Day+Night in Venice. Abbiamo preferito scriverlo cosi in inglese e non nella nostra lingua madre, perché la giornata che abbiamo vissuto io e Rafaela, compagna di questa lunghissima e intensa giornata, aveva il sapore internazionale che solo una location allo stesso tempo storica ed avanguardista come Venezia è in grado di regalare.
Day: La nostra giornata parte dalla 57. Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo VIVA ARTE VIVA, curata da Christine Macel.
Interagire diventando parte viva e fondamentale dell’opera. Tutti sono collocati al centro dell’istallazione.
Le opere poi, vengono raccontate dagli artisti stessi. Non è difficile quindi incappare, come è successo a noi, in una guida speciale. Mark Bradford in persona a presentare il suo progetto site-specific per il Padiglione Stati Uniti. Ed è noto che, l’artista ha affiancato anche una collaborazione off, che muoverà i primi passi a Venezia proprio durante la Biennale e durerà sei anni. Un progetto sostenibile e a scopo filantropico, pensato con una cooperativa no profit, nata per reintegrare nella società uomini e donne che hanno scontato un periodo di detenzione, creando per loro opportunità occupazionali.
E la musica era grande protagonista in questi giorni e filo conduttore tra la Biennale Arte e il More Festival Venezia grazie al Padiglione Francia curato e realizzato da Xavier Veilhan. L’artista parigino ha immaginato un ambiente immersivo che comprende l’intera superficie del padiglione, in modo da alterare la percezione dello spazio nel pubblico. Un vero e proprio studio di registrazione, un luogo in grado di fondere arte contemporanea e musica.
E Xavier ha anche inaugurato la 5a edizione del More Festival, organizzato da un team italo/francese, che ha visto il suo apice nella cornice dell’isola di San Servolo raggiungibile attraverso boat shuttle, trasformati per l’occasione in veri party galleggianti.
Night: Difficile non rimanere catturati da questa piccola isola e dalla sua storia. Oggi polo museale e universitario, una volta monastero benedettino, ospedale e successivamente manicomio, è la location che ogni organizzatore sognerebbe per il proprio evento. Qui il More, al calar del sole, ha portato in scena nomi dall’ampio respiro internazionale capaci di mescolare suoni elettronici, dance, pop rock, funk.
L’headliner designato era Joe Goddard membro di Hot Chip e 2 Bears, cantautore e produttore, dj e remixer, co-fondatore dell’etichetta Greco-Roman. Ha presentato, in esclusiva per l’Italia, Electric Lines, il suo nuovo album. Electric lines come i cavi colorati che collegano i moduli del suo sintetizzatore e come i fili invisibili che uniscono la sua carriera brillante e che legano tutti i diversi tipi di musica elettro pop che Joe ama. Un show a cavallo tra djset, in cui emergono i suoni elettroni e disco funk di Lose your love e Home, e live affiancato dalla singer Valentina (già voce della hit Gabriel) a dare corpo e anima alla dance track Music is the answer.
Prima di Joe a conquistare il pubblico con la dance house del suo album e la sua presenza scenica, in tutti i sensi visto che ama definirsi una disco-bear queen XXL, è HARD TON. Per lui un party in casa, Venezia la sua città adottiva, Spiller (producer e amico) a seguirlo appassionatamente sottopalco. Il singolo Right Now incluso nel recente disco, remixato dalle mani sapienti di Dj Rocca e Dimitri from Paris, è roba loro. Family Affair!
Last but not least, l’asso nella manica del More Festival sono stati i Parcels. Il live di questi 5 australiani con base a Berlino è fuoco puro, lo dimostra la stragrande maggioranza del pubblico francese presente ballare Hideout e gli altri brani estratti dal loro ep uscito per Kitsune Maison e che sente echeggiare già da qualche mese per le vie di Parigi. Una novità e un anteprima incredibile per l’Italia considerando che oggi la band ha rilasciato il nuovo singolo Overnight dove emerge fortemente la co-produzione e scrittura col duo francese più famoso al mondo, i Daft Punk. Non vi resta che ascoltarlo e segnarvi questo nome.
Au revoir Venice.