Durante la Music Week milanese ho fatto una chiacchiera in toscano con Cecco e Cipo che hanno iniziato il loro “Più che straordinario Tour“, giovedì 21 Novembre al Circolo Ohibò di Milano, dopo il loro quarto album, “Straordinario” uscito a marzo 2019 per BlackCandy Produzioni/Warner Chappell. Proprio da qui inizia il loro tour terapeutico, che questa sera (28 novembre) prosegue al Covo Club di Bologna, che vede affrontare temi caldi e difficili come quello dei disturbi mentali con leggerezza intelligente. Per l’occasione la parola passa a Cecco e Cipo.
L’aspetto che più vi piace della vita da Tour?
Ci piace suonare molto sul palco, ci piace il tour di per sé, ci piace il catering nei camerini e soprattutto la gente che viene ai concerti, anche se non si suonava da un po’ ed eravamo impacciati per questo nuovo spettacolo, dovevamo provare e testare delle cose, ma ci sembra sia andata bene.
Portate sul palco la musica come terapia, come antidoto alla tristezza, come nasce questo progetto, questa idea?
L’idea è nata guardandoci negli occhi, i disturbi che mettiamo in scena sul palco e di cui parliamo sono reali e appartengono ad ognuno di noi, anzi li abbiamo anche ridotti. E ci siamo chiesti letteralmente: “Ma perché non proviamo a portare sul palco i nostri problemi che sono tanti?” Speriamo di non essere fraintesi, non vogliamo fare lezioni sui disturbi e la malattia mentale, ma il messaggio che vogliamo fare passare è che la musica possa essa un modo per superarli.
Oltre alla musica, cosa definite terapeutico ?
CIPO: portare fuori il cane è terapeutico, scrivere canzoni a casa e fare i concerti e a volte quando mangio sto bene.
CECCO: per me lo stesso, ma sottolineo mangiare.
Il cibo è vitale proprio .