Testi scritti con il cuore e non con la testa, giovanissima e talentuosa, tra le voci più interessanti della scena europea, già vincitrice di un MMETA Awards nel 2019 come migliore cantautrice, AVEC ha da poco pubblicato Homesick, il nuovo e terzo album su etichetta Earcandy Recordings/Believe Digital Distribution. Prodotto con l’amico di lunga data Andreas Häuserer in una vecchia casa nelle campagne austriache, il disco è una collezione di brani scritti dall’artista negli ultimi tre anni, un periodo molto formativo nella sua vita, la cui carriera, inizialmente radicata nel songwriting, si è poi aperta verso universi sonori fatti di esperimenti elettronici, polifonie ed infuenze ambient. Homesick parla di amicizia e di come ci si possa sentire ingannati, è una resa dei conti con sé stessi e con la controparte, con la consapevolezza che la perfezione non è qualcosa che puoi acquisire.
Il titolo dell’album è di per sé una svolta favolosa. AVEC sente raramente qualcosa di simile alla nostalgia di casa. Dove si trova lei, ci sono anche le sue canzoni.
Gli eventi hanno cambiato il corso delle cose, avremmo dovuto abbracciarla dal vivo in Italia pochi giorni fa (il 17 e 18 Aprile) rispettivamente al Circolo Ohibò di Milano e al Covo Club di Bologna. Come è ormai noto tutti gli show italiani sono stati annullati, ma non abbiamo voluto perdere l’occasione di conoscerla grazie a questa intervista.
Parliamo prima di tutto di musica, ne abbiamo davvero bisogno. E’ uscito il tuo terzo album che ha preso forma negli ultimi tre anni. C’è un legame con i precedenti dischi o è un percorso nuovo?
Penso che ogni album sia lui stesso viaggio, racconta le sue nuove storie, quindi per noi è stata sicuramente una nuova strada, che abbiamo seguito. Per la prima volta Andreas Häuserer (Andy) e io, abbiamo prodotto il disco da soli, una novità per noi, ho fatto anche alcune co-writing sessions a Berlino per la prima volta e così l’intero album si è composto, formato. Sono assolutamente contenta del risultato di HOMESICK e non vedo l’ora di suonare le canzoni dal vivo!
Raccontaci qualcosa che non sappiamo, qualcosa che ti collega piacevolmente alla realizzazione di questo disco.
Beh, come ho già detto, ho prodotto l’intero disco con il mio migliore amico Andy, ed è stato sicuramente uno dei periodi migliori che abbia mai avuto. Siamo una grande squadra insieme e non vorrei farlo senza di lui. È stata un’esperienza completamente nuova per me, ma ho anche realizzato, mentre lo facevo, che non ho esercitato troppa pressione su di me (cosa che di solito tendo a fare). Sento che il lavoro su HOMESICK mi ha aiutato a crescere e ad aprirmi molto più di ogni altra cosa prima di questa, è stato quasi come una sessione di terapia con me stessa.
Il tuo album è stato anticipato dai singoli “Runaway” e “Home”. Quest’ultimo, come ci illustra il videoclip ufficiale, credo ci racconti quando proviamo a far la scelta giusta cercando un luogo sicuro non tanto tra 4 pareti ma in un sentimento, in una persona e poi in realtà… Ce lo racconti?
HOME racconta la storia di questo surreale sentimento di amore e sicurezza, di nuovo integro e di essere finalmente in grado di abbassare la guardia, di sentirsi a casa. Lo penso più come una persona o uno stato d’animo che un luogo o 4 pareti. Così dopo aver trovato la tua casa, dopo che inizi a realizzare che stai in qualche modo perdendo tutti questi sentimenti e ciò a cui ti stai aggrappando, realizzi che è solo l’illusione di ciò che avrebbe potuto essere.
E’ il brano che più ti rappresenta o ce ne sono altri a cui sei legata particolarmente.
Sono affezionata ad ogni singola canzone perché raccontano storie della mia vita, sono tutte autobiografiche e uso la musica come mia valvola di sfogo. Ho un “legame” speciale con ogni singola canzone e le sento come se fossero pezzi che alla fine puoi mettere insieme per comporre questo grande puzzle.
Uscire con un album in questo momento storico che significato assume per te. I tuoi show italiani cancellati e quelli nazionali spostati in autunno. E’ qualcosa mai successo prima, difficile da spiegare.
È ancora surreale e nessuno si sarebbe mai aspettato che potesse succedere qualcosa del genere. Per me è stato uno shock, lo è ancora, come per molti altri, ma non ho mai pensato di rischedulare l’uscita del mio album HOMESICK. La musica è una cosa così importante, bella e solidale da ricevere specialmente nei momenti difficili e questo disco potrebbe portare un po’ di luce in questi giorni bui.
