Lontana dall’intento di scrivere un masterpiece della letteratura italiana, ho voluto comunque riprendere dal buon vecchio Thackeray (e non da Marchetti, attenzione) la serialità delle narrazioni che si susseguono in Vanity Fair e su quella falsa riga costruire un altro tipo di storie.
Anzi, più che storie, le mie vogliono essere delle immagini che cercano di legare alla musica di un brano le sue possibili evocazioni di ambito stilistico, tale che, in questa fiera della vanità, a sfilare siano gli artisti vestiti delle loro note, dei colori invisibili che solo con un orecchio attento si possono percepire.
Sulla passerella della vanità, lasciamo che a succedersi sul catwalk (di artisti e musicisti), sia invece la nudità dell’indie.
SANTAMAREA, Splendere
Outfit seriosi, composti, di ispirazione semi vittoriana, nascondono l’universo luminoso e creativo della giovane band palermitana dei SANTAMAREA (cover foto). I versi, poi, ispirati ai poeti arabi di Sicilia trasportano l’ascoltatore in un mondo di immagini vivide e quasi tangibili. La combinazione di voce e chitarra oscilla tra l’intimo e il minaccioso, generando un ottimo equilibrio fra pieno e vuoto, fra tenebre e splendore.
Vinnie Marakas, Supermarket
Lo vediamo vestito da imbonitore, da profeta e come tale si mostra Vinnie Marakas nel suo nuovo singolo “Supermarket”: un’ode al contrario al mondo del consumismo. La musica contemporanea come un grande centro commerciale, dove la merce sono i singoli e il denaro sono gli stream. Nella logica del consumismo, Vinnie Markas ci mette di fronte al nichilismo del nostro tempo che ci distrae dall’arte, dalla poesia e dalla vera bellezza.
Cooper And The Night Owls, ATOMIK
In un’ambientazione 70’s di una notte parigina, il nuovo collettivo Cooper and The Night Owls ci porta in loop psichedelico in cui il confine tra veglia e sonno svanisce. Le influenze di surf e garage rock si fondono in un universo spirituale che tocca piano le corde dell’inconscio.
Puà, Animali
Stile retrò, suoni dall’indie rock e una passione recondita per gli anni Settanta: ecco che i Puà fanno il grande passo con il loro primo album “Animali”. Dalle malinconiche melodie synth pop, al glam intriso di blues, ogni traccia è un’invocazione alla voglia di libertà, un monito a sganciarsi dalle catene della vita. Nove canzoni per far cadere tutte le maschere.
Cucina Sonora, SMILE
Un omino giallo e sorridente ha invaso le vie di Milano, ed è ora pronto a fare lo stesso nei locali e nelle playlist italiane. Tutto questo è “SMILE”, il nuovo ep tutto da ballare di Cucina Sonora, pianista e producer che nella sua musica unisce pianoforte classico all’elettronica contemporanea. “SMILE” è anche uno slogan per l’artista: un mondo libero da vincoli, dove ballare ininterrottamente con il sorriso stampato sul volto.