Fortezza da Basso è la residenza Fiorentina di Pitti immagine. Alla sessione estiva,  la numero 90 per Pitti Uomo, vista la ricorrenza non poteva certo mancare chi tra quelle mura è altrettanto di casa e ne conosce ogni segreto. IUCU, un background nel mondo del design e della moda, un culture del passato, un artista solare fuori dagli schemi ordinari. La sua una “goliardica scomoda presenza”, come ama definirla, che non poteva certo passare inosservata. Lo abbiamo incontrato nello stand del Brand toscano TOLU Wear con cui siamo convinti IUCU ha trovato immediatamente il giusto feeling grazie all’unicità, l’irripetibilità e il tocco sartoriale dei loro capi ed accessori.

Tolu per l’occasione presentava agli addetti al settore la sua collezione PE 2017 tra tshirt e felpe (icone del marchio)  hanno trovato ampio spazio le nuove serie di capi ed accessori tra cui Work Jacket , cappelli in lana merinos e i papillon che si ispirano ai colori e al mood dei più celebri bagni di Forte dei Marmi e che hanno altrettanto ispirato l’estro creativo dell’artista IUCU.

E’ cosi che ha preso vita da un Papillon la collage performance che abbiamo chiesto direttamente all’interessato di raccontarci.

Come è nata questa performance per il brand Tolu Wear?

È nata quasi per caso, ho notato un post su Facebook in cui veniva annunciata la partecipazione del brand TOLU al 90°Pitti e mi è venuta l’idea di realizzare qualcosa proprio con un loro papillon (presente nell’immagine dell’invito). Ho così contattato subito i ragazzi del brand, che conosco da anni, e gli ho chiesto di poter realizzare un collage, che raffigurasse una delle mie figure classiche, con al centro un loro papillon come se lo “indossasse” per davvero; una performance live durante tutta la settimana della fiera all’interno del loro stand. La proposta è stata fin da subito accolta con entusiasmo e tutto si è svolto secondo i piani!!

Cosa rappresenta questo collage per te? E’ una tecnica che utilizzi spesso?

Il collage è una delle tecniche che preferisco, essendo io innamorato della carta e da sempre “accumulatore seriale” di essa!!  Questo collage rappresenta la mia continua sfida nel decontestualizzare l’arte in ambiti e luoghi dove viene spesso “travisata” e solo “commercializzata”… contestualizzandola di forza ma comunque amalgamandola nel contesto in cui viene espressa. Ciò può avvenire solo dalla disponibilità di chi in quel contesto ci lavora e dalla volontà dell’artista di porsi con creatività e sensibilità, perché la performance non sia una forzatura ma anzi un arricchimento, in questo caso dello stand e dei suoi prodotti, conferendo al contesto espositivo un fascino più autentico e spettacolare.

A Pitti ormai sei di casa, qual è il tuo rapporto oggi con la moda?

Il mio rapporto con la moda è nostalgico ma rinnovato, proprio grazie all’arte, che mi ha permesso di viverlo in maniera ancor più sincera e creativa. Ci “osserviamo” a distanza e in qualche occasione, come questa volta, ci si “saluta e abbraccia come vecchi amici”.

Arte nella Moda, Moda nell’arte? Firenze, la tua nuova residenza, n’è testimonianza.

Firenze è una città in cui si respira più arte che moda, questo indubbiamente, ma io ho imparato a conoscerla grazie all’abbigliamento, nei vari anni in cui ho frequentato il Pitti (27 edizioni) per poi ovviamente restarne affascinato e coinvolto, per la presenza di un tessuto sociale ancora fortemente legato all’artigianato di qualità e per la presenza di numerose botteghe e caffè letterari, molto attivi e frequentati da artisti di ogni nazionalità. Mi sono trasferito qui da un anno e da un anno faccio “vita d’artista”, qui, nell’unico luogo, in Italia, dove sembra ancora avere un senso farlo.

Ah, un ultima cosa che non è passata inosservata. Il Cappellocchio di Napoleone?

Il CAPPELLOCCHIO DI NAPOLEONE è una cappello/scultura di cartone, costruito apposta per essere introdotto in questo Pitti. L’idea di indossare un’opera d’arte in una manifestazione pubblica è una cosa che mi porto appresso dall’INCURSIONE ALLA 55^BIENNALE DI VENEZIA del 2013, occasione nella quale mi cucii sul petto (T-shirt) un mio quadro vero, con tanto di cornice. In questa occasione, ho invece costruito ed indossato un cappello che rappresenta una sorta di “reliquia dell’Imperatore decaduto” (Napoleone); citazione non è casuale, in quanto riferita alla mia “uscita di scena” dal mondo fatato , edonista, esteta ma sterile,  quale quello della moda e del Pitti; sul cappello è però rappresentato un occhio che, oltre che ad essere uno dei soggetti ricorrenti nelle mie opere, vuole incarnare una visione surreale, cosciente ed incosciente, su tutto il superficiale che mi/ci circonda!! …un “giudizio universale” e una “goliardica scomoda presenza” che mi fa piacere non sia passata inosservata.