È siciliano, ma vive a Milano, è indie perché si autoproduce nel vero senso della parola, in collaborazione con la casa di produzione meneghina Ohrwurm. Il suo primo singolo uscito a settembre si chiama “Lasagne”, il secondo invece “Sarajevo”. Stiamo parlando di Giunta e del suo secondo videoclip girato per le strade della città eterna.
Il brano ci parla della ragazza ricercata, amata, poi andata via. Scappata dalla sua realtà ormai troppo stretta, dalla sua monotonia e le sue serie tv. “Sarajevo” è una canzone d’amore per gente che va all’estero.
Giunta è un ricercatore, un curioso, ascolta e osserva di tutto. Gli abbiamo chiesto le sue cinque canzoni fondamentali.
Lucio Dalla – Le rondini
Cosa dire di questa canzone? Il genio di Dalla nella sua massima espressione. Tra testo e strumentale viene solo voglia di dirgli grazie. In più, ho un debole per i fiati. Da bambino giocavo di fantasia e fingevo di volare proprio durante la parte finale. In più Lucio, oltre a essere il mio autore e compositore preferito all’interno della sfera cantautorale italiana, ha una voce che spezza il fiato.
Pink Floyd – Comfortably Numb
“When I was a child I had a fever
My hands felt just like two balloons
Now I’ve got that feeling once again
I can’t explain you would not understand
This is not how I am
I have become comfortably numb”.
‘Non riesco a spiegare, non capireste’ canta David Gilmour in questo ritornello. Ecco, non so ben spiegare cosa mi provochi questa canzone, posso dire però che mi conosce meglio di persone a me vicine. È quella pacca sulla spalla che necessito almeno una volta a settimana. Tra l’altro, contiene uno degli assoli di chitarra più belli della storia. È una coccola, la mano della donna che ami che ti accarezza il viso.
The Beatles – Because
Eterea e onirica. Mi sento una foglia che svolazza lungo tutto l’ascolto. Immagino una ruota di persone che si tengono per mano e girano in tondo sollevandosi da terra. Le voci angeliche, così come quelle demoniache, mi piacciono un sacco nelle canzoni. Sarà che sono un particolare fisso nei miei sogni/incubi. Fondamentalmente è fondamentale perché mi fonde la mente.
Radiohead – Exit Music (For a Film)
Propio per rimanere in tema di voci in sottofondo, questa canzone li presenta lungo tutta la sua durata.
Una canzone apparentemente monotona per gran parte, alla fine si innalza in maniera mastodontica. È un po’ come la vita: giorni di continua piattezza e poi l’esplosione.
Che bellezza questo pezzo!
Tra l’altro non rispetta una struttura canonica, non c’è un vero e proprio ritornello.
La disperazione nella voce di Thom Yorke è metafisica, vale la pena di aspettare.
Coldplay – O
Non c’è aeroporto nel mondo dove sia stato sul cui pianoforte non abbia suonato questa poesia per le dita. Ogni qual volta devo provare un pianoforte, suono questa. Basterebbe questo per dire quanto sia fondamentale per me questo pezzo. È impossibile non emozionarsi. La classica canzone di cui ho bisogno per sfogliare vecchie foto con malinconia. Anche qui voci celestiali alla fine, non credo sia un caso.