In copertina capeggi tu su una poltrona e la scritta “Homesick”. Ora appare tutto ribaltato. Almeno per me la sensazione di nostalgia è verso l’esterno, verso tutto quello che ci circonda anche se in un certo senso prima, senza rendercene conto, ci soffocava nella frenesia quotidiana. Tu come vivi questo situazione, e pensi ci sarà un risvolto sociale in positivo?
Sì, molte persone stanno dicendo che è “una scelta terribile del titolo di un album in tempi come questo” o è “quello perfetto” – è una questione di opinione credo – penso che, in un certo senso, siamo sempre nostalgici di casa e non deve essere verso l’esterno, “casa” può significare tante cose, quindi la considero più come un certo stato d’animo, una sensazione di benessere e sicurezza. A dire il vero, la situazione per me non è così diversa dal modo in cui ho vissuto prima che tutto iniziasse. Lavoro sempre da casa e realizzo tutta la musica da casa in modo semplice, ovviamente mi mancano i miei amici, andare in tour e suonare dal vivo. Questo mi sta spezzando il cuore, ci siamo dentro tutti insieme e solo insieme possiamo essere forti. Spero che ci sia un aspetto sociale positivo!
Questo lockdown planetario, in qualche modo influenzerà la tua scrittura in futuro. Un “Point of view” differente.
Non so se influenzerà così tanto la mia scrittura a dire il vero, penso che ciò influisca su tutti noi in termini di distanziamento sociale, ma allo stesso tempo, in questo momento, siamo ancora più connessi con noi stessi e questo processo di introspezione e riflessione può farci vedere molte cose da un differente punto di vista.
– ENGLISH VERSION –
Let’s talk about music first, we really need it. Your third album has come out and it has taken shape in the past three years. Is there a connection with the previous records or is it a new journey? I think every album is its own journey, tells it’s own new stories so for us it was definitely a new road, that we went on . for the first time Andreas Häuserer (Andy) and me, we produced the record by ourselves, which was new to us, I did some co-writing sessions in Berlin as well for the first time and so this whole album came together and formed itself. I’m absolutely happy with the result of HOMESICK and I can’t wait to play the songs live!
Tell us something we don’t know, something that pleasantly connects you to the making of this record. well, as I mentioned I produced the whole record with my best friend Andy, that was definitely one of the best times I’ve ever had . we are a great team together and I wouldn’t wanna do this without him . It was a whole new experience for me but I also realised whilst making it, that I didn’t put too much pressure on myself (which I usually tend to do) . I feel like the work on HOMESICK helped me grow and open up so much more than anything else until that, it was almost like a therapy session with myself .
Your album was anticipated by the singles “Runaway” and “Home”. The latter, as the official video clip illustrates, I think tells us when we try to make the right choice by looking for a safe place, not so much between 4 walls, but in a feeling, in a person and then in reality. Can you tell us about it? HOME tells the story of this surreal feeling of love and safety, being whole again and finally able to let your guard down, to feel home . I think of it more as a person or a state of mind than a place or 4 walls . so having found your home, after a while you start to realise, that you’re somehow losing all of these feelings and all you’re holding on to after all is just the illusion of what it could have been.
It is the song that best represents you or there are others to which you are particularly attached. I’m attached to each and every song, because they tell stories of my life, they are all autobiographic and I use music as my outlet . I have a special ‘bond’ with every single song and I feel like they are pieces that you can put together to this big puzzle at the end.
Going out with an album in this historical moment, what meaning does it have for you. Your Italian shows canceled, and the national ones moved in the fall. It is something that has never happened before, difficult to explain. It is still surreal and nobody could have expected something like this to happen really. for me it was a shock, it still is, as for so many others but I never once thought about resceduling the release of my album HOMESICK . music is such an important, beautiful and supportive thing to have, especially in hard times and this record might bring a little light in these dark days.
On the cover you are in an armchair, and the word “Homesick” is headed. Now everything appears reversed. At least for me the feeling of nostalgia is towards the outside, towards everything that surrounds us even if in a certain sense before, without realizing it, it suffocated us in the daily frenzy. How do you live this situation, and do you think there will be a positive social aspect? Yeah, a lot of people are either saying it’s ‘a terrible choice of an album title in times like this’ or ‘it’s the perfect one’ – it’s a matter of opinion I guess – I feel like, in a way, we’re always homesick and it doesn’t have to be towards the outside, ‘home’ can mean so many things, so I think of it more as a certain state of mind, a feeling of comfort and safety . to be honest, the situation for me isn’t that different from the way I lived before this all started . I always work from home and I do all the music from home so that’s easy, of course I do miss my friends and going on tour and playing live . that’s breaking my heart but we’re all in this together and only together we can be strong . I hope that there will be a positive social aspect!
This planetary lockdown will somehow affect your writing in the future. A different “point of view”. I don’t know if it will affect my writing so much to be honest, I feel like it affects us all in terms of social distancing, but at the same time we’re even closer to ourselves now and this introspection and reflection process can make you see a lot of things from a different point of view.