“And now I’d Like To pass The Mic”, cantavano i Beastie Boys. Perché, dicevano, il bello sta anche nel mettersi ad ascoltare qualcun’altro e perdersi un po’ in quello che lei o lui canta, rappa, recita in quel microfono. E devono averli presi alla lettera gli ideatori di MiC che unendo energie e idee di vari staff hanno pensato che per un giorno ogni città poteva essere un diverso palco dello stesso Festival.

MiC, titolo che sta per Musica in Contemporanea ma è anche l’abbreviazione di quel microfono che sarà aperto in contemporanea su più regioni d’Italia: dal Piemonte di Torino fino al Lazio della capitale Roma, dalla Lombardia di Milano fino al Veneto di Padova, passando per l’Emilia di Parma fino al  sud della Campania con la sua Benevento.

Un microfono che ci farà sentire voci e suoni che incarnano il cambiamento della nostra musica, intesa come italiana, sì, ma contaminata e mischiata a mille altre radici e provenienze. Manifesto di questo intento sono alcuni dei nomi degli artisti che hanno detto sì a MiC: c’è FILOQ, uno che ci sa fare tanto con l’elettronica che con i sentimenti  e lo sosterrà il pubblico torinese a Magazzino sul Po, ci sono i fratelli Tundo che con il loro progetto LA MUNICIPàL risaliranno lo stivale dalla loro Galatina (LE) per esibirsi sul palco del Laboratorio Culturale I’M di Abano Terme (PD), ci saranno i Cosmetic, la band romagnola del pop sonic noise che si esibirà nella capitale all’Arci Sparwasser.

C’è Daykoda, giovanissimo producer che maneggia con gran classe il trip hop e si presenterà in quel di Milano e c’è l’ironico e pungente Mudimbi, che porterà al Wopa di Parma il suo rap politicamente scorretto e brutalmente onesto.
D’altronde non appena le temperature iniziano a calare è segno che bisogna tornare alla routine e ricominciare ad essere Tipi da Club:

Presto la lineup completa di MiC Festival e tutte le informazioni sulle location e gli staff coinvolti.