FiloQ, all’anagrafe Filippo Quaglia, uno che a quanto dicono: “sa ben fare con l’elettronica e con i sentimenti”.
Un vero esploratore sonoro: prima la militanza nelle band underground poi l’arte del sampling come produttore, la passione per la black music e la scoperta della consolle. Una selezione che spazia dalla musica africana a quella latina, dall’era analogica ai bassi del momento tra jazzy e breakbeat.
Lo abbiamo raggiunto fresco di release, in partenza per un progetto in Tanzania, a pochi giorni dal suo set nell’isola musicale di Borneo in Parma.
E’ uscito da poco il tuo album jazz crash, ci racconti come è nato? come hai messo insieme tutte le anime del disco? le registrazioni del Torino Jazz Festival, i viaggi, i “rumori rubati”, il digitale e l’analogico?
Non avevo in programma di fare questo disco, stavo in realtà pensando ad un altro progetto che è ancora nel cassetto e che prevedeva interazione tra jazzisti ed elettronica, così ho iniziato campionare dischi e sperimentare timbri. La mia compagna Giulietta, voce del progetto elettronico Mangaboo, ha portato tanto jazz nella mia vita ed il suo socio Pisti, nel mentre che andavo avanti con i miei esperimenti mi ha messo in mano una marea di campionamenti di jazzisti registrati all’interno del progetto Fringe in the box del Torino Jazz Festival. Così questo disco ha preso piede e si è formato tutto sulla base di campionamenti, nessun musicista ne ha preso parte se non stagliuzzato e manipolato.
A proposito di viaggi, radici e influenze…cosa significa per te essere di Genova, una città di porto, una città di scambio…
Genova è un luogo per me fondamentale, un luogo di incontri e scambi di popoli e culture, con i conflitti e le tensioni che chiaramente ne possono derivare ma anche con tutto il bello. É un porto, popolato da pirati, un posto bellissimo per partire e tornare. Quindi, anche se mi sento sempre con le radici per aria, Genova è il posto dove porto avanti dei progetti, come la sonorizzazione della grande installazione Street art Walk the Line che sto facendo con i miei Magellano e che uscirà nella primavera del 2017, la produzione della mc cilena Escobar piuttosto che la mia piccola label 100000BPM con cui sto cercando di fotografare questo meltin’ pot.
Il video di payphone, che ha anticipato l’album è stato girato in Africa; ora stai partendo per una performance in Tanzania. Ci racconti che significato ha l’Africa per te e che cosa farai in questo imminente viaggio?
Il video è stato realizzato da Uvoquadrato, video artisti con cui faremo una performance audio/video a Dar ed Salaam che coinvolgerà un coro locale, una compagnia di danza contemporanea, Giulietta alla voce, la coreografa Vanessa Tamburi…sarà una cosa molto grande e sono parecchio emozionato all’idea di confrontarmi con qualcosa di così diverso. Per me l’Africa sono le radici dei linguaggi sonori che più frequento come dj e produttore, hip hop, jazz, global beatz, Cumbia…
Tra i tuoi prossimi progetti mi ha incuriosito quello riguardante le tifoserie di calcio; potresti dirci qualcosa di più?
eheheh…lo so che suona strano…guarda è tutto in lavorazione e tra un po’ lo racconteremo per bene, siamo coinvolti io, un cantautore ed uno scrittore di romanzi, tantissimi featuring per raccontare l’amarcord della tifoseria calcistica italiana.
Sarai anche in tour nei prossimi mesi, solo in Italia o anche all’estero? come pensi si svilupperà il tuo album nei live?
Per il momento stanno uscendo date in Italia, anche se, chiaramente, stiamo lavorando su qualche giro fuori. Lo spettacolo live sarà a ventaglio, si tratta di un mio laptop live in versione one man band che si può allargare coinvolgendo jazzisti ed un video maker ai visuals.
Le tue influenze e ascolti musicali sono molteplici (dj shadow, casino royale, branko, Dengue Dengue Dengue, Beck) e questo si ritrova nella tua musica. Ci sono altri producer o gruppi o cantanti italiani, di qualsiasi genere, che secondo te stanno lasciando o lasceranno il segno?
Beh mi sembra che in Italia si stia creando una scena di producers molto molto di interessante, dai nomi ormai già emersi come Clap Clap, GodblessCompuetr e Godugong a talenti più emergenti ma che si stanno imponendo velocemente come Riva e MNL e Ioshi.