In B&S, da sempre, abbiamo cura e attenzione per i progetti emergenti italiani dal respiro internazionale. Un nome da segnare e un progetto da ascoltare è quello di Anna Bassy e del suo debut ep Monster fuori oggi 15 ottobre. Prodotti in collaborazione con Duck Chagall (Francesco Ambrosini), i suoi 5 brani che ci racconta traccia dopo traccia parlano in note di un viaggio musicale tra la Nigeria e Verona in cui le radici africane riaffiorano con intensità e delicatezza attraverso rimandi soul, gospel e folk.
La cantautrice italo-nigeriana attraverso la musica è in grado di dar forma a quelle diverse realtà che, sin da giovanissima, l’hanno appassionata. La voglia di raccontarsi nel modo più autentico si combina alla continua ricerca di sé e di parole che siano in grado di esprimere il suo mondo interiore e il filo conduttore delle cinque tracce di Monsters è la paura nelle sue diverse forme. Le paure infantili, istintive, quelle che creiamo nella nostra testa. La paura di volersi bene. La paura che non ci consente di agire. La paura del mondo che ci circonda.
Monsters
E’ la title track, quasi paradossalmente direi, visto che è stato l’ultimo brano che ho scritto e che inizialmente non doveva essere inserito nell’EP. È nata da un sogno che mi aveva particolarmente scossa e fa riferimento alle mie paure più profonde, quelle a cui non so dare un nome, ma che si manifestano a volte irrazionalmente. Quelle paure che ti fanno dormire con la luce accesa. La paura dei mostri sotto al letto e dei mostri nascosti dentro di noi.
Could You Love Me
Il primo singolo pubblicato. Una sorta di canzone manifesto, e infatti sono solita aprire i live proprio con questo brano. Lo vivo come una dichiarazione di ciò che sono, sia musicalmente che a livello umano. Ma è anche un appello a chi incontra me e la mia musica. A provare ad andare oltre le poche parole che dico, guardare all’essenza ed accogliermi, per chi lo vorrà.
Wind, Rain
Il secondo singolo che ha anticipato l’EP. Questo brano è, tra le altre cose, un’ode alla natura qui rappresentata da vento e pioggia, per l’appunto. Il video di “Wind, Rain” è ambientato in alcuni luoghi del mio cuore, dove sento il contatto con la natura, più forte e immediato. Nelle prime scene infatti mi si vede semi immersa nelle acque del Lago di Garda, mentre nella seconda parte del brano mi trovo proprio a qualche passo dal luogo in cui sono cresciuta. Un luogo fatto di rocce e bosco, che ancora oggi che non abito più lì, mi ospita e mi dà sollievo al bisogno.
This World
Qui dico ad alta voce che a volte ho paura a camminare da sola per strada. Che ho paura che la violenza si nasconda latente in molti di noi, in me. Ma dico anche che a volte ho solo paura di espormi, per non sbagliare, per non essere giudicata. Ma se non ci si espone, se ci si chiude in casa per timore di ciò che sta fuori e che non si conosce o non si vuole conoscere, si perdono anche opportunità di incontrare Bellezza.
Keep on Singing
È il mio augurio per voi e per me. Ovvero, non smettete di fare ciò che amate fare, di proteggere i vostri sogni più preziosi, non smettete di cercare, di sorridere, di ballare, di giocare. Continuate a cantare.