I Segreti sono Angelo, Filippo ed Emanuele, tre giovani parmigiani che da qualche mese continuano ad accumulare un numero impressionante di ascolti e consensi, scalando le playlist di Spotify e conquistando il cuore di tantissimi fans. Il 12 ottobre è uscito per Futura Dischi “Qualunque Cosa Sia”, il loro primo disco di 8 brani in cui raccontano in modo sincero e diretto la vita per come appare alla loro età: incasinata e malinconica ma allo stesso tempo irrimediabilmente attraente, con la voglia costante di “saper leggere il mondo”.
A pochi giorni dall’inizio del tour che li porterà in giro per l’Italia per un totale di 19 date siamo andati a farci due chiacchiere per conoscerli meglio.
Siete uno dei nomi più freschi della scena indipendente italiana. Cosa sentite di avere da dire all’interno del tanto chiacchierato calderone dell’ItPop? Vi ci rispecchiate?
Siamo consci di farne parte ma ci consideriamo più semplicemente pop. La nuova ondata che ha travolto la scena indipendente italiana ci permette di poter raggiungere un vasto pubblico, ci riteniamo fortunati di essere capitati in questo momento storico.
Il 12 ottobre è uscito il vostro primo disco e a breve partirà anche il tour. Come vi siete trovati con le persone che hanno collaborato con voi fino a qui?
Ci siamo trovati benissimo, abbiamo un team affiatato e tutti credono molto nel progetto. Siamo stati fortunati a incontrare professionisti che hanno investito e scommesso su di noi e che ci hanno permesso di crescere musicalmente. Ci riferiamo al nostro produttore Simone Sproccati e al nostro manager Alessandro Panzeri.
In pochi mesi avete bruciato le tappe e siete finiti sulla copertina di Indie Italia su Spotify. Lo state vivendo come un punto di arrivo o di partenza?
È un punto di arrivo perché ci ha inseriti “ufficialmente” in questa nuova scena, ma è soprattutto un punto di partenza perché ci stimola a metterci davvero in gioco per la prima volta.
Lo streaming ha profondamente cambiato le regole del gioco e voi ne siete un esempio. Qual è il ruolo dei numeri, degli ascolti e delle views per un progetto come il vostro? In che misura tutto questo ha a che fare col successo “tradizionale”?
Crediamo che oggi i rapporti si siano invertiti, prima devi conquistare i numeri online (sia in termini social sia streaming) per poter avere poi un riscontro nella vita reale, per vedere la gente in tour insomma.
Siamo nella settimana dedicata alla salute mentale. Dal Pop alla Trap oggi temi come la depressione e l’ansia vanno forte. Vi siete mai confrontati con queste tematiche?
Sono temi rincorrenti nei giovani d’oggi. Molti giovani soffrono di ansia e, purtroppo, anche di depressione. Tutti noi di sicuro siamo stati a contatto con qualcuno che ne ha sofferto.
Scegliete 3 canzoni che vi descrivono e spiegateci perché.
FILIPPO
Fabrizio De Andrè – Un malato di cuore. Penso sia la canzone più triste e dolce che sia mai stata scritta. Ogni volta che la ascolto provo un senso di empatia totalizzante
EMANUELE
Lucio Dalla – Cara. Questa canzone esprime appieno come vorrei che fossero le relazioni d’amore
ANGELO
Francesco De Gregori – Niente da capire. E’ una canzone evocativa e intima che ha ispirato la mia scrittura.
Dove vi vedete tra 3 anni?
Sui palchi a vivere di musica
Prima di salutarci diteci un vostro segreto…
Non abbiamo mai fatto una vacanza insieme