Un mix di elettronica, r’n’b, postrock, BACK AIR FALCON DIVE, è il disco d’esordio degli ANNA OX pubblicato per To Lose La Track nel 2019. Per casi imponderabili la track FUCSITE piacque al rapper californiano Adam Vida, il quale ne volle incidere una parte vocale e al brano fece poi seguito un videoclip girato tra Milano, Vigevano e San Francisco. Sempre con un video, realizzato da Martina Civardi e Xawa Vella, a marzo 2020 viene pubblicata LADY ISABEL feat. Carlotta Deiana dei Mòn, singolo che anticipa l’uscita dell’EP BACK AIR FALCON DIVE VOL.2, repack dell’album per festeggiarne il primo anniversario.
Le canzoni di BAFD, nate come interamente strumentali, assumono una nuova veste e una nuova luminosità grazie alle voci e ai testi di tre featuring con artisti, molto diversi tra loro, provenienti dell’attuale scena musicale indipendente italiana. Il vol. 2 di BACK AIR FALCON DIVE pubblicato vede infatti la partecipazione, oltre a CARLOTTA DEIANA, di Yuri dei KUADRA e di CHELSEY CROWLEY, voce del gruppo italoamericano NUOVO TESTAMENTO.
Abbiamo chiesto alla band, attraverso il nostro ormai “classico ed intramontabile” #GIMMEFIVE di raccontarci 5 brani fondamentali, che hanno influenzato il loro percorso musicale fino alla reissue odierna.
“Ci è sempre sembrato bello capire da dove arrivino le influenze di alcune band, quindi è piacevole stare noi da questa parte della tastiera. Per come ci siamo formati, per gli anni (tanti) in cui suoniamo insieme, si può ben dire che suoniamo come le canzoni che abbiamo ascoltato. Noi e chi ci sta accanto. Quindi ci siamo splittati e ognuno ha detto la sua, direi in maniera piuttosto coerente con quel che potete trovare su “Back Air Falcon Dive” (2019) e nel più recente “Back Air Falcon Dive Vol. 2 (2020), che speriamo vi possano piacere di più di quanto leggerete sotto, ma è davvero” molto complicato. ”
Un abbraccio (Anna Ox)Blanck Mass – Please
Ci sono diversi brani che hanno in qualche modo influito sulle direzioni musicali che mi ritrovo a vestire quando suono con gli altri componenti. Uno di quelli più recenti, e che credo sia stato per me (e forse anche per gli altri) un nuovo modo di intendere il suonare in sala prove, e che ci riunisce nel mood del disco “Back Air Falcon Dive” è, nel suo complesso, l’intero album di Blanck Mass. Il brano che ho scelto è il primo ascoltato, ma selezionerei tutto il disco (Giovanni)
Baths – Apologetic Shoulder Blades
Caspita, mi rendo conto ora che son passati 10 anni dall’uscita di questo album capolavoro, come il triplete dell’Inter, pazzesco. Ricordo bene la prima volta che Guido me lo fece ascoltare, son caduto dalla poltrona. Quelle atmosfere angeliche super rarefatte, sottolineate da una parte ritmica leggendaria, rumorosa e frenetica, che si ferma appena un pelo prima di essere “troppo”. Uso perfetto del sidechain. Che classe e che sound! Poi quella roba lì mi son reso conto che era stata fatta prima in maniera molto bella e pure dopo, ma per me quel disco rimane una folgorazione e a distanza di dieci anni devo dire che è pure invecchiato benissimo. L’Inter peggio, ma quello purtroppo è un altro discorso (Ale)
Zu – Ostia
“Ostia” è il pezzo che più ha influenzato il mio modo di suonare e di concepire il basso per gli Anna Ox. Il brano si apre con delle note di sintetizzatore e la cosa per me sconcertante fu scoprire che è il basso a produrre quelle frequenze e non un sintetizzatore vero e proprio. Come? Accompagnandolo a un particolare modello di distorsione. Il basso non viene suonato per il primo minuto, c’è solo il suono del pedale in oscillazione e agendo sui potenziometri del volume si modifica il pitch. Ho fatto tesoro di questo e con gli Anna Ox ho riproposto questo modo di suonare, aiutandomi poi con il resto dei pedali. L’inizio di “Base1”, l’apertura di “Lady Isabel”, il finale di “Guile” sono fatti in questo modo e trovo che questo tipo di suono si sposi piuttosto bene con un progetto a vocazione elettronica come il nostro (Guido)
Cult of Luna – Vicarious Redemption (Vertikal)
C’è musica e ci sono canti, ci sono concerti e ci sono rituali, ci sono musicisti e ci sono guerrieri. O forse c’è solo quello che scegli di sentire. Questo disco demarca un prima e un dopo, io l’ho compreso al minuto 11:00 di questo brano. Non c’è il videoclip, ma di immagini ce ne sono abbastanza (Andrea)
Orthrelm – OV
Gli Orthrelm sono un duo di Washington che fa musica definita d’avanguardia. E c’è da crederci, pensando che un EP dura 13 minuti ed è composto da 99 brani, mentre un altro (cioè quello linkato qua sotto) dura 45 minuti ed è una traccia unica. Ed è un brano che accompagna tosto o tardi ogni nostro viaggio in furgoncino verso una tappa del tour. Diciamo che i membri della band hanno sviluppato sentimenti contrastanti nei confronti di questo rituale, come sintetizzato dal mantra di Andrea che riportiamo integralmente:
“Ogni mattina il Black (aka Andrea) si sveglia e sa che dovrà correre più di Guido se non vorrà trovare questo brano nella playlist che ci porterà alla prossima data.
Ogni mattina Guido si sveglia e sa che dovrà correre più del Black se vuole assicurarsi di avere questo brano nella playlist che ci porterà alla prossima data.
Non importa che tu sia o meno della band, l’importante è che se sarai con noi nel furgone verso la prossima data tu sia pronto a questo brano, perché ne sentirai parlare, lo sentirai e lo sentirai tutto. Nulla sarebbe uguale senza, o forse sì ma non vogliamo scoprirlo”. Dategli una possibilità (Anna Ox)