Siamo brave con la lingua perché ci piace raccontare storie, adoriamo inventare universi sempre nuovi. Siamo brave con la lingua quando otteniamo un risultato per il quale abbiamo lavorato tanto, quando diamo consigli, quando apriamo bocca e diciamo a voce alta cosa non ci sta bene.
Siamo brave con la lingua anche a letto con un uomo che ci piace, e difendiamo queste abilità tanto quanto difendiamo il diritto di non essere giudicate per questo.
Che le parole possano diventare gabbie, è una sacrosanta verità sulla quale i ragazzi di Autori Riuniti, insieme alla curatrice Giulia Muscatelli, hanno deciso di farci riflettere.
Elena Varvello, Domitilla Pirro, Francesca Manfredi, Noemi Cuffia, Flavia Fratello, Simonetta Sciandivasci, Chiara Pietta, Vittoria Baruffaldi, Romina Falconi, Irene Roncoroni, Silvia Pelizzari, Silvia Greco, Giulia Perona e Simonetta Spissu, partendo proprio dalle espressioni con cui più spesso si sono sentite etichettare negli anni – “Permalosa”, “Fragile”, “Brava”, “Frigida”, tanto per citarne qualcuna -, hanno scritto racconti splendidi e talvolta dolorosi, in cui viene messa in luce la condizione difficile delle donne in Italia che, inevitabilmente, influenza anche il linguaggio.
Ma come si legge nella prefazione: Questa non è una raccolta di scritti femminili. Questo è un libro. Quelli che leggerete non sono racconti di donne, sono storie di essere umani.
Senza inciampare nei luoghi comuni, quattordici autrici di talento ci esortano a fare più attenzione, a riflettere prima di parlare e, come diceva Alda Merini, a scegliere con cura le parole da non dire.
Brave con la lingua è disponibile da oggi in tutte le librerie.
Il ricavato sarà devoluto ad associazioni contro la violenza sulle donne.
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