Il corallo rosso ha una crescita lenta, che richiede tempo e condizioni favorevoli. E come i rubini antozoi anche Corallo, il disco di Colombre per Bomba Dischi e Universal, si è preso il suo tempo. A tre anni dal precedente Pulviscolo e dopo l’esordio nel difficile marzo 2020, Corallo cambia forma e diventa un vinile a tiratura limitata. 500 copie autografate da Giovanni Imparato, un’edizione tanto rossa quanto speciale perché arricchita dal brano inedito Il Sole non aspetta e da cover di Alan Sorrenti.

Corallo si arricchisce del singolo Il Sole non aspetta, che entra nella tracklist dell’edizione limintata in vinile a un anno dall’uscita dell’album. Cos’è cambiato?

Avevamo preventivato di stampare Corallo in vinile a marzo 2020, ma non me la sono sentita di sovraccaricare la filiera dei corrieri che in quel momento avevano altre priorità. A un anno di distanza le cose si sono ricalibrate, e col tempo concesso ho arricchito Corallo con due brani in più. All’inizio del lato A c’è Il Sole non aspetta, mentre a chiudere il lato B una cover di Alan Sorrenti, Tu sei l’unica donna per me. Queste sono le due sorprese in più.

Alan Sorrenti è un mito.
💫✨💫✨
Ha sempre fatto quello che voleva e si sentiva di fare, spesso anticipando le mode.
Per me…

Pubblicato da Colombre su Giovedì 29 aprile 2021

Ripubblicando l’album non hai pensato di cambiare qualcosa?

È passato troppo poco tempo per capire se ci sarebbe qualcosa da cambiare, a me interessa il domani. Sono molto attento a far uscire qualcosa e pubblico i miei brani solamente quando ne sono davvero convinto. E poi è come se Corallo fosse nato in una condizione un po’ sventurata, gli dovevo un’altra possibilità.

Nel singolo canti dell’America e il video – realizzato da Maria Antonietta – è un collage di colossal western. Ci sono molte suggestioni al Wild West, è perché viviamo in un momento selvaggio?

Esatto, per me è come se vivessimo in una sorta di tempo di frontiera, in cui non si sa bene cosa succederà. Mi piace immaginarci come pionieri alla ricerca di una terra lontana, sempre più a ovest, quasi terrorizzati dal viaggio e dalla scoperta di ciò che ancora non conosciamo, di un luogo dove stabilizzarsi. C’è molta incoscienza, ma anche grande fiducia nel futuro. Il Sole non aspetta parla di qualcosa che succede lontano da noi, a cui aspiriamo; l’America è ciò che desideriamo realizzare un domani. Il rimando ai western venuto da sé, più per una questione di immaginario. In questo periodo Letizia e io abbiamo visto molti di questi film e quando ho scritto la canzone, abbiamo pensato di calcare ancor di più il tema con un video di colossal.

Quindi l’idea del video è nata durante le maratone di film western?

Sì, in uno scambio di suggestioni. Ho la fortuna di confrontarmi sempre con Letizia, che ha avuto per prima l’intuizione. La costruzione dell’immaginario è avvenuta in maniera molto naturale anche grazie alle foto di Gloria Mancini, che mi ha fatto scorpire una cava vicino casa, e la grafica di Valerio Bulla, che pensato di trasformare la foto in un poster anni Cinquanta. Sono molto contento di questa collaborazione spontanea nonostante sia stata solo per un singolo.

A proposito di collaborazioni, nelle tue canzoni parli spesso di rapporti interpersonali, come l’amicizia.

Soprattutto! In Corallo racconto proprio di rapporti personali, mentre ne Il Sole non aspetta più di relazioni tra noi e la società.

Ciò che mi piace molto del tuo stile è l’essere apertamente sincero e diretto. Penso a Blatte, è una bella presa di posizione.

Sì, se dicessi delle cose false blufferei nei miei confronti. Si scrivono le canzoni per buttar fuori quello che si sente; io cerco di mettere sul piatto tutto quello che ho, altrimenti prenderei in giro me stesso. Necessità e urgenza servono, ma nel momento in cui registri ci dev’essere anche la dignità di farlo.

Visto che sei così diretto, come prendi le critiche dirette al tuo lavoro?

Quando esce una mia canzone, ho già fatto pace con quella cosa e so a cosa vai incontro. Le critiche negative per me hanno un effetto positivo, perché rappresentano comunque un sentimento. Ciò che fa male davvero è l’indifferenza.

E se il Sole non aspetta, non lo fa nemmeno Colombre che ha già annunciato la prima data live: 3 luglio 2021, Go Go Bo Festival di Bologna.

 

foto credit @ Gloria Mancini