Le Feste Antonacci hanno il nome più invidiato dalla scena italiana, ma a loro non gli frega perché stanno a Parigi. Questa cosa, però, dovrà presto cambiare perché tutti, qui, si stanno accorgendo che dietro a quel nome, alla pancia pelosa che usano come foto profilo e ai vestiti da centurioni per il video di “Vacanze Romane”, c’è una delle cose più interessanti della musica italiana. Noi siamo molto orgogliosi di essercene accorti subito con quella che è stata la loro prima intervista ufficiale (rileggila qui) e ci sentiamo già parte del fan club, voi se siete come San Tommaso potrete “tastare” il loro sound durante il mini tour italiano che li vedrà questa sera in concerto al BLAH BLAH di Torino, domani sul palco di Big Up! per mare culturale urbano Milano e venerdì sera in quel di Viadana (MN) a Garden Fest insieme a Bruno Belissimo. Insomma, provare per credere che okay la Gioconda, ma Le Feste Antonacci no.
Per prepararci al meglio e capire cosa c’è alla base del loro sound abbiamo raggiunto Giacomo e Leonardo per chiedergli quali sono stati i 5 brani che hanno maggiormente influenzato il loro percorso musicale:
Frank Zappa – Peaches En Regalia
Primo rif imparato alla chitarra da Leonardo.
Queen – Bicycle Race
Uno dei primi al basso imparati da Giacomo, di quelli che ti senti finalmente un bassista e che suoni per pomeriggi interi a discapito di vicinato e parenti.
Vasco Rossi – Sally
Perché si può dire quello che si vuole ed é facile citare Battisti Battiato etc. etc. ma questo é un pezzo della madonna.
Vederlo a teatro da piccolini (uno a Siena l’altro a Genova) ha scosso la vita di entrambi. Questo pezzo non é quello che volevamo scegliere ma dell’altro non ho trovato la versione video isolata. Tanto é praticamente tutto bellissimo.
Glenn Gould – Bach’s Goldberg Variations
Perché come le suona Glenn Gould le Variazioni di Goldberg non le suona nessuno, e poi lo si potrebbe guardare per sempre.