Il Tevere che pare l’oceano, Porta Portese, i “nasoni”, i sanpietrini, i tombini tatuati SPQR e la bira: chi conosce Carl Brave x Franco126 sa che le loro canzoni sono delle polaroid romane di vita quotidiana, esperienze che tutti abbiamo vissuto o potremmo vivere. E tante polaroid fanno un film, quasi neorealista: dettagli, apparentemente insignificanti, di vita normale che hanno per protagonisti persone altrettanto normali.
“Daje Modena, fate ‘npo de caciara” è il leitmotiv del concerto che sabato 8 settembre ha infiammato l’Arena del Lago (Ponte Alto) e che ha fatto cantare e ballare i fan per due ore. Loro, nonostante il successo, sono sempre gli stessi: salgono sul palco con occhiali da sole e visibilmente “pellaria”, sigarette e Belvedere alla mano, Carlo con le sue famose camicie a fantasia e Franco (che in realtà si chiama Federico) con baffetti e giacchetta Nike, mentre “Solo guai” apre le danze.
Ora i loro concerti sono sold out in tutta Italia, e si sono trasformati in giganteschi karaoke da cui si esce senza voce.
Ne hanno fatta di strada da quando, appena un anno fa, si esibivano gratis davanti a poche decine di persone al Bleech Festival di Piacenza. Ora i loro concerti sono sold out in tutta Italia, e si sono trasformati in giganteschi karaoke da cui si esce senza voce. Se il loro modo di stare sul palco è uguale, quello di fare musica si è, invece, evoluto: nell’ultimo tour ad accompagnarli, oltre a chitarre, basso e batteria, ci sono anche sax e tromba. Il tutto dà un sapore più ritmato e melodico. A ogni attacco il pubblico impazzisce, mentre i due protagonisti sembrano essere in un mondo tutto loro. È questo il bello di Carl Brave e Franco126: sono complici sul palco, si scambiano sorrisi e abbracci, si chiamano reciprocamente “fratello” e sembra stiano cantando solo ed esclusivamente per il gusto di stare insieme, di fare festa. Finita la prima metà dell’esibizione Franco abbandona il palco per lasciare presentare a Carl alcune tracce del suo album da solista, “Notti brave”. Si parte con il tormentone “Fotografia”, per poi passare a “Pub crawl”, “Chapeau”, “Camel blu” e “Noi”, cantata a luci spente: uno dei momenti più emozionanti del live.
La musica di Carl Brave x Franco 126 è cultura popolare e i loro concerti sono feste in cui è impossibile rimanere fermi.
Si riprende poi con le restanti tracce di “Polaroid” e il concerto finisce con le hit “Sempre in due” e “Pellaria”. “Polaroid” è un album molto malinconico, mentre i live, complici anche i nuovi strumenti introdotti, sono delle feste clamorose, che si concludono con Carletto e Franchino che ballano “L’amour Toujours” di Gigi D’Agostino sul palco. Questi due ragazzi romani raccontano, in un mix di rap e cantautorato, una generazione cresciuta tra delusioni amorose e cocktail annacquati, a cui fa da sfondo una Roma notturna sempre più familiare ai fan della musica indie e itpop italiana. Ora molte più persone sanno che il fontanone è la Fontana dell’Acqua Paola, che “Roma è tutta una buca” e che “boro” significa “cafone”. La musica di Carl Brave x Franco 126 è cultura popolare e i loro concerti sono feste in cui è impossibile rimanere fermi.
Photo @ Archivio Marco Iemmi – Live MI AMI 2017