Anno nuovo, vecchie abitudini. Perlomeno quelle buone, quelle che vi piacciono, ovvero segnalarvi periodicamente le migliori uscite discografiche, i progetti su cui tenere bene fisso lo sguardo e teso l’orecchio. Fine dei preamboli, fuori i nomi e gli ascolti.
Partiamo dalla scena Romana, davvero in fermento, e da due artisti che in verità non sono al debutto, anzi, ma che sono entrati di diritto tra i protagonisti della nuova scena musicale italiana. Il primo è Leo Pari, cantautore, musicista e producer. A dicembre, meglio a Natale, dopo essere entrato nel roster di Foolica, è tornano e ha colpito al cuore con un nuovo brano che si intitola DYO con la produzione addizionale e il mix di Matteo Cantaluppi (Thegiornalisti, Ex-Otago). Il 2016 segnava il suo ultimo album “Spazio” , qualcosa bolle in pentola.
Il secondo è Giancane, chitarrista e producer, partito da Parma, lo vedrà in giro nei club italiani fino a questa primavera. “Ansia e disagio”, genuino, dalla forte matrice cantautoriale popolare, sta arrivando forte al pubblico grazie anche al tour ed è il suo ultimo album uscito per Woodworm. In principio il disco d’esordio come solista fu “Una vita al top” (2015) seguito a distanza da “Limone” (2017), brano accompagnato da un video prodotto da Chef Rubio.
Qui vi proponiamo Disagio, primo singolo estratto.
Saliamo in macchina, autostrada direzione Livorno. Sul lungo mare incontriamo i Siberia, band, anche loro non al debutto. Hanno infatti esordito con l’album “In un sogno è la mia patria” (2016) e ora sono pronti a tornare con un secondo disco, previsto per febbraio, anticipato dal singolo “Nuovo pop italiano”.
Fermi tutti. Non è quello che immaginate.
“The dark side of Maciste Dischi”. Cosi, Camilla, una follower della pagina youtube dell’etichetta che conta tra le sue file Galeffi, Gazzelle, canova descrive al meglio il progetto dark pop Siberia.
Sempre leggendo tra i commenti c’è chi vede nel nuovo singolo gli Editors e chi un certo Battiato. Ascoltare per credere!
Li salutiamo e prendiamo l’aereo direzione Sicilia. Ad aspettarci c’è la band indie-pop palermitana I GIOCATTOLI, che dopo le prime release Sulla neve e Il Ragno, con il nuovo singolo Bill Murray primo assaggio delll’atteso debut album dal titolo “Machepretendi” che si avvale della produzione artistica di Carota (de Lo Stato Sociale) e di Hyppo (dei KEATON), è pronta ad affermarsi tra le più interessanti realtà della scena musicale italiana.
Ora con i piedi ben saldi a terra, ci fermiamo per affrontare un nuovo capitolo. Solisti si nasce o si diventa? facciamo 3 nomi:
Uno. Generic Animal è sicuramente tra i nomi forti da annotare nella vostra illibata agenda 2018, ed è il nuovo progetto solista di Luca Galizia, pronto a pubblicare il suo album d’esordio il prossimo 19 gennaio per La Tempesta Dischi. Dopo i tre singoli Broncio, Alle fontanelle e Trenord, arriva un nuovo brano Qualcuno che è andato che da il nome all’album stesso e che ne chiude la tracklist.
Un album che si prospetta contaminato da differenti redici/generi musicali, difficili da etichettare (che non guasta in questo periodo musicale), grazie anche ad importanti collaborazioni: Jacopo Lietti (Fine Before You Came) ai testi, Marco Giudici (halfalib) e Adele Nigro (Any Other) alla produzione.
Due. Rimanendo in casa La Tempesta Dischi, ci imbbatiamo in Andrea Poggio, ex frontman dei Green Like July, che ha da poco debuttato come solista con l’album Controluce. Un disco nato tra Milano e New York, avvalendosi di nomi illustri: Eli Crews (tUnE-yArDs e Yoko Ono), Greg Calbi (John Lennon, David Bowie, Bob Dylan). Un disco che spazia e sperimenta senza limiti, dal pop elettronico alla tradizione italiana.
