Francesco Zamparelli, in arte Sid, esprime la sua totale devozione verso la musica in un EP consapevole e deciso, che ci racconta la vita di provincia, l’adolescenza e la ricerca di sé stessi.
Quando hai iniziato a fare musica?
Suono la batteria da quando sono bambino, ho cominciato così prima di approcciarmi all’hip hop. Le prime rime invece le ho scritte a 14 anni, in prima superiore.
Quali sono state le principali influenze musicali che hanno ispirato il tuo nuovo EP?
Ci sono svariati generi che si fondono con il mio rap. Il particolare pop, neosoul e trap sono tra i più evidenti in BREVE MA INTENSO. Tra gli artisti che hanno influenzato maggiormente la realizzazione dell’EP cito Anderson Paak, Mac Miller e J Cole ma anche i Jamiroquai in merito alla produzione di VENTOLIN ispirata al brano Love Foolosophy.
Uno dei brani più interessanti si chiama Paure. Tu come sconfiggi le tue paure? Hai mai avuto paura di seguire la strada della musica?
Non ho mai sconfitto le mie paure, ho solo imparato a conviverci. La strada della musica non è mai stata una di queste, non puoi avere paura di qualcosa che ti fa stare bene, anche se fatica a realizzarsi come lavoro. Quello che mi spaventa di più è perdere la vena creativa.
Due artisti italiani con cui ti piacerebbe collaborare?
Direi Joan Thiele, è una delle voci più interessanti del nuovo R&B italiano, la mia preferita. Poi se dovessi scegliere un rapper ovviamente Marracash, è sempre stato un riferimento importante per la mia scrittura.
BREVE MA INTENSO. Quali sono tre cose che vorresti non finissero mai?
La creatività, l’amore per sé stessi e i soldi sono le tre cose che vorrei non finissero mai. Forse è una visione della vita troppo utopistica, ma comunque sincera.
Photo credit @ Filippo Ianiero