Lontana dall’intento di scrivere un masterpiece della letteratura italiana, ho voluto comunque riprendere dal buon vecchio Thackeray (e non da Marchetti, attenzione) la serialità delle narrazioni che si susseguono in Vanity Fair e su quella falsa riga costruire un altro tipo di storie.
Anzi, più che storie, le mie vogliono essere delle immagini che cercano di legare alla musica di un brano le sue possibili evocazioni di ambito stilistico, tale che, in questa fiera della vanità, a sfilare siano gli artisti vestiti delle loro note, dei colori invisibili che solo con un orecchio attento si possono percepire.
Sulla passerella della vanità, lasciamo che a succedersi sul catwalk (di artisti e musicisti), sia invece la nudità dell’indie.
SOLO, Canzone per Greta
Capelli lunghi, pantaloni a zampa, in una stanza piena di strumenti: tutti questi elementi ci ricordano un po alcune delle band prog anni Settanta italiane. Non stiamo parlando di una delle band di quegli anni lì, ma quasi, i Solo e la loro “Canzone per Greta” è insieme di progressive, funk e psichedelia; un brano questo ricco innovativo ma dal retrogusto sicuramente vintage!
centomilacarie, strappami la pelle a morsi
Nessun outfit in particolare per centomilacarie che nel suo nuovo singolo “strappami la pelle a morsi”, l’unico vestito che indossa è la sua pelle nuda e cruda, così come lo sono le sue canzoni: allucinanti e allucinate proprio perché vere e fin troppo realistiche. “Strappami la pelle a morsi” è lo sfogo di un giovane cantautore che non sta tardando a farsi notare per lo stile.
Marchettini, Drammi
Marchettini ha il potere magico di trasformare i drammi in caramelle e lo stile casalingo e shabby da casa in un must have che rompe gli schemi oltre le mode. In “Drammi” Marchettini unisce urban a influenze elettroniche, fissandole assieme grazie alla dote cantautorale che ben lo contraddistingue. Insomma, Marchettini ci insegna lo stile anche quando siamo depressi in casa per una storia d’amore finita male.
Lamponi di piombo, Una e mezza
Lamponi di piombo ci colpisce per l’intricata capacità di mettere insieme artisti da tutta Italia, elemento che inevitabilmente si manifesta nello style della band. Certo è il bizzarro modo di presentarsi vestito con un sacco sulla testa a coprire il viso. Sulla superfice è disegnato un sardonico sorriso e tra mistero e curiosità ci fiondiamo ad ascoltare il loro nuovo singolo “Una e mezza”.
Marsali, Bouganville
È un’esplosione di colori e contrasti il nuovo album di Marsali: sia musicalmente che stilisticamente. Il cantautorato dolce e delicato si mescola alla sperimentazione. Anche gli outfit dell’artista rappresentano bene il messaggio che si fa segno: Marsali (foto di cover) la vediamo in abiti anni Settanta vestita di colori sgargianti come il porpora su uno sfondo verde acido. E così anche “Bouganville” si assapora bene solo se si percepiscono i contrasti.