Anche la formazione live non è lasciata per nulla al caso. Andrea sarà accompagnato dal vivo da Gak Sato alle tastiere e al theremin, da Yoko Morimyo al violino e da Caterina Sforza (già corista nella band di KT Tunstall) alla voce a sostituire le parti incise da Adele Nigro (Any Other). L’occasione? Poggio sarà tra i protagonisti del prossimo e atteso evento MI AMI ORA.
Tre. Suvari è il progetto musicale nato dalla mente di Luca De Santis (ex cantante dei LAGS, band posthardcore Romana). Le canzoni, caratterizzate da un sound melodico, ma costantemente scuro, posseggono un ritmo incalzante e frenetico. Le ispirazioni arrivano principalmente dal mondo musicale inglese ma con testi rigorosamente in italiano. Le tecniche di composizione e le sonorità sono frutto di una necessità fisica oltre che espressiva. Colpito da una neuropatia motoria, Luca nel 2015 si trova costretto ad affrontare nello stesso momento tre difficilissime prove: il ritorno in provincia dopo anni passati all’estero, la separazione da alcuni importanti affetti e la ricerca di una nuova identità dopo una caduta dolorosa ed inaspettata. Nella composizione dei brani ha giocato un ruolo fondamentale l’impossibilità di suonare gli strumenti ai quali è sempre stato legato: la chitarra e il basso.
Suvari è il risultato di due anni di lotta contro la solitudine, la noia e la malattia.
Suvari non è soltanto un progetto solista. È una vera e propria avventura, un invito a sfidare le proprie paure e i propri limiti per provare a lasciare qualcosa di buono a sé stessi e agli altri, nonostante tutto.
“Punto Omega” è il primo singolo estratto dal debut album in uscita nel 2018.
Capitolo conclusivo. Guardo oltreoceano.
“Il mio nome è TIN WOODMAN. Vengo da Wautah. E sono un robot.
Sono nato a Wautah. Perché è da lì che viene il mio creatore. Corretto.
Wautah è uno Stato dell’America Nord Occidentale. Errato.
Wautah ERA uno Stato dell’America Nord Occidentale prima che l’Agenzia dell’Intelligence e i Federali classificassero la sua esistenza come: Minaccia alla Sicurezza Nazionale. Corretto. Errato. Informazione riservata. Delete File…”
Tin Woodman é il robot costruito per fare musica. Insieme a Davide Chiari e Simone Ferrari ha dato vita alla band che porta il suo stesso nome. Metal Sexual Toy Boy è un esordio che convince per lucidità di scrittura, per gusto nel mischiare elettronica e chitarre, per la misura con cui si gioca con l’ironia e la nostalgia. Cinque brani che viaggiano dal pop e rock ‘60 e ‘70 al glam e al rap degli ‘80, Beach Boys e Beatles, Prince e Run DMC.
OMAKE è un cantautore che sfugge ad ogni etichetta, con all’attivo il gioiellino d’esordio “Columns” (Sherpa Records 2015), gli SHUNE sono invece un duo di musica elettronica provenienti da ambienti alternative rock e crossover e hanno alle spalle alcuni Ep tra sonorità hip hop e chill out.
Il nuovo album “Raw” è l’incontro tra queste due realtà, dodici tracce tra elettronica rarefatta, chitarre elettriche, autotune e produzioni curate nel minimo dettaglio. La musica di OMAKE X SHUNE guarda oltreoceano, con un’attitudine costante alla ricerca sonora, capace di mischiare e reinventare con coraggio le più diverse influenze, dal rap contemporaneo all’elettronica sperimentale fino al moderno cantautorato americano più sofferto e oscuro, con un occhio di riguardo alla melodia. Un album che diventa una richiesta di comprensione e tregua verso la propria controparte, in una dinamica di amore e scontro.
Il primo video estratto Truths & Enemies è stato realizzato da Bonasia & Narcisi (recenti vincitori dell’ultimo Milan’s Fashion Film Festival 2017) e accompagna le atmosfere del brano attraverso scene di intimità e paesaggi urbani.