“Questo è l’ultimo disco registrato al Synthposio studio, la nostra tana, il nostro piccolo tempio della musica, un luogo a cui abbiamo attribuito un ruolo leggendario anche se era solo una stanza in una casa dietro la stazione di Rimini. Pieno di tastiere e drum machines, dischi dappertutto, chitarre e bassi sparsi in ogni angolo. Abbiamo registrato qui dal 2014 fino al 2020 ogni traccia e collaborazione targata Funk Rimini.”
Per questo nuovo disco dal titolo “Odeon” (nome di diversi edifici dell’antica Grecia, dedicati agli esercizi di canto, alle rappresentazioni musicali, ai concorsi di poesia e di musica fuori) fuori via FNKRN Records, distribuito da The Orchard, i Funk Rimini hanno deciso di coinvolgere un amico con cui hanno sentito feeling musicale fin da subito, Andrea Recla in arte “Neve”, producer e sound engineer legato alla scena jungle italiana con la sua label “the Dreamers” (con la quale hanno rilasciato la traccia Aquasynth). Con Neve è nata una simbiosi artistica e musicale che li ha portati a vivere insieme per 5 mesi mentre registravano e producevano questi 11 brani che oggi ci raccontano traccia dopo traccia. Il suo apporto è stato fondamentale per il suono dei Funk Rimini, che per questo album in italiano avevano bisogno di essere in qualche modo asciugato dai deliri post-tutto di “Flowsane” e reso in qualche modo più compatto. Per il collettivo “Odeon rappresenta la nostra idea di funk futuristico italiano 2.0.”
Odeon
È la title track, è un canto che introduce cosa l’Odeon può fare: cambiare le pagine della storia, aprirti le porte di nuovi mondi, ma solo se sei disposto ad ascoltare. Una volta che sei dentro l’Odeon non ne esci più, ti rimane dentro per sempre. In ogni città c’è o c’è stato un luogo del cuore, una stanza dove il culto è la musica e lo stare bene, dove è possibile sentirsi a casa anche fuori le mura domestiche, dove puoi ballare via ogni problema. All’inizio era nata come uno scherzo tra Ricky e Oder, il nostro beat maker, tipo facciamo un pezzo trap, che ovviamente non ci piaceva. 🙂 Allora abbiamo cambiato tutta la parte musicale ed è diventato tutto molto più mistico e ancestrale, quasi come un blues o un canto greco. Tutto il trip di Odeon è partito da questo brano!
Partire
Qui abbiamo il punto di vista di una persona che è dentro l’Odeon da sempre, un barista, che da dietro al suo bancone ha visto, attraverso i mille bicchieri, le storie di una miriade di persone, tutti con i loro sogni e i loro limiti. Potrebbe scriverci libri su questi intrecci di esistenza e rimane l’unico custode di queste storie a volte piacevoli a volte meno. Il suo avviso è semplice, il mantra dell’Odeon, qui una volta dentro ci rimani. Questo brano è nato jammando su un organo, o meglio pianola, insieme al nostro amico Millelemmi. La demo iniziale, che abbiamo voluto inserire nella coda, era molto più lenta e spezzata, qui il tocco di Neve è stato fondamentale, ha reso questo dub uno schizofrenico funk. Gli scratch sono ad opera del nostro dj Kambo, big up!
Respirare
Abbiamo prodotto questo brano, come la maggior parte del disco, nel 2019 e per noi all’epoca il concetto di respiro era legato a una dimensione spirituale e individuale, respirare per fermarsi a ritrovare la concentrazione e liberarsi dalle oppressioni quotidiane. Oggi questo brano ha assunto un nuovo significato, collettivo. Tornare a respirare per liberarci dai soffocanti anni trascorsi e uscire per sentirsi di nuovo liberi e vivi. Quando abbiamo chiesto a dj Ralf di remixare il brano ha subito risposto con entusiasmo visto che in più occasioni ha supportato la nostra musica. La sua versione è un ipnotico treno di psichedelia acida che porta il brano originale nel club del futuro, grazie Ralf!
Dj Ralf:
“RESPIRARE” ha già di sé un significato, in qualche modo, catartico.
