Presentato sul palco del MI AMI FESTIVAL, “DONGIOVANNI” è l’Ep d’esordio del talentuso Giovanni Ti Amo. Una vera e propria lettera di presentazione: il titolo, oltre a giocare con il nome del giovane artista casertano classe ’99 e ad essere un riferimento a un celebre disco di Battisti, alla leggendaria figura letteraria e all’opera di Mozart – mondo a cui GTA è particolarmente affezionato da violinista – rimanda in senso lato al mondo del corteggiamento, che in fondo altro non è che un modo per presentarsi. DONGIOVANNI parla infatti di incontri amorosi, fugaci o intensi, restando tuttavia nella leggerezza delle sue prime fasi, quelle del flirt. Corteggiare significa presentare un lato specifico di sé, quello che si vuole mettere in risalto, quello più appealing, e allora ecco che Giovanni Ti Amo si presenta ai nostri lettori in questa intervista.
Chi è giovanni ti amo?
Un corteggiatore impenitente di donne, audace e fortunato, talvolta millantatore come è entrata la musica nella tua vita?
Come è entrata la musica nella tua vita?
A cinque anni i miei genitori mi hanno iscritto ad un’accademia di musica e ho iniziato a suonare il violino, poi mio padre mi ha fatto sentire i dischi dei Beatles e così mi sono avvicinato al mondo della canzone.
Ti ricordi il primo concerto a cui sei stato?
Ne ho visti molti da bambino con i miei genitori, non ricordo quale fosse il primo. Il mio primo concerto da solo invece lo ricordo, è stato quello dei Royal Blood a Milano. Uno dei concerti più belli della mia vita.
E la prima canzone che hai scritto?
Non mi ricordo, da piccolo scrivevo in inglese ma poi mi vergognavo e nascondevo i foglietti ovunque per paura che qualcuno li trovasse. Una delle prime che ho scritto in italiano si chiama scarafaggi, e si può ancora ascoltare se cercate.
Di cosa parla il tuo disco d’esordio Dongiovanni?
Parla di tutto l’amore che ho provato, dato e ricevuto in questi ultimi due anni. L’amore in tutte le forme possibili, da quelle più leggere a quelle più intense.
Progetti per il futuro?
Sono in tour con la mia band (i Sombrero Sex), faremo un po’ di giri e ci divertiremo sicuramente. Poi dopo si torna a scrivere.