Il nome evoca il fanciullo che dorme in loro, la loro musica ci spinge verso i suoni del rock di matrice nordeuropea: stiamo parlando dei Les Enfants, band milanese che oggi 2 aprile ci regala un nuovo singolo che colpisce dritto al cuore; dal titolo “Resta con me” non può che farci già immergere in un bagno di emozioni in cui non dobbiamo far altro che abbandonarci.
“Resta con me” ha i colori plumbei dell’alba, ha la freschezza della rugiada che lievemente bagna le foglie conferendole quello strato luminoso, e come il giorno che sta per iniziare, non può che avere l’oro in bocca. Il nuovo singolo dei Les Enfants, che segue “Non Amarsi”, sempre per Costello Record’s, continua a mantenere la promessa di una ricercatezza sonora che ricorda l’elettro pop degli XX, passando anche per la tagliente delicatezza dei testi alla Radiohead.
Proprio perché i Les Enfants si sono definiti come “dei leoni in gabbia”, in riferimento alla loro breve ma importante esperienza sotto i riflettori di X-Factor, anche noi non potevamo racchiuderli entro una comunissima intervista. Abbiamo quindi pensato di conoscere meglio la band non tanto attraverso le loro parole, quanto attraverso i 5 ascolti che loro reputano fondamentali non solo per la loro ispirazione musicale ma anche come mantra vitale nel quotidiano. Ammetto che condividiamo buona parte degli ascolti che hanno selezionato per noi, e questo non può che essere di buon auspicio!
Questa canzone ci ha colpito dal primo ascolto per la chiarezza del testo e la semplicità della musica. Ci piace molto come Riccardo descrive i propri sentimenti verso la sua compagna, raccontando una storia d’amore di lunga durata, fatta di quotidianità e continua riscoperta. Stimiamo molto Sinigallia, è un artista che pur restando nell’ombra ha scritto canzoni bellissime e prodotto alcuni dei nostri dischi preferiti come “La fine dei vent’anni” di Francesco Motta e “La descrizione di un attimo” dei Tiromancino.
“Thrill” è una canzone atipica dei Future Island, traccia numero 9 dell’ultimo disco “As long as you are”. Noi siamo grandi fan della band, delle interpretazioni intense e teatrali di Samuel Herring, del basso inarrestabile e canterino di William Cashion, e dei synth coloratissimi di Gerrit Welmers. In questo brano la band sperimenta un sound più morbido, creando uno dei pochissimi pezzi “lenti” del loro repertorio. Si potrebbe dire che questo pezzo è la ballad dei Future Island, forse per questo ci piace così tanto.
Andrea Laszlo De Simone – “Conchiglie”
Andrea Laszlo De Simone sta facendo un percorso davvero emozionante. La ricerca stilistica fatta negli ultimi anni sta dando i suoi frutti. Ora i pezzi di Andrea sono compatti, riconoscibili come un’opera unica, uguale a nessuno. Lo stile e le sonorità ammiccano al cantautorato italiano di 40 anni fa, questa canzone potrebbe essere uscita negli anni di De André, Concato, Enzo Carella. Anche in questo pezzo amiamo l’approccio intimo, diretto, una di quelle canzoni dove la musica e il testo si amalgamano perfettamente. Poi, il pezzo dura 7.15, ci sono diverse parti orchestrali, cambi di dinamica, un piccolo gioiellino insomma. Grazie Andrea.
Apprezziamo molto la profondità e la leggerezza di Giovanni Truppi, il suo modo di scrivere senza pilota automatico, le immagini che crea con le parole.
Questa è una canzone d’Amore e parla della difficoltà di donare la propria solitudine nel rapporto in un modo aggraziato e profondo: un tema difficile e per niente scontato, per questo ci piace da matti.
Marco Giudici è un grande artista che fa della ricerca sonora la sua bandiera.
Ci piacciono molto i suoni che colorano il pezzo: lo scheletro è il pianoforte, la batteria gioca con pochissimi elementi, l’elettronica è calibrata con sapienza e l’inserimento di molti suoni ambientali, quasi casalinghi, ci proietta direttamente nello studio di Marco.
Di questa canzone amiamo tanto anche il testo, intensissimo, intimo e diretto. Crediamo che questa canzone e questo disco siano stati uno dei momenti musicali più alti in Italia del 2020.