Qui invece ci parlano dei loro 5 brani fondamentali:
Joy Division – Decades
Brano di fondamentale importanza emotiva, non tutti riescono ad affrontare la fine dell’adolescenza e accettare l’ingresso tragico nel mondo adulto mantenendo salva la pura emotività del ragazzo. Questo brano soffre di un dolore necessario che, con grande dignità, viene sorretto senza esser messo in scena. Non c’è lamento e non c’è pianto, c’è nel ritornello solo una domanda: “Dove sono stati?
Nick Cave & the bad seeds – Jesus Alone
Il brano immerso in uno scenario solenne si fa carico di parole estremamente evocative. C’è solo un cambio di accordi in tutto il brano e il ritornello recita le parole: “Con la mia voce ti sto chiamando” trasformando di fatto la solennità in preghiera mistica. Poche opere godono di un’immersione del presente tanto profonda. Mi raccomando, somministrare con cura.
Paolo Conte – Gioco d’azzardo (1982 version – Appunti di Viaggi)
“Adesso è tardi e dico soltanto Che si trattava d’amore E non sai quanto”La chiusura di questo brano ha il potere di sciogliere in lacrime anche i più duri. Ovviamente è necessario prima esser stati innamorati, per gli altri aimè non c’è speranza.
Kavinsky – Nightcall
Non potevamo non inserire questo brano, il primo che ci ha persuaso dall’idea che un progetto elettro pop poteva essere adatto ai nostri tempi e alla nostra attitudine. Ci siamo immaginati questo scenario, con questo passo che mette le parole in marcia verso la sera.
Mozart – Lacrimosa
Questa composizione altissima racchiude l’intensità con la quale noi due siamo obbligati a confrontarci con il mondo dei numeri fuori misura dei nostri tempi. Si tratta di evoluzioni armoniche che accompagneranno l’uomo fino alla sua esistenza. Si assiste ad uno spettacolo musicale senza pari, con equilibri impressionanti. Il coro dell’opera ci rimanda ad uno slancio umano raggiungibilesolo se posseduti da un entusiasmo costituito da estremi che sembrano irraggiungibili e apparentemente inconciliabili. Il risultato è una mano tesa verso il cielo, Mozart ci regala uno sguardo nello spioncino della porta verso l’infinito dove luce e buio si fondono nello stesso indefinibile colore dal quale si viene travolti.