Quella di Karhys è una voce limpida e profonda che nel debut EP Insight (Beyond my eyes) dà vita a tematiche e messaggi di coraggio e indipendenza, in risposta a stati d’animo di insicurezza e timore. L’esplorare e il mostrare lati più consapevoli di sé trovano un connubio perfetto con le basi contemporary RnB prodotte dai membri della band Figura.
“Questa è la narrazione del viaggio che ho intrapreso per conoscermi e soprattutto sapermi apprezzare.”
Karhys maneggia con innata eleganza un genere complesso e multi strato come il neo soul. Al contempo nei suoi pezzi butta dentro anche un po’ di rap, come pochissime fanno in Italia, avvicinandosi alla sensibilità di artisti del calibro di Noname e Saba. Per tutti questi motivi il suo è il live da non perdere in questo 2019 e potrete sentirla all’opera questa domenica 14 luglio al Burning Ice Festival (clicca per tutte le info), affacciato sul fiume Po che accarezza La Baia di Luzzara (RE), con una line up in grado di risvegliare gli animi meglio di una secchiata d’acqua gelida sulla faccia quando ci sono 40 gradi all’ombra.
Abbiamo raggiunto la 27enne italo-maltese per farle qualche domanda sulle origini delle sue produzioni, i posti migliori per rilassarsi e il disco perfetto da ascoltare in spiaggia con il sole che cala o per trovare ristoro in giornate giornate calde come questa.
Come hai iniziato a fare musica?
Beh, da piccolissima amavo cantare e ascoltare le cassette in macchina con la mia famiglia, ma ho cominciato col pianoforte a sei anni prima di entrare in conservatorio all’età di dieci anni. Non appena mi era possibile prendere una pausa dallo studio, però, scrivevo canzoni! Il mio processo creativo si è evoluto durante gli anni, soprattutto nell’ultimo periodo, ma di base scrivo davanti a un pianoforte.
È stato immediato scrivere in inglese?
Sì, è stata una cosa molto naturale sia perché sono cresciuta parlando italiano e inglese, sia perché ho sempre ascoltato tantissima musica in lingua inglese.
Cosa ascoltavi da adolescente e quali sono gli artisti che hanno influenzato il tuo debutto?
I primi artisti che mi hanno accompagnata durante l’adolescenza a cui riesco a pensare sono Eminem e Avril Lavigne, anche se ci sarebbe una lista infinita di artisti. Per quanto riguarda Insight (Beyond My Eyes) invece direi che sicuramente Noname sia stata una fortissima ispirazione.
Qual è la canzone dell’EP a cui sei più legata?
Ce ne sono due. Amo “Obviously” perché esprime proprio quello che sentivo nel periodo in cui è stata scritta. È stata anche la prima canzone dell’EP con cui ho subito sentito un legame speciale. E poi c’è “High Sign”, di cui adoro soprattutto il bridge e amo suonare live, penso trasmetta tanto.
Le tracce del tuo EP hanno delle vibes positive, qual è il posto, uno in Italia e uno a Malta, che ti fa sentire sempre rilassata e a tuo agio?
Dell’Italia adoro la montagna. A Malta invece amo Medina, la “città del silenzio”, e anche l’adiacente Rabat. Poi ad essere sincera, sia in Italia che a Malta, anche solo vedere il mare mi fa star bene.
Il disco perfetto per guardare il tramonto in spiaggia? A parte Insight (Beyond my eyes) ovviamente..
Hmmm..Suncity di Khalid, lo stavo riascoltando poco fa e penso sia una buona scelta!
La location in cui vorresti esibirti di più al mondo?
Non ne ho una in particolare, in realtà. Direi qualsiasi location in cui anche soltanto una persona tra il pubblico abbia voglia di ascoltarmi, e a cui io possa trasmettere qualcosa tramite quello che faccio.
E dove invece potremo vederti live questa estate?
Il 14 luglio suonerò anche al Burning Ice Festival a Luzzara (Reggio Emilia), dove sarò insieme ad Alsogood, non vedo l’ora!