“Questo non è Bastard.
Questo non è Goblin.
Questo non è Wolf.
Questo non è Cherry Bomb.
Questo non è Flower Boy.
Questo è IGOR.”
È così che Tyler, The Creator presenta il suo ultimo album su Instagram.
“IGOR” è stato annunciato pochi giorni prima dell’uscita, in un post sul suo instagram Tyler ha detto di “ascoltarlo tutto d’un fiato, senza saltare niente, senza controllare il telefono” e “di non aspettarsi un album rap”. Insomma, di goderselo.
Parte con “IGOR’s theme”, con gli inconfondibili cori che accompagnano Tyler da Cherry Bomb, e apre il suo cuore in tutte le tracce. Sarebbe riduttivo definirlo un disco sull’amore? Non se per amore intendiamo quello per la musica, la libertà di espressione, oltre che l’amore romantico. In “Earfquake” Tyler si strugge e ripete “Non andartene, è colpa mia”. Diventa ancora più vulnerabile nel pezzo successivo, “Think”, dove dice “Penso di essermi innamorato, stavolta per davvero / Come faccio a dirtelo?”.
In tutti i suoi album, un elemento che non manca mai, è la sofferenza, in tutte le sue forme. Amori non ricambiati, l’impossibilità di dire ciò che si prova, il sentirsi persi: Tyler fa sempre fatica quando si tratta di sentimenti, ma sembra essere un pro quando si esprime attraverso la musica. Quello che fa è mostrarsi per quello che è, senza alcuna paura di venire giudicato, buttando fuori i pensieri più ossessivi che ha, che abbiamo tutti ma che teniamo per noi. È uno dei pochi artisti neri della scena rap a raccontarsi così, lasciando perdere la virilità o la mascolinità e la paura di essere vulnerabili. “Boys do cry”, e “Tyler”, insieme a Frank Ocean, ne sono la dimostrazione. È risaputo che non ami la sua voce ma sta imparando ad usarla nel modo migliore, senza strafare, concentrandosi sulla produzione musicale interessante e mai scontata. Anche in “IGOR” non manca un brano lungo, e questa volta è “Gone, gone/Thank you”, dove Tyler sembra allontanarsi da chiunque o qualunque sia il suo pensiero fisso, e dove finisce per dire “NON ti amo più”. L’ultima traccia è “Are we still friends?”, un sogno ad occhi aperti sopra le nuvole. Tyler si eleva, dallo stare in ginocchio a chiedere all’altro di non andarsene, passa dall’allontanarsi completamente, guardandosi comunque indietro. Sembra la canzone perfetta per il finale di un film, magari del film che diceva di voler fare uscire all’epoca di Wolf. Tyler, the creator ha detto che il modo perfetto per ascoltare questo album è in bici. Io l’ho ascoltato seduta a tavola poi mi sono alzata e ho iniziato a ballare come i ragazzi nel teaser di “New Magic Wand”.
Ascoltatelo dove e come volete. IGOR vi sorprenderà in ogni caso.