“La pizza il pop la musica elettronica è il nostro album d’esordio. Il pop perché vogliamo farvi cantare, la musica elettronica perché vogliamo farvi ballare, la pizza perché abbiamo fame, una fame che non potete neanche immaginare.
In questo disco ci sono almeno tre anni della mia vita e di quella di Gianluca ma forse, a pensarci bene, molti di più.
Ci sono un sacco di cose personali, un po’ di malinconia e un’amore viscerale per la musica. C’è la ricerca della propria identità, non solo musicale, c’è voglia di leggerezza e c’è voglia di ballare ma c’è anche un lato più scuro.
Lemandorle sono tutto questo. Siamo dj, cantautori e produttori, ci piace la pizza, in tutte le sue varietà, come la musica, e di fatto il nostro progetto mescola sonorità da club, pop e cantautorato perché chi l’ha detto che in discoteca non si possa riflettere sul senso della vita, che se fai pop non puoi fare elettronica e che bisogna scegliere da che parte stare quando fai musica.”
Queste le parole di Marco “Lemandorle” Lombardo che abbiamo raggiunto, a pochi giorni dall’uscita del debut album via Sony Music Italy/INRI , per farci raccontare emozioni ed ingredienti di questo progetto tra cui rientrano oltre a single hits Ti amo il venerdì sera, Gelato Colorato, Le4, tre esclusivi featuring con Francesco De Leo, Manitoba e Gente.
In un tuo post parli di “gioie immense e cicatrici che rimarranno”, finalmente dopo 3 anni dal primo singolo Le Ragazze arriva il debut album. Ci spieghi cosa stai provando?
È la chiusura di un ciclo di lavoro e di vita. Le cose spesso si intrecciano. Soprattutto se fai musica credo. Avere la fortuna di poter chiamare lavoro questa cosa qui è la gioia più grande. Abbiamo lavorato tanto in questi anni io e Gianluca, al punto da distruggere un po’ di relazioni personali lungo la strada.
La pizza, il pop, la musica elettronica sono tre cose che piacciono molto agli italiani. E’ un album pensato per piacere a tutti?
Uhm sicuramente mi piacerebbe raggiungere più gente possibile. Ma non piacere a tutti però. I razzisti, i fascisti, gli omofobi e i misogini possono pure levarsi dai coglioni.
Per l’ultimo singolo Da sola, fuori oggi il videoclip, hai scelto di duettare con un’artista emergente quale Giorgia dei Manitoba. Come è nata questa collaborazione?
Giorgia e Filippo dei Manitoba li abbiamo conosciuti in Sardegna quest’estate a un festival in cui suonavamo entrambi. Mi hanno colpito subito. Per Da Sola a un certo punto ho iniziato a pensare ai Fleetwood Mac e a chi potesse essere una sorta di Stevie Nicks italiana. Poi l’illuminazione: Giorgia. È un brano che mi emoziona molto.
Nella foto cover di Baciami, il singolo uscito a Natale in featuring invece con Francesco De Leo, capeggia un bacio omosessuale: una scelta precisa contro la discriminazione o un tentativo di ricollegarsi alle atmosfere del film di Guadagnino “Chiamami col tuo nome”?
È una foto di Paolo (Raeli) che mi piace tantissimo. In realtà non ho minimamente pensato al fatto che fossero due uomini a baciarsi. Nel 2019 non dovremmo più sorprenderci per una cosa così. Comunque si lo ribadisco Lemandorle è un progetto che non vuole essere seguito da razzisti, fascisti, omofobi e misogini di qualsiasi specie. Per noi i diritti e le libertà individuali non sono uno scherzo. In questo siamo intransigenti.
Rimanendo in tema, secondo te i Like dati attraverso i social stanno rimpiazzando baci non dati? Ci si baciava di più negli anni 80-90?
Boh non so sai. Parlando a livello strettamente personale io sto baciando parecchio ultimamente.
Nel disco ci sono anche pezzi perfetti per il clubbing e fondamentalmente strumentali. Vi aspettate richieste di remix?
Perché no. Non sai quante bombe più strettamente club abbiamo da parte. Prima o poi faremo un disco solo di brani strumentali da club.
Ultima domanda secca per salutarci. Questo venerdì 25 gennaio esce “La pizza, il pop, la musica elettronica”, non vediamo l’ora di festeggiare con…
Con i fan e tutte le persone che hanno lavorato sul progetto lemandorle in questi anni.