Il tuo must have in assoluto in fatto di style?
Sicuramente se penso a quello che non mi manca mai, è una catena o qualcosa di rimando ad essa, per completare. Che sia al polso, al collo, o al pantalone, è il mio must have.
Un capo, un accessorio o uno stile di vita che ti piacerebbe ritornasse di moda?
Personalmente, nel quotidiano, il mio stile attinge molto dalla scena pop punk americana degli anni ‘90, e da quella techno-berlinese degli stessi anni. Fortunatamente nell’ultimo periodo c’è stato un forte ritorno di quegli anni: total black outfit, anfibio con platform, tessuti come la pelle o il vinile. Mi sento molto in linea con ciò che il mercato moda attuale propone, lo sento molto mio. Infatti, quello che mi piacerebbe tornasse di moda è una consapevolezza circa la scelta del proprio stile. La ricerca della propria unicità e non il banale seguito di mode passeggere.
In che modo il tuo stile si riflette con la musica che fai?
Le 2 cose devono andare di pari passo secondo me, entrambe molto personali e riconoscibili. Mi piace pensare che, anche se non mi hai ancora ascoltato, puoi già capire che musica faccio da come mi vedi e viceversa ovviamente. Ci deve essere coerenza.
Un’abitudine a cui non rinunceresti mai?
Sicuramente il mio “spazio vuoto”. È un ritaglio di tempo (un paio d’ore di solito) dove sparisco dal mondo, non rispondo a nessuno e cerco di tenere la mente più libera possibile. Praticamente chiudo il mondo fuori per un po’, può sembrare antipatico ma mi aiuta a tornare più lucido e carico di prima.
Una tendenza che hai seguito e che poi si è rivelata un flop?
Mh, probabilmente i bomber lucidi con colori super accesi, che andavano per un periodo e per fortuna non vanno più.
Al contrario cosa ti senti di consigliare in fatto di lifestyle (inteso come stile di vita) ed ecosostenibilità nella moda, tema che riteniamo attualissimo ai giorni nostri?
Quello che mi sento di consigliare è di smetterla con il consumismo no limits. Vedo ragazzi spendersi tutto ciò che hanno in outfit che non useranno più nel giro di qualche mese, non devi avere vestiti costosi, devi avere stile. Più nello specifico, si può buttare un occhio al vintage inteso non come stile, ma come rigenerazione di un capo. Per esempio, al “Tempio del futuro perduto” (Milano, Via Luigi Nono 9) spesso organizzano market dove è possibile portare e/o scambiare abiti che non utilizzi.