Lontana dall’intento di scrivere un masterpiece della letteratura italiana, ho voluto comunque riprendere dal buon vecchio Thackeray (e non da Marchetti, attenzione) la serialità delle narrazioni che si susseguono in Vanity Fair e su quella falsa riga costruire un altro tipo di storie.
Anzi, più che storie, le mie vogliono essere delle immagini che cercano di legare alla musica di un brano le sue possibili evocazioni di ambito stilistico, tale che, in questa fiera della vanità, a sfilare siano gli artisti vestiti delle loro note, dei colori invisibili che solo con un orecchio attento si possono percepire.
Sulla passerella della vanità, lasciamo che a succedersi sul catwalk (di artisti e musicisti), sia invece la nudità dell’indie.
Lucio Corsi, Tu sei il mattino
Una ballata che sa di nostalgia e rinascita, in cui Corsi (foto di copertina @ Francis Delacroix) intreccia ricordi e frammenti di fantasia che sfiorano il grottesco. Con un perfetto equilibrio tra sonorità folk e rock d’autore, “Tu sei il mattino” si distingue per arrangiamenti morbidi e curati che ti avvolgono in un’atmosfera intima e sognante. Il videoclip, ironico e surreale, rompe l’idillio romantico della traccia, aggiungendo così una nota di leggerezza. Nel complesso, “Tu sei il mattino” si presenta come un gioiello di autenticità che parla di crescita, tempo e amore con una delicatezza rara.
Brunori Sas, Il morso di Tyson
Con “Il Morso di Tyson”, Brunori Sas ci regala un’intensa riflessione sull’amore perduto, un brano che riesce a mescolare malinconia e dolcezza con una naturalezza disarmante: un viaggio nostalgico tra ciò che è stato e ciò che non può più essere. Le atmosfere ovattate e i binari immersi nella nebbia del video richiamano i grandi film europei, in cui la narrazione nata sulla metafore del morso di Tyson, simboleggia un gesto estremo e impulsivo, rappresentando il desiderio viscerale di rivivere il passato, anche al costo di farsi male
Club Rivera, Regret Not – Hemai remix
Con il remix di “Regret Not”, i Club Rivera si spingono verso nuove frontiere sonore, affidandosi alle mani esperte di Hemai, figura di spicco nella scena UK alternative jazz. Il risultato è un brano che fonde armoniosamente le radici mediterranee della band con la sofisticatezza elettronica britannica. La reinterpretazione di Hemai non solo esalta l’anima del pezzo originale, ma la trasporta in un contesto più ampio, adatto tanto a un ascolto intimo quanto a una pista da ballo sofisticata.
Fitness Forever, Amore e Salute
Entriamo in “Amore e Salute” e ci sembra che ogni brano sembri uscire da una pellicola vintage, impreziosito da voci iconiche come quelle di Alan Sorrenti e Peppino Di Capri, capaci di trasportare l’ascoltatore in un’epoca dorata della musica italiana, ma rivisitata con uno sguardo moderno, senza tempo. La cura per i dettagli, dalle armonie orchestrali ai richiami pop anni ’70, è evidente in ogni nota. Avvolto in una glassa mediterranea capace di parlare a generazioni diverse.
Jesse The Faccio, dei giorni liberi, del tempo perso
Tra maglioni larghi e dettagli rétro, vediamo spuntare l’estetica alternativa di Jesse The Faccio e del suo nuovo album “dei giorni liberi, del tempo perso”. Gli arrangiamenti minimali rispecchiano il racconto intimo di un amore instabile tra Jesse e la Musica. Ogni traccia è uno spaccato di vita personale, ma che diventa facilmente condivisibile: storie, errori, e momenti di pausa si fondono in un racconto che, con toni lo-fi, riflette il disagio di quell’artista che cerca di esistere e resistere al di fuori delle strutture e in mezzo alle piccole vicissitudini di tutti i giorni.
Mondaze, Lines of you
Con Lines of You, i Mondaze ci trasportano in una dimensione sospesa tra sogno e realtà, riflettendo sulla continua tensione tra presenza e assenza. Questo singolo, che anticipa l’uscita dell’album Linger, si distingue per una produzione onirica e intensa che fonde atmosfere malinconiche con un tocco di modernità.
Emma Nolde, NUOVOSPAZIOTEMPO
NUOVOSPAZIOTEMPO è il quotidiano e l’universale, è intimo e contemporaneamente si aprono paesaggi sonori ampi e stratificati. Le tracce del nuovo album di Emma Nolde evocano un senso di sospensione e introspezione. Emma riflette su una realtà sempre più fluida, spostandosi tra passato e futuro, e invitando chi ascolta a esplorare un nuovo tempo e spazio che va oltre il presente.