Lontana dall’intento di scrivere un masterpiece della letteratura italiana, ho voluto comunque riprendere dal buon vecchio Thackeray (e non da Marchetti, attenzione) la serialità delle narrazioni che si susseguono in Vanity Fair e su quella falsa riga costruire un altro tipo di storie.

Anzi, più che storie, le mie vogliono essere delle immagini che cercano di legare alla musica di un brano le sue possibili evocazioni di ambito stilistico, tale che, in questa fiera della vanità, a sfilare siano gli artisti vestiti delle loro note, dei colori invisibili che solo con un orecchio attento si possono percepire.

Sulla passerella della vanità, lasciamo che a succedersi sul catwalk (di artisti e musicisti), sia invece la nudità dell’indie.

Studio Murena, Ghemon, SULL’AMORE E ALTRE OSCURE QUESTIONI

Stile urban pop sia negli outfit che nel beat degli Studio Murena (foto di copertina) che pubblicano in questa settimana di uscite una nuova mina, stavolta accanto alla voce inconfondibile di Ghemon. Al centro del dialogo a più voci di “SULL’AMORE E ALTRE OSCURE QUESTIONI” c’è l’opposizione tra amore e violenza, affetto e distruzione. Ed è proprio su questo continuo andirivieni tra un polo e l’altro che si fonda l’andare e il venire tra ora la voce di Ghemon, ora di Carma.

Lili, Un altro tempo

Occhiali più simili a fanali, a metà strada fra un viaggiatore nello spazio e nella musica italiana. Non vengono da Marte, anche se sembrano provenire da un altro pianeta, le Lili, tornano con un nuovo singolo, anche questo, come recita il titolo, viene da “un altro tempo”. Elettronica e sperimentazione trovano la sintesi perfetta nella musica, che è anche il mezzo di scollegamento che però ricollega in un altro luogo.

Trust The Mask, Otaku

Si chiama “Otaku”, il nuovo singolo di Trust the Mask, un duo che, come ci suggerisce il nome, fonda tutto sul concetto di maschera. Ad ogni brano Trust the Mask, infatti, ne associa una, sempre diversa. Stavolta l’accento è posto sulla figura degli Otaku, persone che si alienano in casa perché focalizzate su un qualcosa. Trust the Mask però, rivede nella maschera non un modo per celarsi, al contrario, un modo per esprimersi e autovalorizzarsi.

Cucina Sonora, Materia

Sperimentazione, intelligenza artificiale per raccontare il percorso creativo di Cucina Sonora e con esso l’evoluzione della “Materia”. Partendo da uno scatto fotografico che vede ritratto un volto, gli artisti hanno astratto le forme e i colori che possiamo vedere nella copertina: una materia, appunto, che si staglia tra la realtà e il metafisico, che ricorda l’arte primordiale ma allo stesso tempo nasce dall’artificio delle macchine contemporanee.

Frambo x Scicchi, CEROTTI

Cambio di look ma non di personalità per Frambo che stavolta ritorna ma non da solo con “CEROTTI”, il nuovo singolo che vede anche la partecipazione di Scicchi, entrambi artisti di La Clinica Dischi. Una ballad dal sapore agrodolce che canta della voglia di rialzarsi anche dopo essersi fatti male, di mettere un cerotto, appunto, su tutti i tagli che le esperienze ci hanno lasciato, tutto questo per, senza paura, ricominciare!

Alice, Città dall’alto

Un disco che solo all’apparenza può sembrare pop, ma come i libri, nemmeno gli album si possono giudicare dalla copertina, e, “Città dall’alto” con i suoi colori sgargianti, dal tratteggio puntinato dei fumetti come i quadri di Roy Lichtenstein, di pop ha davvero solo l’aspetto. Il nuovo album di Alice (THRU COLLECTED) è invece un inno anti-pop contro società di massa, in modo particolare la massa musicale, quella che ad oggi altro non è che un grosso magma per cui l’unico antidoto per distinguersi è cercare sempre di essere veri, di essere realmente se stessi.

Pentesilea, Pezzi

Sette i tasselli che compongono “Pezzi”, il nuovo album di Pentesilea, come i tasselli colorati che vanno a creare l’immagine dell’artista come i un puzzle. Ogni brano, un pezzo, un tassello, appunto, di un colore diverso, unico nel suo essere eppure non autosufficiente se non connesso e collegato agli altri. Visione e sperimentazione per un’artista che ha devoluto la sua arte all’originalità e alla bellezza della scoperta.

Leo Fulcro, Boy on Earth

Maglione a righe, berretto sbarazzino e occhi rivolti verso il cielo. Stiamo parlando di Leo Fulcro e della sua attitude perfettamente espressa nel suo album “Boy on Earth”, un disco in cui la storia gira intorno ad un ragazzo che cerca di essere felice in un mondo che cade a pezzi. Sei brani che spaziano dal pop al soul, passando per l’urban che affrontano il senso di disorientamento quando ci vengono a mancare dei punti di riferimento.