Nei momenti difficili, individuali o collettivi che siano, la musica è sempre una buona ancora di salvezza, un modo per far volare i nostri pensieri e trasportarci altrove. Un viaggio nel tempo, futuro o passato, dove la traccia o l’album che scegliamo ne diventa la soundtrack.
Il 27 marzo è uscito, via Neon Tetra Records e distribuito in Italia da Audioglobe,  Event Horizon  il nuovo disco dei Matinée, un album che fa tesoro delle esperienze musicali passate, di quel sound indie-rock e quella freschezza melodica che da sempre contraddistingue la band abruzzese che ha trovato accoglienza e successo in Inghilterra, e le esprime in una forma nuova, matura e contemporanea, venata di elettronica e synth, profondamente influenzata dagli Anni Ottanta. Un disco che con la sua eleganza e positività abbiamo scelto come Album Of The Week, trovandolo perfetto per coccolare i pensieri felici farci puntare lo sguardo avanti e in alto, al futuro.

A testimoniare l’internazionalità del progetto c’è la stretta collaborazione con Chris Geddes dei Belle and Sebastian, grande amico ed estimatore e ormai definitivamente un membro aggiunto della band, che ha partecipato alla creazione di ben sei brani sui nove totali. Event Horizon vanta la produzione di Tony Doogan, eletto da Billboard come uno dei migliori producer in circolazione e già al lavoro con artisti del calibro di Mogwai, Libertines e Glasvegas. Unica eccezione il brano Goldfish, prodotto niente di meno che da Julian Corrie, chitarrista dei Franz Ferdinand, una band a cui i Matinée sono profondamente legati: la loro carriera è sbocciata – fin dal nome, che si ispira alla celebre canzone del primo disco di Kapranos e soci – anche grazie alla band scozzese, che in passato li elesse a sua tribute band ufficiale e li scelse come gruppo d’apertura di alcune date italiane. Per saperne di più abbiamo chiesto ai Matinée di raccontarci la loro ultima fatica traccia dopo traccia.

SUMMER SUN
Ci siamo messi a sperimentare con synth vari e quando abbiamo creato questo suono, quasi per errore, è stato come essere colpiti da un caldo sole estivo. Abbiamo creato la struttura del brano attorno ad un riff incessante che ricorda quasi un mantra, una raffica di colpi di casse e rullante che sfida l’ascoltatore a riuscire a restare fermo.

EMPTY
Il disco è un concept album che guarda ai corpi celesti, ai pianeti e alle stelle. Questo è stato il primo brano che ci ha spinto su questi temi di più ampio respiro, ci ha fatto guardare oltre i confini che conoscevamo e credere in quello che non vedi a occhio nudo. Il ritornello è spaziale e quasi manca di ritmo, per rappresentare lo stupore di una nuova scoperta.

GOLDFISH
Il brano parla di trovare spazio anche quando siamo confinati in un luogo molto piccolo, che poi è una metafora per la nostra esistenza: lo spazio è quello della nostra coscienza e delle regole che diamo a noi stessi. Musicalmente volevamo creare un brano disco, la struttura è stata buttata giù in qualche ora! Avevamo già collaborato con Julian dei Franz Ferdinand in precedenza per un remix, è stato un piacere immenso lavorare di nuovo con lui e vederlo all’opera.

SATELLITE
Volevamo scrivere un brano che parlasse di punti di vista. Specialmente dopo la debacle della Brexit e dell’isolamento che ne è conseguito, volevamo porre attenzione sul fatto che tutto è relativo se si pensa che la terra come pianeta è solo un piccolo frammento di una piccola galassia. Il brano era talmente epico che volevamo una voce degna di supportarlo, quindi abbiamo avuto l’onore di avere uno dei nostri idoli a cantare il brano, Pier Ferrantini.

COME WITH ME
Uno dei pochi brani che parla di relazioni personali. In questo caso il focus è sul riuscire ad aprire I propri orizzonti mentali e sul considerare modi diversi di fare le cose. Avevamo bisogno di un brano lento ma abbiamo mantenuto il concept del disco inserendo dei synths al posto dei violini. Il brano è pensato come una sinfonia di suoni Anni 50 con percussioni che cominciano quasi timide e poi finiscono con un gran numero di batterie e percussioni.

COLD
Il brano è ispirato all fugacità del tempo che passa: il ritmo è incalzante, i tempi sono dispari. La base sonora è intrisa di un’ urgenza che esplode in ritornelli potenti. Il tema dei pianeti è presente anche qui: parliamo della superficie del pianeta freddo che gela il cuore e gli animi.

MOMENTS
Il brano affronta il tema dell’adattarsi a nuove situazioni. Quasi come fossero su una navicella spaziale, i protagonisti del brano sono catapultati da una galassia ad un’altra. Il ritmo delle strofe è sincopato, quasi a voler trascinare le armonie vocali nel viaggio.

GIVE UP ON SUNDAY
Considerando il disco come un viaggio sonoro, volevamo concludere con un pensiero di speranza. Ancora una volta il messaggio è di porre le cose in prospettiva e e arrivare alla conclusione che il fissarsi troppo su certi ideali a volte non è salutare. A volte bisogna concedersi una valvola di sfogo.

LIGHTS 
Il brano è diviso in due sfere, una più materialista e una più ascetica. Il ritornello è fatto da sequencers che si intersecano come per creare una nebulosa di suoni. Le luci della città sono quelle di una metropoli del futuro: potrebbe essere tratto dalla colonna sonora di Blade Runner.