31 pezzi che sono un concentrato di idee, spunti, feat. e mischioni di generi: è così che Crookers torna sulle scene con Mixtape 2, a 10 anni esatti di distanza dall’uscita del primo capitolo, pietra miliare di uno stile che unisce house, rap e un approccio che sfocia quasi nel punk. Gli abbiamo fatto qualche domanda in attesa del party di lancio, ai Magazzini Generali di Milano, il 30 marzo.

CROOKERS-MIXTAPE-COVER

“Crookers mixtape. Quello dopo, 10 anni dopo”. È così che inizia il tuo nuovo lavoro: per cui raccontaci: cosa è cambiato nel giro musicale di cui fai parte in questi 10 anni? Si stava meglio quando si stava peggio?
Nel mio mondo è cambiato tutto talmente tante volte che è come se non fosse cambiato mai nulla in realtà, gira e rigira sono tornato esattamente dove tutto è cominciato.
Musicalmente negli ultimi 10 anni ne ho viste e passate talmente tante che non mi stupisco più di niente. L’unica cosa che ancora riesce a stupirmi oggigiorno è trovare un piatto di Lasagne in bianco fatto bene.

Il primo mixtape è stato sicuramente uno dei trampolini di lancio per tutto il carrozzone Fidget House (che ti piaccia o no). Questo nuovo lavoro pensi possa essere un’ispirazione per dare il via a qualche altra scena?
Pensa che credevo che la fidget fosse stata lanciata da pezzi tipo “Salmon Dance” o “Day’n’Night” ma forse si, in Italia un po’ la gente si era innamorata di un determinato modo di fare musica e party anche grazie al primo mixtape. Ad oggi non mi sono posto il problema di trampolinare generi musicali, tanto le cose alla fine vanno come devono andare… l’importante per me è fare quello che mi piace, e quellodopoquelloprima di quello che mi piace.
In questi anni hai passato molto tempo fuori dall’Italia. Cosa ti ha spinto a tornare a vivere più o meno stabilmente a Milano?
Come dicevo anche prima, gira e rigira sono tornato dove tutto è cominciato… Milano per me è una cuccia confortevole.

La cosa bella di Mixtape 2 è che, esattamente come il primo, sembra un lavoro che nasce da rapporti di amicizia, e che nasce divertendosi, come si vede benissimo nel video di Animalier. Quanto è importante questo aspetto nel modo in cui prendono vita le tue idee e i tuoi pezzi?
E’ FONDAMENTALE. Non riesco a fare musica se non mi diverto, quindi se ho a che fare con un grande artista ma che è anche una faccia di cazzo faccio uno skip molto veloce. Una volta mi è successo in studio, ero lì con uno di questi nomi molto famosi, e a un certo punto mi sono sentito fuori posto. Ho detto “ragazzi il bagno?” e sono scappato. Sono fatto così, mi piace fare la musica, non l’assistente sociale.

Ci racconti la più bella storia che si nasconde dietro la nascita di un pezzo di Mixtape 2?
Natale 2016. Ero in uno studio improvvisato dentro la camera di una casa. Al piano sotto c’era MFKN SNDR che se ne stava cucinando tranquillo. Mi è venuta un’idea e l’ho iniziato a chiamare, urlando: “HEY….SALI UN ATTIMO CHE MI SERVE UN FAVORE”. Dopo 5 minuti avevamo scritto Short Pffff Man.

Rispetto a molte delle produzioni e remix che hai fatto in questi anni, i suoni di Mixtape 2 sembrano molto più sporchi, veri, non plastificati. C’è stata una scelta precisa che ha portato a questo risultato? Una sorta di ritorno alle origini, anche in questo caso?
Ho passato una vita a concentrarmi (spesso troppo) su come far suonare i brani, a volte overproducendo e spendendo giorni nel mix. Adesso riesco ad andare in automatico, il mio cervello non ragiona più troppo sulle cose, ed il risultato è questo mixtape, dove si sente solo la pancia.
Credo che questo approccio lo terrò per un bel po’ di tempo, è molto più libero e il risultato mi esalta, non mi interessa se a qualcuno il risultato può sembrare sbagliato.

Sei quasi un padre fondatore di un certo modo di fare rap in Italia. Per cui, dall’alto del tuo ruolo, sparaci un po’ di nomi della nuova scena italiana che ti rendono orgoglioso (e poi anche solo uno a cui non vorresti mai essere accostato)
Fra i nuovi nomi, Dio Mc. Però non ti dico a chi non vorrei essere accostato, sennò gli faccio pubblicità.

Il tuo approccio alla musica è sempre stato ironico e iconoclasta. Non ti sembra che la scena trap e rap italiana di oggi si sta iniziando a prendere troppo sul serio?
Io sono uno serio che che fa finta di non prendersi sul serio. E magari chi sembra prendersi troppo sul serio fa anche lui finta e sotto sotto è un baluba, come tutti noi esseri normali.

Quanto tempo ci farai aspettare per Mixtape 3? Facci una previsione su che musica si starà ascoltando nella data in cui lo farai uscire e di conseguenza che feat. conterrà.
Nel mio vocabolario la parola mixtape non può essere affiancata al 3… quindi scusa ma non posso rispondere! Bacione e ci vediamo ai Magazzini!