Siamo entrati in punta di piedi nel mondo dei Mr Everett: un progetto multisensoriale che affianca alla musica un’importante componente visiva e – in occasione dei live – un’esperienza sensoriale di totale interazione con il pubblico. Dopo due anni di tour in tutta Italia, che non si ferma anche questo inverno con le date al Bronson di Ravenna il 25.12, al Arci Chinaski di Sermide (Mn) il 29.12 e al Circolo Kessel di Cavriago (Re) il 19.01, dopo l’uscita di un primo Ep (Uman, 2017), per Mr Everett era arrivato il momento del debut album ufficiale.
Idealmente diviso in due capitoli distinti – Uman e Animal – ma intrecciati tra loro, il disco racconta la storia del cyborg Rupert e il suo viaggio interdimensionale.
Concettualmente, Mr Everett si presenta come un non-personaggio, un’identità collettiva che nasce dall’unione di tre animali (Mr Owl, Mr Fox e Mr Bear) e di un cyborg, Rupert, proveniente da un universo non ben precisato. Il compito della band è quello di raccontare, attraverso una moltitudine di linguaggi sonori e visivi, il viaggio di Rupert sulla terra.
Musicalmente, la produzione dei brani di Mr Everett nasce dall’esigenza di combinare il pop con forme più sofisticate di ricerca musicale. Numerose le influenze che si riscontrano, come Disclosure, Flume, Nicolas Jaar, Jamie XX, Bruce Haak, The Weeknd, London Grammar, Moondog e l’intero panorama dell’electropop dagli anni ’80 ai nostri giorni. La sfida della band è partire dal quattro quarti cassa-rullante tipico della club music per poi sconfinare in nuovi territori di sperimentazione.
La prima parte del disco – Uman – è incentrata sul tema della voce, la seconda parte – Animal – sono gli istinti più viscerali e intuitivi ad essere risvegliati tramite il confronto con Mr Fox e Mr Bear, coloro che gestiscono la parte meccanica (musica e visual) di Mr Everett. Il tema, qui, è quello del corpo. La combinazione delle esperienze vocali e corporali, così come la scoperta della sua componente umana e di quella animale, sono alla base del progetto, ma lasciamo che siano gli stessi protagonisti a raccontare direttamente traccia dopo traccia l’anima del loro progetto.
Japanese Safari
È stato il primo singolo dell’EP UMAN, che compone metà di UMANIMAL. Racconta del risveglio di Rupert in un mondo da scoprire. Armonie e percussioni di ispirazione giapponese si fondono a una vocalità senza genere, fluida.
Be You
Uno dei primi pezzi mai prodotti come Mr Everett, inscena il rapporto tra Rupert e Mr Owl, suo corrispettivo umanimale, e alter-ego/avatar. La voce è sia racconto che strumento, e le due anime umane della repulsione (‘give it up’) e attrazione (‘I want to be like you’) si mixano con un ritornello basato sul sampling della voce stessa.
Wicked Game x Crystalised
Unica cover del disco, è un mashup tra XX e Chris Isaak. Parla di amore e bisogno dell’altro, in cui sia Rupert che Mr Owl raccontano il loro rapporto di amore/odio. UK garage e EDM si fondono, nel nostro pezzo più intimista e onirico.
6AM
In 6AM gli Umanimals e Rupert sono trasportati dal tempo, sono confusi e spezzettati dai minuti e dai secondi, che si inseguono irregolarmente. Dalle sonorità decisamente più pop del resto dell’album, 6AM rappresenta la nostra anima più danzereccia e scatenante.
Gamelan
In Gamelan il viaggio temporale ha portato gli Umanimals su una Terra ancora pura, non contaminata, non distrutta dalle scorie del tempo. Gamelan è un testo d’amore per la natura e la Terra stessa. Per ricercare il ritorno alle origini, abbiamo lavorato principalmente con samples e suoni provenienti dalla musica popolare asiatica, da Bali al Qawwali Pakistano.
Burn the Ground
Rupert e Mr Owl scoprono la loro parte animale, digitalmente. Burn the Ground è il primo singolo di UMANIMAL nonché il primo video. Rupert e Mr Owl sono uniti in una danza ferale e dionisiaca, plasmata da Mr Fox e Mr Bear. Questo è sicuramente il pezzo che ha avuto la gestazione più lunga (ne esistono ben tre versioni!), con richiami alla bassline, alla trap, al kuduro, e una piccola sorpresa …la riconoscete?
Dylan Thomas
La profondità oscura di Dylan Thomas (poeta britannico della prima parte del ‘900), ci ha sempre affascinato e ispirato per i nostri testi. Questa traccia, più lunga delle altre, è il nostro manifesto elettronico: un pezzo con atmosfere club, o post-club, da ballare e ascoltare, dove l’intreccio dei campioni vocali funge da tappeto sonoro per un delirio di percussioni balinesi.
Netrip
Se Dylan Thomas era il manifesto club, Netrip è l’esempio più lampante della componente performativa di Mr Everett che entra nella musica. Nel testo si presenta lo scontro, sul palco un ballo: Rupert non è voluto, Rupert è diverso, e la sua parte umanimale (Mr Owl) prova a farglielo notare, facendo da Avvocato del Diavolo (o Shinigami, per chi conosce Death Note). Influenze dub, reggae e hip-hop, accompagnano il cyborg e l’ascoltatore alla ricerca e alla scoperta del diverso.
Twins
In Twins, finalmente, Rupert e Mr Owl capiscono di esistere l’uno in funzione dell’altro e decidono di collaborare per coesistere. Il basso e la sezione ritmica strizzano l’occhio alla trap, mentre la voce di Mr Owl è inseguita dal suo doppio (Rupert) e da una coscienza ultraterrena (il featuring con Sian O).
Rollercoaster
Ultimo pezzo dell’album, ma il primo mai scritto come Mr Everett. Ha un significato particolare per ognuno di noi, è l’ultima canzone di ogni concerto, è l’arrivederci di Rupert e il saluto degli Umanimals. Parla di abbandono, del perdersi nella separazione, e del ritorno: costante ritorno di qualcosa, o qualcuno.