Arriva ad un certo punto nella vita, una fase in cui passi dal ballare ad una festa techno, a stare a casa sul divano a guardare inesorabilmente i giorni passare, tra una pizza da asporto e una serie tv sul divano. I giorni sul tuo calendario passano e nessuno te li darà più indietro, ne sei consapevole ma resti ottimista, verranno di nuovo tempi migliori?

Erbe Officinali

Questo è quello di cui parlano le Erbe Officinali nel nuovo singolo Calendario (Matilde Dischi), un brano che sembra arrivare dagli anni ’80, il risultato è un’atmosfera pop-funk caratterizzata da batterie super aperte marchiate dal cosiddetto ‘gated reverb’ e da chitarre energicamente stoppate.

Abbiamo cercato di capire meglio cosa sta alla base della loro ispirazione chiedendo ai componenti della band i loro 5 pezzi fondamentali:

Niccolò Fabi  – A prescindere da me
[Riccardo] Ho scelto questo brano perché è sicuramente quello che descrive meglio quello che provo in questo periodo. È una sorta di promemoria, in cui l’artista ricorda a se stesso che a prescindere da come va il mondo intorno a lui, a prescindere anche da come ci si può sentire in una determinata stagione della vita, non è sicuramente la fine del viaggio e tanto altro c’è ancora da scoprire, nonostante tutto. È un brano che mi da molta forza, che mi trasmette calma e che mi fa sentire centrato, in un periodo in cui ci si può perdere anche dentro le mura della propria abitazione. Per questo lo lascio qui, nella speranza che in un momento come questo possa essere d’aiuto a qualcun altro oltre che a me.

“Non è finita, fino a quando ho una memoria ed una prospettiva, nonostante tutto il male non è finita, a prescindere dal tempo, a prescindere da tutto, a prescindere da me”.

U2 – Windows in the skies
[Daniel] Ho sempre ritenuto impossibile selezionare o fare una classifica delle mie canzoni preferite. Nell’arco della vita ho ascoltato talmente tanta musica. Le preferenze variano in base al periodo della nostra vita in cui le ascoltiamo, alle emozioni e le vicissitudini di quell’arco temporale. Per questo non dirò la mia preferita, ma semplicemente una canzone il cui video mi piace molto, perchè raccoglie moltissimi tra i più grandi artisti di sempre uniti nel “cantare” tutti uno stesso brano, seppur solo grazie ad una geniale opera di montaggio.

Marracash (feat. Cosmo) – Greta Thunberg – Lo stomaco
[Alessandro] Questo brano mi ha catturato dal primo giro di basso, ne condivido il messaggio ed è uno di quelli che sto ascoltando di più in questo periodo. Ho sempre apprezzato i brani ritmati e al tempo stesso capaci di trattare tematiche serie come, in questo caso, l’inquinamento ambientale e il ruolo delle generazioni più giovani in questo contesto, senza rinunciare a una punta di ironia (o sarcasmo).

Fast Animals and Slow Kids – Forse non è la felicità
[Emanuele] È un quesito che mi ha sempre messo in difficoltà, non sono mai riuscito fare una classifica delle mie canzoni preferite, perché come ha detto anche Daniel, dipende dal periodo, dalle emozioni e dalle vicissitudini di un determinato periodo. Ho voluto scegliere questa canzone semplicemente per il significato che ha, cioè che forse la felicità non è soltanto l’obiettivo che abbiamo raggiunto, la meta prefissata, ma proprio il percorso fatto per raggiungerla, a volte insidioso e pieno di ostacoli da superare.

Radiohead – Exit Music (For a Film)
[Tiziano]  Questo è un brano che porto dentro di me da anni e mi tocca profondamente ogni volta che lo riascolto. Ogni singola nota è ponderata al massimo, e fa da tappeto a quella voce aliena che è Thom Yorke. È unione di malinconia e tormento, di fragilità e follia. Mi ricorda quanto è importante fermarsi a Respirare, ma soprattutto di non perdere mai il coraggio. Titoli di coda, “Breathe keep breathing”.