“East” è il nuovo singolo dei Moriarty’s che anticipa l’uscita di quattro brani durante il 2021: colorati, indipendenti tra loro ma inevitabilmente legati. Abbiamo fatto una chiacchierata con Iulian, Jimmi, Andrea e Slao, quattro musicisti che hanno fatto confluire le proprie tendenze estetiche in un progetto giovane ed in continua metamorfosi. Consigli di ascolto, ritiri in Basilicata e prove “illegali” in saletta: i Moriarty’s ci raccontano il loro ultimo anno insieme e l’importanza di aggrapparsi alle cose belle, come la musica, nei momenti più bui.
Ciao ragazzi! Presentatevi e diteci, secondo ognuno di voi, qual è la vostra canzone che dobbiamo assolutamente ascoltare in questo momento.
Ovviamente East! Ma se volete conoscerci meglio, una canzone a cui siamo molto legati e che vi consigliamo è Untitled pt2. In questi anni di prove e sperimentazioni abbiamo un po’ cambiato la nostra miscela e quel sound difficilmente lo risentirete. Consigliandovi anche a livello personale, dai nostri ascolti emergono:
Immensità – Andrea laszlo De Simone
Find Me – Kings of Leon
Boeing – Feu! Chatterton
PDLIF – Bon Iver
Il vostro ultimo singolo è nato durante il ritiro in Basilicata del 2019. Raccontateci questa esperienza: cosa vi ha fatto capire della vostra musica e cosa ha smosso in voi il fatto di averlo creato in spensieratezza e completato in un anno di lontananze e difficoltà?
Forse un giorno pubblicheremo le registrazioni che abbiamo fatto coi telefoni durante il ritiro. Basterà un ascolto del prima e del dopo per rispondere a questa domanda. Nell’estate del 2019 il pezzo era incalzante, aperto e molto più semplice. Diciamo più “happy”. Dopo un anno è diventato un pezzo emotivamente più ricco, più profondo e con molte più cose da dire. Non lo avremmo mai detto, ma siamo contenti che si sia appesantito.
Nel corso nel 2021 rilascerete altri 4 nuovi singoli: cosa dobbiamo aspettarci?
Musicalmente è una sorpresa. Sull’immagine è difficile rispondere perché in parte non dipende neanche da noi. Abbiamo deciso di scegliere per ogni pezzo collaboratori diversi, il video di East è stato girato con i ragazzi di sanmartinouno, una crew di videomaker di Bologna. L’idea è di trovare persone in qualche modo affini a noi e che abbiano competenze diverse. Gli diamo in pasto la nostra musica e le nostre intenzioni artistiche per vedere cosa altri notano o su cosa si soffermano. Poi, a partire dalle suggestioni di entrambe le parti si lavora sull’immagine che accompagnerà il pezzo.
Dove vi piacerebbe suonare quando si potrà tornare sui palchi?
Ovunque. Speriamo di poter organizzare feste e di fare un piccolo tour. Le idee sono tante e i presupposti ci sono. Soprattutto però vogliamo suonare. Sotto il sole. Ubriachi e senza distanziamento. Esprimendo una preferenza, Handmade Festival.
Il testo di East è un inno alla forza intrinseca di ciascuno di noi di restare a galla: raccontateci come siete rimasti a galla voi, nell’ultimo anno.
All’inizio eravamo spaesati e ci siamo fatti trascinare, bloccandoci completamente, ma stava diventando un po’ troppo lunga e pesante la pausa per il lockdown e in questo mondo, lo sappiamo, che non ci si può fermare. Ci siamo semplicemente aggrappati alla musica. Detto cosí forse sembra una frase da post su facebook per l’etá avanzata, ma è vero. Non alla parte poetica o ideale della musica, ma all’accordo di chitarra fatto col distorsore e al rullante a volumi assurdi appena entri in saletta con la voglia di fare rumore e basta. Per fare le prove abbiamo fatto di tutto, a volte anche nell’illegalitá, ma senza mettere a rischio nessuno. Tuttavia anche davanti al ‘’peró non si potrebbe’’, non ci siamo fatti troppi problemi. ‘’Proviamo, ne vale la pena’’.
C’è un fil rouge che unirà tutti i singoli del vostro nuovo progetto? Spoilerateci qualcosa.
Che il tempo passa, le cose vanno e vengono, ma quelle per cui ti impegni restano. E c’è sempre tempo, e non è mai troppo tardi, per prendersi su e andare a fare un tour in Romania a insegnare ai Daci come ribaltare un locale. Scherzi a parte, la cosa sul tempo è vera, è questo il fil rouge. Siamo le persone più diverse che conosciamo, ma siamo legati da anni, dal tempo quindi, e dall’importanza e dalla qualitá che gli abbiamo attribuito. È un messaggio importante per noi e vogliamo farlo capire a chi ascolta la nostra musica. Usate bene il vostro tempo!