La Costa Azzurra, come la Francia in generale, sta vivendo un momento difficile, scosso dall’attentato di Nizza, dalle recenti polemiche burka non burka nelle spiagge, avvenimenti che hanno creato una frattura socio-culturale percepita per le strade e negli occhi della gente, ed anche il turismo come Pantiero Festival dall’affluenza registrata sembra inevitabilmente averne risentito, anche se per me è uno di quei simboli che regge nonostante tutto e nonostante il ridimensionamento nel tempo da 4 sere con 4 artisti internazionali a 2 sere con 3 artisti pressochè nazionali, e con questa edizione 2016 “version courte” (come direbbero da quelle parti) festeggia i suoi 15 anni di storia.
Una storia che narra di una magica terrazza del Palais de Festivals, con un colpo d’occhio incredibile tra croisette, spiaggia e borgo vecchio illuminato dal tramonto alle spalle del palco, gremita di pubblico in ogni dove fin dalle primissime edizioni per il passaggio di JUSTICE, SOULWAX , LCD SOUNDSYSTEM, TV ON THE RADIO, DJ SHADOW , MODSELEKTOR, CSS, DIGITALISM. Ed è ancora forte in me il ricordo del mio battesimo musicale durante l’edizione 2008 con un cast per i mie gusti e per la corrente d’allora stellare, composto da SEBASTIEN TELLIER, METRONOMY, THE PRESETS, LADYTRON, SIMIAN MOBILE DISCO e dalla scena francese emergente dei talentuosi BIRDY NAM NAM, YUKSEK, SEBASTIAN, BRODINSKI, DATA, si tutti in una volta (guardare le locandine qui sotto please). Nel ricordare anche gli anni seguenti, memorabili i live di LATE OF THE PIER, TWO DOORS CINEMA CLUB, EBONY BONES, KAP BAMBINO, TRENTEMOLLER, THE RAPTURE, WOODKID, CHRISTINE AND THE QUEEN, giungo al racconto di questa edizione 2016…
Per la sua 15 ° edizione, Pantiero ha offerto un programma contemporaneo con un equilibrio tra artisti “noti” e nuove scoperte, tra elettronica, rock e pop, vero e proprio DNA del festival.
#DAY1: Fedele ai LA FEMME, gruppo caro a Pantiero, già programmati nel 2011 e nel 2014, il festival ha costruito la serata intorno ad un estetica che affonda le radici nella deliziosa decade ’80. Non è solo un risveglio nostalgico però, perché oltre agli headlinear che hanno proposto brani dal nuovo album tra cui il singolo Sphynx intervallati ad altri celebri quali Sur La Planche 2013 estratto dal primo album Psycho Tropical Berlin e icona della band francese, la scaletta presentava i riff sporchi dei Jessica93 rock scuro e sintetica pop abrasiva, preceduti dai suoni electro pop di Grand Blanc al debutto con l’album Memoires, rivelatisi , se pur in apertura con ancora poco pubblico, la nota più bella e modernità, giocando sul confine sottile macchine – chitarre, in una da loro stessi definita sorta di “Grunge electronique”!
#DAY2: Una notte “aperta”, senza confini musicali e territoriali. Spazio all’elettronica condita dalla world music. St Germain, il pioniere della French Touch, era indubbiamente il più atteso, si è ora letteralmente innamorato dell’Africa occidentale, presentando il suo nuovo album dal vivo (in Italia in verità passato un po’ in sordina) con ben 9 musicisti Africani sul palcoscenico, di notevole caratura tecnica e presenza scenica, a potenziare uno show differentemente povero della sola presenza fisica del dj e musicista parigino Ludovic Navarre volutamente autorilegatosi dietro alla consolle più di un passo dietro alla band. Prima di lui il progetto Africane 808 che ha discapito del nome e delle sonorità afro è un duo Berlino based, specialisti di poliritmia mondiale, e il produttore Débruit, insaziabile viaggiatore alla ricerca di nuovi suoni in grado di evolvere il suo profilo musicale, a presentare il suo ultimo lavoro di ritorno da Istanbul zeppo di suoni Medio Orientali.