“Respira, prima di prendere decisioni importanti”
“Oddio che ansia”….RESPIRARE……
Specie dopo quello che abbiamo, tutti, vissuto in questi due anni la parola
RESPIRARE assume un concetto assoluto di vita.
Il respiro è l’atto primario di ogni organismo non inerme.”
La Stanza
È un brano intimo e sensuale, uno dei nostri preferiti del disco. La stanza è un contenitore che si presta a varie interpretazioni. Come può cambiare l’atmosfera in una stanza quando una o più persone ne influenzano l’energia semplicemente essendoci dentro, è una cosa fisica ma anche spirituale. Parla anche del rapporto musicista/pubblico, di come durante l’esibizione si scambino emozioni, un rapporto che spesso è basato sull’amore reciproco. Parla anche della fiducia in se stessi e del senso di appartenenza ad una comunità. Abbiamo registrato questo pezzo partendo da una jam molto lenta (anche questa si sente nella coda), che era nata come esperimento dub con armonica, chitarra, e Roland Space Echo. Quando l’abbiamo ripresa in mano abbiamo alzato i bpm ed è uscito questo brano plastic soul futuristico denso di significati importanti e malinconici passaggi melodici. Una particolarità che vogliamo svelarvi è che in questo brano suona un pianista d’eccezione, DJ Rame dei Pastaboys al Rhodes! Ebbene sì, è lui che suona nella stanza!
Sentimento Pop
L’uso e l’abuso dei social network è un argomento che sentiamo molto a cuore, perché abbiamo vissuto anche l’epoca in cui si chattava poco e ci si vedeva molto di più tra persone “reali”. Questa mania di riprendere tutto in continuazione a volte ci sembra fuoriluogo, perché è il modo peggiore di viversi il momento. A volte è molto triste vedere le persone ballare o ascoltare i concerti con i telefoni sempre accesi tra le mani, sempre distratti, sempre con uno schermo che filtra tutto, sembra che solo quando si è ripresi bisogna far vedere che ci si diverte. Possiamo dire che è un pezzo contro l’ego trip da smartphone! Abbiamo lasciato un lungo spazio strumentale per permettere al nostro Enrico “Ciuck” Giannini, quando lo suoniamo da vivo, di farci volare con il suo solo di Moog! Nato da una session in studio con il nostro amico Luca Montanari dei Club Paradiso è sicuramente uno dei pezzi più funky, con il giro di basso rafforzato da flauto e marimba e un assolo di scratch di dj Kambo a dare al tutto la giusta vibe da party. Un party dove ogni tanto si infila qualcuno che pensa che l’apparire sia più importante dell’essere.
Fuga
Ogni tanto all’Odeon possono succedere dei casini. Qui siamo ad una e vera resa dei conti, lo scontro è tra chi è dalla parte del mondo della notte e chi lo vuole chiudere per sempre. Ci immaginiamo una vera e propria retata in stile film americani, esplosioni e sirene. Quando abbiamo fatto questo pezzo ci siamo veramente divertiti con il nostro fratello grande beat maker Edoardo “Oder” Monti a creare gli intrecci ritmici e tutte le sovrapposizioni di claps che potete sentire, addirittura ad un certo punto abbiamo anche registrato il rumore di un pacchetto di crackers che andava in frantumi! Ci piace sperimentare e in questo pezzo si sente tutta la follia della nostra musica! Vogliamo inoltre ringraziare Claudio Cardelli che quando è andato in India ci ha portato alcuni dischi che abbiamo strapazzato a furia di campionare, questo pezzo nasce grazie ad uno di quei
dischi.
Solo Guai
Quando parti con i tuoi amici in macchina verso il tuo club preferito, questa è la traccia giusta da mettere. Dopo una sessione di prove, con i synth caldi, è uscita questa traccia che sicuramente è la più funk del disco. All’inizio era in inglese ma poi abbiamo riscritto il testo in italiano e il risultato ci ha convinto. Come spesso succede nei nostri pezzi è la bass line del Moog che smuove il groove.
