Ti farò del male non è altro che un titolo provocatorio volto a difendere la purezza dell’odio come sentimento umano istintivo e combattere l’ignoranza che ne consente un utilizzo ingiustificato.”
“Ti Farò Del Male” è il nuovo album della band alt-rock La Scimmia, pubblicato per Dischi Sotterranei/Dischi Soviet Studio/SISMA e prodotto da Riccardo Damian (Grammy Awards per “Uptown Funk” – Bruno Mars e Mark Ronson).
Anticipato dal singolo/video “Parco Comunale” (guarda qui il video) , T.F.D.M. è un disco di sano rock onesto e sincero, il lavoro di una band che non scende a compromessi. Ci sono le chitarre e le batterie pestate con testi personali, forti, riflessivi, incisivi. È rock/punk/pop tutto insieme, pulsante, energico, personale e viscerale. Un album solido ma accessibile, diretto, forte, urgente e efficace. Un sound che colpisce e che vi farà cantare a squarciagola nella loro dimensione live che li ha portati a calcare grandi palcoscenici tra cui Sherwood, Home Festival e aprire i live di band come Ministri, Prozac+, Management del dolore post operatorio, Gazebo Penguins, suonando in festival con artisti internazionali come Incubus e Prodigy.
Abbiamo quindi raggiunto Gabriele Marino, Andrea Albani, Enrico Poletto e Federico Scuderi poco dopo l’uscita del nuovo album per farci raccontare direttamente quali sono i 5 pezzi che più hanno influenzato il loro percorso artistico. Ecco il loro #gimmefive.
CHAD: Lucio Dalla – Come è profondo il mare
Sono trascorsi sette anni dalla prematura scomparsa di Lucio Dalla, di lui e della sua musica si potrebbero scrivere intere enciclopedie, anzi si dovrebbe necessariamente farlo. Nell’arco dei suoi cinquant’anni di attività ha saputo raccontare un Paese intero donando l’anima al proprio pubblico, in maniera fanciullesca, disillusa e senza chiedere mai nulla in cambio.
FEDE: Arctic Monkeys – I Bet You Look Good On The Dancefloor
Durante l’adolescenza vivi la musica in un modo talmente viscerale da condizionare la tua vita, il tuo stile, le tue amicizie…tutto! Tra le tante sberle musicali che hanno segnato il mio percorso ricordo particolarmente bene il momento in cui ascoltai per la prima volta whatever People Say I Am, That’s What I’m Not e l’esplosione accecante che si scatenò subito dopo nella mia testa.
Gabriele: Chicago – 25 or 6 to 4
Ero in seconda media e, ascoltando i vinili di mio padre, mi sono imbattuto in questo pezzo gigante degli anni 70. Successivamente ho imparato a suonare la chitarra, ho fatto crescere i capelli e ho cominciato ad andare in giro indossando degli imbarazzanti jeans a zampa e delle allstar rosse, anche d’inverno.
Gabriele/band: Radiohead – Pyramid Song
I radiohead hanno pesantemente rivoluzionato i nostri ascolti facendoci distrarre dalle musiche degli anni ’60 ’70 e ’90 con cui siamo cresciuti. E’ già stato detto troppe volte quanto questa band ha rivoluzionato il suono della musica moderna insieme ai loro predecessori, Beatles e Pink Floyd…Ma non è mai abbastanza ripeterlo! Poche band sono riuscite a creare una matrice per sviluppare il suono del futuro, i Radiohead sono una di queste band!
Enry: Franco Battiato – Invito al viaggio.
Se c’è un artista in Italia che non si è mai frenato nel provocare e nello sperimentare, quello è Battiato. In questo brano racconta, insieme al poeta siciliano Manilo Sgalambro ( con cui scrisse “La Cura” ), una poesia di Charles Baudelaire”, L’invitation au voyage “, viaggio inteso come percorso ultraterreno, nel quale la realtà non vale quasi nulla, necessario per chiunque voglia comporre musica