreme now”, that is in an extreme space of presence where the awareness is fully heightened, perception is undivided, and all senses are activated and engaged so that the separation between inner and outer environment falls away will be revered as the new beauty. This is a measure of beauty determined by speed, by impact, by “shock and awe” value, not so unlike the vision prophesized by the Italian Futurists, only no machines are needed beyond that of the human body.
There’s a taste of Italy in your last cover artwork, there’s the Gioconda also known as Mona Lisa. Giving a quick look at your tour we can see many dates in Italy and also in France where it is placed so is it just a random coincidence?
In the smiling eyes of the Mona Lisa, there are no coincidences 😉
From Brooklyn to Bologna: which are the differences between the publics and the clubs and which the similarities?
Well Bologna was the first place anyone’s ever come up to me after a show asking me to sign their boobs…
During your live performances you do have a strong personality which obviously the public feels and of course sees. Does this strong personality live with you in your everyday life or do you kind of transform or better free yourself before going on stage?
All the world is a stage, so no I don’t really consider there much of a difference. The show is just a more ritualized version of the everyday.
Taraka it happened to hear you simulating an orgasm during your live performance, is that right? Or maybe it’s because live experiences feels like an orgasm to you?
Making music is the ultimate intimate act of love. So this was no simulation.
I was impressed by the end of your performance when you were wearing a bathrobe, it reminded me of a homey situation so I was wondering how important it is for you to keep continuously looking for a bound with you public, for a synergy. I mean, you made them sing, you made them come on stage, you hugged them, that’s impressive.
Music doesn’t end when the song is over… it continues through every thread you wear, every hand you hold, every gesture… That synergy is everything. It’s important for us to share this with people and help them remember that they too are a vital part of the music too. Or as TS Eliot eloquently put it “You are the music, while the music lasts…”
One of our believes at Beat&Style is that we see music in fashion and fashion in music. Do you agree? Talk us about your style, it seems to me that your look is taken from the concept album made for extreme sports. Am I wrong?
Bingo! We design all our own outfits in collaboration with MessQueen, a local Brooklyn designer, and are actually in the process of putting out a new fashion line that fuses extreme sports with the Byzantine era due out in early 2017. As I said before, I don’t believe music stops when a song is over, everything is a part of the music– fashion included. What you wear on the outside must be in harmony with what you are feeling inside, so if you are feeling Xtreme Now inside, your outer shell should be in harmony with that. It’s like your aura, materialized.
One last question about your new movie project, what can you tell me about it? you deleted even some europe tour dates for fully immerse yourself.
Unfortunately we’ve been sworn to secrecy. It’s gonna be crazy though. Like the biggest teen hearthrob movie since “Titanic”.
Credits: translation a cura di Rafaela Memushaj