Techno Romantica
È la canzone più “nuova” del disco, che è stato concepito per la maggior parte prima del lockdown. Ci siamo rifugiati nei ricordi delle nostre scorribande estive ed è uscito questo inno d’amore alla nostra riviera, che ha ancora il potere di donare a tutto quel filtro romantico e vacanziero degli anni d’oro. Registrata da Ricky e Franz che vivevano in quarantena al 25esimo piano del grattacielo di Rimini, ha un suono più vintage rispetto al resto del disco che è marcatamente elettronico. Qui abbiamo usato un basso Höfner del 1966 e una chitarra Epiphone, gli strumenti usati dai Beatles, eterna fonte d’ispirazione per una traccia, leggera ma carica di sentimento. Il ritmo in levare è stata un idea di Simone “Waxlife” Lanza con cui abbiamo collaborato per la stesura e la produzione. Grazie Simo!
Ciao
A volte c’è la tendenza a dare per scontato le persone ci ci sono vicine, che ci aiutano e che ci vogliono bene, e spesso ci dimentichiamo, distratti da mille cose, di farglielo sapere. Durante questo periodo abbiamo imparato che è importante esprimere i propri sentimenti, non solo tra amanti ma anche tra amici e colleghi. Perché poi potrebbe essere troppo tardi. In questo brano abbiamo un ospite, un amico d’eccezione, Stefano Bollani. Con riverenza gli abbiamo chiesto se gli gli andasse di mettere le mani su un nostro brano e in meno tempo del previsto abbiamo registrato le sue parti. Ci ha veramente stupito sentire la sua sensibilità legata alla nostra e siamo molto felici del risultato. Con questo brano finiamo i nostri show con un crescendo dove il pianoforte è stato sostituito dalla chitarra di Franz.
Stefano Bollani:
“Funk Rimini sono cool.
Nelle atmosfere cool del loro brano cool, io mi son trovato ben accolto. Disegnano un
mondo sonoro nel quale sguazzano felici. E’ un bel mondo e ci si sta bene, a nuotar loro
accanto, perchè si rotola insieme verso una direzione ma in maniera cool, coi tempi cool e
la consapevolezza che tutto va come deve andare. E si improvvisa volentieri quando il
panorama intorno scorre liscio.
Viva i Funk Rimini …e la Romagna, terra cool.
Si consiglia un ascolto in cuffia, che diamine.
Il brano – dimenticavo – è molto cool.”
In un Posto Così
Questo invece è uno dei brani più vecchi di Odeon, lo abbiamo scritto nel 2015, insieme a Edoardo “Oder Beats” Monti e Francesco “Millelemmi” Morini, con cui abbiamo scritto il ritornello in una delle nostre serate in giro per Firenze. Inoltre questo pezzo è impreziosito dal trombone del grande Luigi de Gasperi “Mr.T-bone” (Africa Unite, Giuliano Palma & The
Bluebeaters). Questo pezzo sente anche ancora l’influenza di quella che in quel periodo veniva chiamata la “scena di beatmakers italiani” in cui noi abbiamo trovato la nostra culla. Forse parla proprio della mitica “beatcon” che ha radunato tutti i giovani producers e li ha messi insieme in un “posto così”, dove tutti si sono esibiti in performance live e jam session. Mitiche connessioni sono state create in quel periodo, fra tanti abbiamo conosciuto Go Dugong e Godblesscomputers con cui siamo ancora molto amici e collaboriamo spesso e volentieri. Queste cose succedono solo in posti così.
Ritorno in 5/4
Questa traccia strumentale è la nostra sigla di chiusura di quella che potrebbe essere definita la serata perfetta: Sei in macchina, fuori albeggia, il finestrino abbassato, qualcuno dorme. Si torna a casa. La particolarità oltre al ritmo Jazz in 5/4 è che in questo pezzo abbiamo messo un altro strumento usato dai Beatles, il “Claviolin” una sorta di organo monofonico a transistor della fine degli anni ‘50 che produce questo suono simile ad un synth ma con un timbro più caldo e valvolare.
Abbiamo prodotto anche questa traccia insieme ad Edoardo “Oder” Monti, che ha contribuito con il suo tocco alla perfetta chiusura di questo viaggio. Alla fine abbiamo aggiunto il coro per dare quel senso di pace e benessere di quando tiri un fiato, respiri e dici, “ah come si sta bene qui, (all’Odeon).”