“Capitolo 1: La Notte” è un disco molto intimista, è la storia di un uomo che nell’arco di una notte affronta i suoi ricordi e ciò che gli hanno portato. Mi ha sempre affascinato l’idea di come una persona cercando la felicità si ritrovi nella follia ed è proprio questo il tema centrale del disco”
Dopo la pubblicazione di “Incipit”, il primo EP ufficiale, che lo ha fatto conoscere al grande pubblico con un fortunato tour, BIRØ, il cantautore classe 1990 originario di Varese, torna con “Capitolo 1: La Notte”, l’album d’esordio disponibile da da oggi 22 marzo su Spotify e tutte le principali piattaforme streaming per Vetro Dischi etichetta indipendente di musica italiana, di base a Milano, realtà fresca ed alternativa, capace di individuare artisti e progetti con idee forti ed originali.
I suoi brani raccontano eventi legati tra loro e come le pagine di un libro seguono uno sviluppo cronologico.
“Capitolo 1: La Notte” è infatti la storia di un uomo che analizza le sue ossessioni, le sue paure e i suoi vizi, ma anche le proprie gioie e fortune, il tutto grazie ad uno stile narrativo personale. Tutti i brani sono ambientati in un’unica notte e questo spazio temporale diventa il filo conduttore tra una canzone e l’altra.
Tutti i brani sono stati composti ed arrangiati dallo stesso Birø in collaborazione con Mattia Tavani dei ≈Belize≈ e Giacomo Zavattoni di RC Waves che ha anche prodotto e missato l’intero album.
I toni crepuscolari dei testi, le direzioni e le storie dietro ogni brano come ci racconta personalmente Birø, traccia dopo traccia, trovano nella commistione tra cantautorato ed elettronica un compagno perfetto per questo viaggio che dura fino all’alba.
TANGENZIALE
Tangenziale è una canzone molto intima. Parla di un uomo che torna a casa dal lavoro e quello che si aspetta di trovare è la tranquillità e la calma della propria casa. La domanda che l’uomo si pone è “E se mi fossi immaginato tutto?”. E’ un concetto presente anche in “A Beautiful Mind”, il terrore che la propria felicità sia frutto di allucinazione.
SALIRE GIU’
E’ una canzone che parla dell’alcolismo, o delle dipendenze in generale. Il protagonista del disco è una persona depressa che cerca dei palliativi per riuscire ad andare avanti. In qualche modo ci vedo un po’ di Bojack Horseman, in parte è anche abbastanza ispirata da quel tipo di personaggio.
Come per “Tangenziale” il problema è tutto legato all’equilibrio e alla difficoltà di gestirlo.
NUOVI ROMANTICI
E’ una canzone che parla dell’amore adolescenziale, in particolare delle promesse e dei sogni che vengono fatti a quell’età. Lui parla a lei e si rende conto di come il tempo ha cambiato le circostanze e le aspettative nella loro vita, di come in qualche modo l’età adulta li ha riportati con i piedi per terra.
UNGHIE ROTTE
Concettualmente è una semplicissima “break-up song”, uno di quei brani che parla delle relazioni che finiscono elencandone soprattutto i momenti scomodi, quando si entra nella fase finale. Trovo che sia molto malinconica proprio perché da una parte c’è la presa di coscienza della fine, dall’altra i ricordi di quel che è stato.
COME VOLA IL TEMPO
“E dici che preferisci restare chiuso in casa coi dischi, e le canzoni tristi”. Non c’è una frase che spieghi meglio questa canzone. Il tema portante è la nostalgia, sopratutto il confronto con la propria gioventù, quando il protagonista faceva le ore piccole contro la situazione attuale, di un uomo che si chiude in casa con la musica e la propria tristezza.
PAURA DEL BUIO
Ho sempre associato questa canzone alla paura del buio che provano i bambini, ovviamente poi il buio è un po’ una metafora e penso che ognuno possa trovarci quello che vuole. In questo caso per il protagonista del disco è la paura più che del buio dell’ignoto. Che penso faccia un po’ paura a tutti.
SOCIOPATIA
Semplicemente si tratta della voglia di isolamento e di mandare un po’ a fare in culo tutto il resto. “Preferirò la notte ed i suoi consigli, meglio i miei labirinti della vostra realtà” è la frase, penso, più emblematica e che appunto spiega al meglio il tema della canzone. Il mondo percepito contro il mondo reale.
STALKER
Stalker è una canzone molto delicata. Intanto perché parla appunto di uno stalker, in secondo luogo perché non ne parla in termini accusatori. E’ stato un po’ uno sforzo di immaginazione per me, cercare di vedere l’altro lato della medaglia, quello che sta nella testa dello stalker e ne è venuta fuori una canzone agrodolce, che non dovrebbe essere romantica ma lo è.
FESTE ELEGANTI
Anche per “Feste Eleganti” il tema centrale è il sentirsi inadeguati ai contesti, essere tristi in un clima allegro. Le camicie stropicciate sono proprio simbolo e sintomo di questa condizione per cui il protagonista del disco si trova immerso nei suoi ricordi quando tutti gli altri attorno a lui si godono il momento.
NUVOLE A PEZZI
Se lo svolgimento del disco è nottetempo, la fine del disco doveva essere necessariamente l’alba. O almeno, così l’ho sempre vista io. “Nuvole a pezzi” parla proprio del fatto di svegliarsi e battere come un martello sul chiodo, lo stesso chiodo, tutto il giorno e tutti i giorni e comunque sperare che le cose prima o poi cambieranno.